Omicidio Tolardo. I Ris: ‘Lite degenerata'

Lecce. Nessuna svolta dagli esami della scientifica. L’omicidio fu preterintenzionale

LECCE – Fu omicidio preterintenzionale. Così hanno stabilito le perizie realizzate dai Ris presso l'abitazione di Maria Tolardo, la donna di 88 anni di Trepuzzi uccisa, secondo l'accusa, dalla nipote con un comune ombrello il 20 dicembre del 2010. Lì la scientifica si è recata su disposizione del magistrato titolare del procedimento, il sostituto procuratore della Repubblica Antonio Negro, che ha chiesto di cercare impronte digitali, tracce ematiche e biologiche che potessero rivelarsi utili a stabilire se l’accusa per la presunta assassina dell’anziana, Maria Toraldo, arrestata il 6 settembre scorso, dovesse essere di omicidio preterintenzionale o di omicidio volontario (accusa assai più grave). Dai rilievi effettuati dai carabinieri del Ris non sono dunque emersi elementi che possano dare un nuovo corso all’inchiesta e nessuna verità finora sconosciuta. L’accusa resta pertanto di omicidio preterintenzionale: la 52enne insomma avrebbe colpito l’anziana con l’ombrello ma non con l’intenzione di ucciderla; la situazione sarebbe poi però degenerata in maniera inaspettata. 25 ottobre 2011 Omicidio Tolardo. La scientifica a casa della vittima di Andrea Morrone LECCE – Nuovi accertamenti scientifici sono stati eseguiti questa mattina dagli uomini del Racis (Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche) di Roma, nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Maria Tolardo, la donna di 88 anni trovata senza vita lo scorso 20 dicembre. Un omicidio preterintenzionale secondo quanto ipotizzato dall’accusa, per cui lo scorso 6 settembre è stata arrestata la nipote della donna, Annamaria Toraldo (la differenza del cognome è dovuta a un’errata trascrizione all’anagrafe). A disporre i rilievi è stato il magistrato titolare del procedimento, il sostituto procuratore della Repubblica Antonio Negro. Gli accertamenti sono stati eseguiti nell’abitazione della vittima, in via Unità d’Italia a Trepuzzi, e su alcuni reperti acquisiti nel corso delle indagini, tra cui il girello utilizzato dall’anziana donna, affetta da problemi di deambulazione, per spostarsi. Gli specialisti del Racis hanno setacciato il luogo del delitto alla ricerca d’impronte digitali, tracce ematiche e biologiche e tutti quelli elementi che potrebbero rilevarsi utili a delineare un quadro più preciso di un omicidio che sembra presentare alcuni lati oscuri e che potrebbe riservare nuovi sviluppi. Le indagini sono state condotte dai carabinieri della Compagnia di Campi Salentina, guidati dal capitano Simone Puglisi. Secondo gli inquirenti la Toraldo avrebbe, al termine di una violenta lite degenerata in un raptus di follia, afferrato un ombrello e colpito l’anziana donna. “Una violenza non finalizzata a causare la morte” scrive il gip Annalisa De Benedictis nell’ordinanza di custodia cautelare (motivata dal fatto che l’indagata potrebbe “assumere iniziative finalizzate ad inquinare le indagini e reiterare analoghi comportamenti delittuosi), poiché “verosimile intento della donna era solo quello di percuotere la zia dopo l’ennesima lite dovuta anche al carattere problematico della stessa”. Liti frequenti quelle tra zia e nipote, stanca del comportamento insopportabile dell’anziana donna, aggravato dalle patologie legate all’età e dai sintomi della demenza senile. 12 settembre 2011 Uccise la zia. Al gip: ‘Non volevo’ LECCE – Si è svolto questa mattina, dinanzi al gip Annalisa De Benedictis, l’interrogatorio di garanzia di Annamaria Toraldo, la donna di 52 anni arrestata lunedì scorso con l’accusa di omicidio preterintenzionale nei confronti della zia 88enne: Maria Tolardo (la differenza del cognome è dovuta a un'errata trascrizione all'anagrafe), trovata senza vita lo scorso 20 dicembre nella sua abitazione in via Unità d'Italia, a Trepuzzi. La donna, che si trova agli arresti domiciliari nella sua abitazione, è apparsa profondamente turbata e scossa, tanto da decidere, fra le lacrime e i singhiozzi, di avvalersi della facoltà di non rispondere, poiché incapace di sostenere l’interrogatorio. La Toraldo, assistita dagli avvocati Angelo Pallara e Anna Maria Caracciolo, ha dunque affidato a un memoriale la propria strategia difensiva. Un memoriale che i legali della 52enne hanno depositato, sempre in mattinata, nella cancelleria del gip De Benedictis. Nelle pagine della memoria difensiva la donna ha ricostruito le drammatiche circostanze in cui sarebbe scaturito l'omicidio, al termine dell’ennesima lite tra zia e nipote, stanca del comportamento insopportabile dell'anziana donna, aggravato dalle patologie legate all'età e dai sintomi della demenza senile. La Tolardo, secondo la versione della 52enne, avrebbe afferrato l’indagata per i capelli, tirandoli con violenza. Per difendersi e divincolarsi la Toraldo avrebbe quindi impugnato un ombrello pieghevole che aveva con sé e l’avrebbe colpita una o più volte, provocandone la morte. Una tesi che collima con quanto scritto nell’ordinanza di custodia cautelare del gip Annalisa De Benedictis (motivata dal fatto che l'indagata potrebbe “assumere iniziative finalizzate ad inquinare le indagini e reiterare analoghi comportamenti delittuosi”), secondo cui si sarebbe trattato di una violenza non finalizzata a causare la morte”, poiché “verosimile intento della donna era solo quello di percuotere la zia dopo l'ennesima lite dovuta anche al carattere problematico della stessa”. Quella sulla morte della 88enne sono state indagini lunghe e complesse, condotte dai carabinieri di Campi Salentina, che hanno scavato a lungo nell'ambiente familiare della Tolardo, ricostruendo le probabili dinamiche di un omicidio ritenuto inizialmente una morte accidentale. Era stata la stessa 52enne a dichiarare al medico curante di aver trovato il corpo senza vita della Tolardo sul pavimento della cucina della donna, con le gambe incastrate nel girello, tanto da far ipotizzare in un primo momento a una caduta accidentale. L'anziana donna, infatti, a causa dei problemi legati alla deambulazione, era costretta a spostarsi con l'aiuto di un girello. Una tesi che non aveva convinto, però, il medico, secondo cui “l'insieme degli elementi che sino ad allora aveva raccolto, lasciava forti dubbi sul reale andamento dei fatti”, tanto da spingerlo a chiamare i carabinieri. Molti gli elementi che sin dalle prime battute non avevano convinto i militari dell'Arma, facendo sorgere non pochi dubbi riguardo alla tesi della morte naturale. Innanzitutto il fatto che qualcuno avesse provveduto a ripulire da ogni traccia di sangue la possibile scena del delitto, compromessa così in modo irreparabile. Il cadavere era stato spostato, avvolto in un lenzuolo e adagiato su un lettino, pronto per la tumulazione. Ad avvalorare la tesi della morte violenta era stata la consulenza del medico legale Roberto Vaglio, allontanando l'ipotesi di un decesso avvenuto come incidente domestico e quindi per cause naturali. Secondo il dottor Vaglio, infatti, le ferite riportate dall'anziana donna potevano essere compatibili con un'aggressione, vista la “presenza di ferite e lesioni sul capo e sul dorso delle mani compatibili con traumi solo ripetuti, frequenti e di intensità variabile. La donna, cadendo, è passata da uno stato di shock emorragico a quello di asfissia acuta”. La 88enne inoltre presentava sulle mani le tipiche ferite da difesa. A incastrare Annamaria Toraldo è stata poi un'intercettazione ambientale in cui la 52enne racconta a un familiare le drammatiche circostanze dell'omicidio: “Che gli ho detto… che gli ho dato martellate io con l'ombrello… ormai ho detto tutto… tocca che glielo dico con l'avvocato”. Un raptus di follia secondo gli inquirenti, sfociato in un omicidio preterintenzionale. 6 settembre 2011 86enne trovata morta in casa. In arresto la nipote LECCE – Clamorosa svolta nelle indagini sulla morte di Maria Tolardo, la donna di 88 anni trovata senza vita lo scorso 20 dicembre nella sua abitazione in via Unità d’Italia, a Trepuzzi. Questa mattina i carabinieri della Compagnia di Campi Salentina, guidati dal capitano Simone Puglisi, hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di Annamaria Toraldo, 52 anni, nipote dell’anziana, accusata di omicidio preterintenzionale nei confronti della zia. La donna si trova ora agli arresti domiciliari nella sua abitazione a poche decine di metri da quella in cui viveva la vittima.

Anna Maria Toraldo

Indagini lunghe e complesse quelle condotte dai carabinieri di Campi Salentina, che hanno scovato a lungo nell’ambiente familiare della Tolardo (la differenza del cognome è dovuta a un’errata trascrizione all’anagrafe), ricostruendo le probabili dinamiche di un omicidio ritenuto inizialmente una morte accidentale. Era stata la stessa 52enne a dichiarare al medico curante di aver trovato il corpo senza vita della Tolardo sul pavimento della cucina della donna, con le gambe incastrate nel girello, tanto da far ipotizzare in un primo momento a una caduta accidentale. L’anziana donna, infatti, a causa dei problemi legati alla deambulazione, era costretta a spostarsi con l’aiuto di un girello. Una tesi che non aveva convinto, però, il medico, secondo cui “l’insieme degli elementi che sino ad allora aveva raccolto, lasciava forti dubbi sul reale andamento dei fatti”, tanto da spingerlo a chiamare i carabinieri. Molti gli elementi che sin dalle prime battute non avevano convinto i militari dell’Arma, facendo sorgere non pochi dubbi riguardo alla tesi della morte naturale. Innanzitutto il fatto che qualcuno avesse provveduto a ripulire da ogni traccia di sangue la possibile scena del delitto, compromessa così in modo irreparabile. Il cadavere era stato spostato, avvolto in un lenzuolo e adagiato su un lettino, pronto per la tumulazione. Ad avvalorare la tesi della morte violenta era stata la consulenza del medico legale Roberto Vaglio, allontanando l’ipotesi di un decesso avvenuto come incidente domestico e quindi per cause naturali. Secondo il dottor Vaglio, infatti, le ferite riportate dall’anziana donna potevano essere compatibili con un’aggressione, vista la “presenza di ferite e lesioni sul capo e sul dorso delle mani compatibili con traumi solo ripetuti, frequenti e di intensità variabile. La donna, cadendo, è passata da uno stato di shock emorragico a quello di asfissia acuta” La 88enne inoltre presentava sulle mani le tipiche ferite da difesa. Ipotesi che avevano portato i carabinieri della Compagnia di Campi Salentina, su delega del sostituto procuratore della Repubblica di Lecce titolare del procedimento, Antonio Negro, a svolgere nuove indagini e sentire tre persone, due donne ed un uomo. In particolare, le indagini degli inquirenti si sarebbero concentrate tra le persone più vicine all’anziana donna, ossia tra i parenti che avevano accesso all’abitazione della presunta vittima, tra cui proprio Anna Maria Toraldo, iscritta nel registro degli indagati.

girello

A incastrare Annamaria Toraldo è stata un’intercettazione ambientale in cui la 52enne racconta a un familiare le drammatiche circostanze dell’omicidio: “Che gli ho detto… che gli ho dato martellate io con l’ombrello… ormai ho detto tutto… tocca che glielo dico con l’avvocato”. Un raptus di follia secondo gli inquirenti, scaturito al termine dell’ennesima lite tra zia e nipote, stanca del comportamento insopportabile dell’anziana donna, aggravato dalle patologie legate all’età e dai sintomi della demenza senile. Secondo l’accusa, in quella fredda mattinata di dicembre la donna impugnò un ombrello e colpì l’anziana al capo. “Una violenza non finalizzata a causare la morte” scrive il gip Annalisa De Benedictis nell’ordinanza di custodia cautelare (motivata dal fatto che l’indagata potrebbe “assumere iniziative finalizzate ad inquinare le indagini e reiterare analoghi comportamenti delittuosi), poiché “verosimile intento della donna era solo quello di percuotere la zia dopo l’ennesima lite dovuta anche al carattere problematico della stessa”. Un dramma familiare dai risvolti tragici e sinistri, su cui saranno ora le indagini degli inquirenti, non ancora concluse, a fare luce.

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