E’ il Giordano Bruno di Taurisano. Ma né Comune, né Provincia, né Regione ne onorano la memoria e l’opera
“Questo mondo ora gabbia per matti per il popolo, ma non per potenti e pontefici, sarà regolato da una nuova legge, opera di un nuovo legislatore, un filosofo-anticristo che governerà il processo della progressiva scomparsa della religione”. Ecco, a memoria, uno dei pensieri del filosofo carmelitano, trucidato, 34enne, a Tolosa nel 1616 per ateismo (gli strapparono la lingua, lo impiccarono e lo bruciarono). E' il Giordano Bruno del Salento, nativo di Taurisano. A lui era intestato il circolo Uaar di Lecce, insieme a quello di Bari, intestato ad Ipazia, i cui responsabili furono decapitati dalla dirigenza nazionale, allergica a tali iniziative e ai relativi dissidenti “responsabili”. Venerdì scorso, studiosi (Raimondi e Carparelli, ritraduttori delle opere di Vanini), insieme ad autorevoli rappresentanti del Dipartimento di Filosofia dell'Università, hanno ricordato l'anniversario davanti al cippo, presente nella villa comunale. Gli amministratori di Tolosa hanno recepito la proposta (da anni ignorata dal Comune di Taurisano, dalla Provincia di Lecce e dalla Regione Puglia) di una analoga installazione, inoltrata loro dall'associazione francese Liberi pensatori, insieme all'equivalente organismo italiano.
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