Nardò. La bellezza di una stagione teatrale per bambini. Che fa sognare e costruire
NARDO’ – Ieri ho assistito ad un piccolo grande miracolo. Ho visto un teatro bellissimo, ristrutturato con soldi pubblici, funzionare bene e riempire il cuore dei bambini e dei loro genitori. Il teatro comunale di Nardò e la sua stagione teatrale per bambini “Piccoli sguardi”, finanziata da fondi regionali messi a disposizione da una politica, quella di Vendola, che pensa che l’arte sia un bisogno primario dell’anima umana, come il cibo, la casa e il curarsi. Esattamente come lo pensavano i Greci nel 400 a. C. Ho visto persone che lavorano bene e con entusiasmo, col sorriso sulle labbra, spalancare le porte a bimbi esterrefatti, partecipi, felici. Ho visto uno spettacolo, “L’Isola” della compagnia La luna nel pozzo, in collaborazione con Burambò e Casarmonica, che ha trasformato in oggetti magici buste di plastica e in strumenti accordati bottiglie e secchi di pvc. Ho visto Cecilia Maffei e Lea Barletti, presentare la rivista per bambini, “Un due tre stella” e poi recitare filastrocche, e credere che davvero il teatro, la poesia e l’immaginazione possano rendere il mondo migliore. Ho visto tante persone credere. Quelle sul palco, quelle in platea, quelle sui palchi, quelle al botteghino, quelle che strappavano i biglietti, quelle che dicevano ai figli “Shhhhh”, sennò a parlare, come si fa davanti alla tv, si rompe la magia del teatro. Tutti, insieme, credevano. E allora ci ho creduto anch’io. Che la fantasia e la bellezza e la purezza del cuore esistono, ancora, e che tutti, insieme, possiamo costruire un pezzetto di mondo come lo vogliamo. Perché mentre lo stiamo sognando, già stiamo mettendo un piccolo mattone. E ieri erano in tanti a sognare.