Povertà. Roba (anche) da giovani e leccesi

Lecce. I risultati dell’Osservatorio delle Povertà: Lecce si discosta dal resto d’Italia dove le condizioni critiche riguardano soprattutto gli stranieri

LECCE – La crisi fa emergere le nuove povertà. L’effetto è un aumento del numero di persone che non riescono a soddisfare i bisogni primari. E se le situazione assume gli stessi contorni drammatici in tutta la Penisola, ciò che si registra nel capoluogo salentino si discosta, in parte, dai dati nazionali. Nella città di Lecce la povertà non riguarda solo gli stranieri, ma anche le persone del posto; non solo gli anziani, ma anche i giovani in età di lavoro che, pur se occupati, percepiscono stipendi che non consentono loro di soddisfare i bisogni essenziali. I dati sono emersi da un’attività di monitoraggio del territorio condotta dall’Osservatorio delle Povertà, organo nato grazie ad un protocollo d’intesa siglato tra Caritas Diocesana, Università del Salento, Comune di Lecce (settore Servizi Sociali), Provincia di Lecce, Associazione For Life e saranno illustrati nel dettaglio domani, alle ore 17.30 presso l’Hotel “Tiziano” di Lecce, in occasione della presentazione del volume “Impoveriti”, che contiene il “Rapporto sulla povertà ed esclusione sociale nella città di Lecce”. Nella raccolta di informazioni ogni attore ha coinvolto le proprie strutture interne, centri ascolto della Parrocchie, Servizi Sociali del Comune e della Provincia di Lecce, Ambito Territoriale di Lecce, associazionismo mettendole in rete al fine di accostare in modo sistematico i dati relativi ai bisogni del territorio adeguatamente criptati per consentire e rispettare il diritto alla privacy. Successivamente l’Università del Salento ha elaborato i dati raccolti e formulato il database necessario allo studio delle reali esigenze del territorio leccese. Sono state raccolte 1718 schede: 1074 si riferiscono a persone straniere, 790 provengono dal Centro Migrantes, che accoglie sostanzialmente solo persone straniere (le schede provenienti dal centro relative a persone italiani sono solo 3, mentre in 13 schede questo dato è mancante), e 300 vengono dagli altri Cda. “I risultati dell'indagine – spiega Roberto Martella, consigliere comunale delegato ai Servizi Sociali – prenderanno in considerazione le ‘vecchie e nuove povertà’. Una volta acquisiti, i dati permetteranno un’adeguata programmazione ai Servizi Sociali del Comune d Lecce ed all’Ambito Territoriale per la programmazione sociale del triennio 2012-2015. La ricerca e studio delle reali esigenze del territorio saranno continuamente monitorate e implementate per permettere l’aggiornamento constante dei bisogni della Comunità”. // La povertà nel Salento Rispetto ai dati nazionali, la situazione di Lecce si caratterizza per una presenza più consistente di italiani, sono donne e uomini in età lavorativa, con famiglia, non solo disoccupati ma anche lavoratori con un reddito molto basso che non consente di far fronte alle necessità della famiglia. Sono frequentemente persone relativamente giovani, nel pieno della fase attiva della vita, magari anche con un curriculum di studi alle spalle e nessuna prospettiva, nessuna sicurezza per l’oggi e nemmeno per il domani ma sono anche anziani, la cui pensione non consente una vita dignitosa. Vivono in famiglia costituita in prevalenza dai coniugi e uno o due figli, vivono in casa in affitto ma non riescono a coprire le spese che comporta la gestione di una casa e di una famiglia, a conferma del progressivo impoverimento della popolazione e, soprattutto, dell’allargamento delle situazioni di disagio ben al di là della categoria sociale dei vulnerabili cronici. // “Impoveriti” Alla presentazione, che si inserisce nell’ambito delle celebrazioni nazionali per i 40 anni della Caritas italiana, interverranno Domenico Umberto D’Ambrosio, arcivescovo della Diocesi di Lecce, Giuseppe Pasini, presidente della Fondazione Zancan e già direttore della Caritas Italiana, Maria Mancarella, docente del Dipartimento di Scienze Sociali e della Comunicazione, Università del Salento, Serena Quarta, ricercatrice del Dipartimento di Scienze Sociali e della Comunicazione, Università del Salento, don Attilio Mesagne, direttore della Caritas Diocesana di Lecce, don Elvino De Magistris, vicedirettore della Caritas Diocesana di Lecce

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