Fiusis, biomasse da imitare

Calimera. L’impianto a cippato di legno è stato indicato da Legambiente e dalla Capone come buona pratica da seguire

CALIMERA – E’ un impianto per la produzione di energia elettrica da biomassa solida. E per di più, a filiera corta. In tutta la Puglia ce ne sono solo due. Entrambi nel Salento. In occasione della presentazione del rapporto Legambiente “Comuni riciclabili 2011” che si è tenuta a Bari lo scorso 29 novembre, l’impianto Fiusis, di Calimera, è stato citato tra le buone pratiche da seguire. La motivazione si legge a p.25 del Rapporto: “Tra i casi più interessanti che riguardano lo sfruttamento delle biomasse solide, sono gli impianti di tipo cogenerativo a filiera corta. L’impianto di Calimera utilizza come materia prima cippato di legno vergine prodotto da aziende locali e proveniente dagli scarti della potatura degli alberi di ulivo presenti nel Salento, per produrre calore ed energia. La centrale impiega 8mila tonnellate all’anno di cippato per produrre 8.000 MW all’anno che garantiscono una copertura del 100% nelle ore notturne e del 35% nelle ore diurne del fabbisogno energetico della cittadina leccese. L’energia prodotta da un impianto del genere è ritenuta pulita ed ecosostenibile perché lo sfruttamento di legno vergine come unica materia prima utilizzata garantisce la produzione energetica a bilancio neutro di anidride carbonica e di risparmiare, nello specifico, l’emissione in atmosfera di 4.800 tonnellate all’anno di CO2. Inoltre le ceneri prodotte a seguito della combustione vengono utilizzate come fertilizzante agricolo”. Anche la vicepresidente della Regione Loredana Capone, presente alla presentazione, ha avuto modo di esprimere il proprio apprezzamento per l’impianto. L’ha fatto in occasione della seduta di Consiglio regionale nella quale si è discusso della realizzazione dell’impianto a biomasse da 37 MW di Cavallino. In quella circostanza la Capone ha ribadito la propria contrarietà ai grandi impianti a biomasse, precisando “che solo più impianti di piccola taglia ottenuti con la piena condivisione del territorio, delle comunità e degli agricoltori possano essere realizzati in Puglia”. “Una buona prassi citata stamattina proprio nel rapporto di Legambiente sui comuni rinnovabili – ha aggiunto – è l’impianto di Calimera”. L’assessore Capone ha poi annunciato una norma inserita nel testo unico sull’energia in corso di approvazione che prevedrà la possibilità di realizzare unicamente piccoli impianti a filiera corta. Articolo correlato: Rinnovabili. Minervino premiato da Legambiente

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