Lecce: la maledizione del Via del Mare continua

Il Lecce perde al 90° il confronto casalingo con il Catania complice una prodezza di Barrientos. Per la formazione di mister Di Franceaco è l'ottava sconfitta stagionale.

“Meglio fallire che lentamente morire”. E’ questo lo striscione esposto dagli ultrà del Lecce al termine dell’amara sconfitta casalinga subita dal Catania di Montella. Il primo gol in serie A di Pablo Cesar Barrientos al 90° ha evitato un pareggio a reti bianche quasi annunciato, amplificando la maledizione del Via del Mare e anando la prova super di Benassi, protagonista di una serie di interventi prodigiosi che hanno tenuto a galla il Lecce per tutto l’arco della partita. I vari Muriel, Corvia e Ofere sono riusciti ancora una volta a lasciare vuota la casella dei gol degli attaccanti dopo ben 12 giornate di campionato. Se non è record poco ci manca. A render ancor più acre il tardo pomeriggio è stata la vittoria del Novara sul Parma e il conseguente sorpasso in classifica ai danni di una squadra che già intravede lo spettro della retrocessione. È ancora presto a dirsi, ma il calendario che vedrà opposto i giallorossi da qui all’epifania è tutt’altro che abbordabile con Napoli, Lazio, Parma, Inter e Juventus in lenta e velenifera sequenza. PRIMO TEMPO Al Via del Mare arbitra il signor Peruzzo di Schio, recentissima conoscenza dello stadio leccese in occasione del rocambolesco 3 – 4 di Lecce-Milan. Di Francesco rilancia Benassi tra i pali con Brivio e Oddo sulle fascie ed Esposito e Tomovic come centrali di difesa. A centrocampo Obodo, strasser e Bertolacci sono la linea mediana dietro i cursori esterni che rispondono ai nomi di Cuadrado e Olivera a supporto del terminale centrale Muriel. La gara inizia a ritmi sostenuti e il primo squillo è di marca catanese con Izco che al 4° imbecca Gomez il quale calcia sull’esterno della rete. Al minuto 10 è Bergessio a far tremare i supporter giallorossi con una bordata che sfila di poco al lato alla sinistra di Benassi. Il Catania ci prende gusto e al quarto d’ora è ancora l’argentino di turno Gomez a lasciar partire un fendente dai 25 metri. La conclusione del funambolo di Montella sorvola l’incrocio dei pali legittimando la supremazia ospite. I giallorossi appaiono visibilmente sfilacciati tra i reparti e un passaggio illuminante di Bergessio libera l’ex Del Vecchio che calcia in bocca a Benassi, per quel che sarà il primo di una lunga serie di parate sensazionali. Al 23° Di Francesco sostituisce Olivera, vittima di un infortunio muscolare, con Piatti rivelatosi poi abulico e ininfluente nella sua ennesima apparizione con la casacca giallorossa. Le maglie del Lecce si allargano favorendo il fraseggio siculo; alla mezzora è sempre Del Vecchio, da posizione centrale, a trovarsi a tu per tu con Benassi, ma l’estremo difensore del Lecce sventa la conclusione del centrocampista con il secondo intervento decisivo della gara. Trascorrono due minuti e un rimpallo fortunoso favorisce Bergessio che col mancino non riesce a trafiggere un Benassi formato super. La prima vera palla gol dei locali arriva al 34° con Strasser abile a deviare in spaccata una punizione tagliata di Piatti. Andujar risponde presente deviando in angolo con qualche apprensione. Il lecce finalmente si sveglia e al 39° Brivio arriva sul fondo e con un perfetto cross basso trova il sinistro potente di Bertolacci. Il centrocampista scuola Roma si coordina in piena area trovando la potenza ma non lo specchio della porta. I giallorossi mettono alle corde il Catania e Cuadrado trova libero l'accorrente Piatti sul versante sinistro, ma l’argentino da posizione invitante, svirgola col sinistro trovando solo l’esterno della rete. L’ultima azione saliente della primo tempo capita sui piedi di Muriel che da fuori area calcia con forza centralmente tra le braccia di Andujar. SECONDO TEMPO I giallorossi rientrano in campo con lo stesso piglio dell’ultimo quarto d’ora di gioco prendendo in mano il pallino del gioco senza però trovare il pertugio giusto. La gara vive un momento di pausa all’ora esatta sul cronometro, quando Muriel in prossimità dell’area avversaria rinuncia all’uno contro uno e serve l’accorrente Obodo che sbuca dalle retrovie e spara fuori alla destra del portiere ospite. Per rivedere il Catania bisogna attendere il minuto 27 con Bergessio che si trova tutto solo davanti a Benassi grazie ad una spizzata aerea di Almiron. Inutile commentare l’epilogo dell’azione e l’ennesimo miracolo del portiere giallorosso, unico vero protagonista dei ventidue uomini in campo. I ragazzi di Montella riprendono in mano la gara e al 25° è Almiron a rendersi pericoloso dalla distanza. Alla mezzora Di Francesco butta nella mischia Corvia per un esausto Oddo e al 36° Muriel fallisce la rete del vantaggio al termine di un pregevole uno-due con Betolaccia pochi metri dalla porta siciliana. Negli ultimi 10 giri di orologio Di Francesco si gioca la carta Ofere ma sul fronte opposto è Barrientos a scaldare i guantoni già roventi del portiere giallorosso con un tiro a girare dal centro-sinistra. È il classico preludio al gol ed è proprio il trequartista argentino a travestirsi da “boia” al 89°, segnando il gol che decide la partita con un liftato sinistro dal limite. I cinque minuti di recupero non bastano al Lecce per evitare l’ottava sconfitta stagionale e l’ennesima sinfonia di fischi che ormai da mesi è la costante dello stregato Via del Mare.

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