Lecce. Se il centrosinistra dovesse convergere su un nome forte potrebbe non ricorrere alle Primarie per la scelta del candidato
LECCE – Lo scenario che si prospetta per la città di Lecce alla vigilia delle Amministrative potrebbe essere di quelli che nessuno aveva previsto: un centrodestra che opta per le Primarie per scegliere in maniera partecipata il suo candidato sindaco; ed un centrosinistra che, al contrario, dopo averne fatto per tanto tempo vessillo della propria battaglia in nome della democrazia, decide di farne a meno, convergendo su un nome unico e “forte”, di quelli da non lasciarsi scappare e dunque da non “mettere ai voti”. Il nome in questo caso potrebbe essere quello del noto avvocato Ernesto Sticchi Damiani, anche se nessuno per il momento lo pronuncia e se nelle scorse settimane – ma forse i tempi non erano ancora maturi – il professionista aveva gentilmente declinato l’invito. All’esecutivo del Pd di ieri sera tutti sembravano d’accordo sulla necessità di non farsi sfuggire l’occasione di colpire nel fianco un Pdl in agonia e l’unico modo per farlo è quello di convergere su un candidato che possa incontrare il favore dei cittadini, meglio se espressione non della politica ma della società civile che potrebbe attirare su di sé il benestare anche dell’Udc. Nulla di certo ancora, ma fa parte del gioco. Anche se per il centrosinistra non proprio di gioco si tratta.
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