Nonostante le denunce del SEL ugentino su strisce blu e divieti di balneazione, un muro di silenzio è l'unica risposta
La vicenda di Ugento è di semplice comprensione, ma sembra ancora lontana da una soluzione accettabile: il circolo di SEL ha denunciato alle autorità competenti due presunti abusi: uno sull'assenza dei divieti di balneazione in zone dove le acque sono inquinate e l'altro sulla gestione impropria, da parte del Comune, di alcune aree demaniali cedute per essere trasformate in verde pubblico e diventate magicamente parcheggi a pagamento. Ebbene, dopo aver chiamato in causa il Comando Generale del Corpo delle marinerie di porto, il comandante della Polizia Municipale, il presidente della Regione e, ovviamente, lo stesso Comune di Ugento, il silenzio continua a regnare sovrano. Dal circolo ugentino di Sinistra Ecologia e Libertà rimangono senza più santi ai quali votarsi e la sorpresa più inattesa è proprio il mancato appoggio dei loro “compagni”, rappresentati dal governatore Nichi Vendola. Soli contro tutti, si direbbe. “Rimaniamo allibiti – dichiarano dal Sel di Ugento – per come la questione venga dirottata verso il disinteresse. I diretti responsabili si nascondono dietro il mutismo e, purtroppo, non veniamo assistiti neanche dai dirigenti regionali del nostro stesso partito”. Nel frattempo, nelle zone di concessione demaniale, il promesso verde pubblico continua ad essere blu privato a pagamento e a Torre San Giovanni, col favore della stagione estiva, un numero sempre crescente di cittadini, ignari delle condizioni di balneabilità del tratto di mare prospiciente allo sbocco del Canale Suddenna, si immerge in quelle acque. “Ma non finisce qui” giurano dal SEL di Ugento. Non c'è che da sperare in un chiarimento, un segnale inequivocabile capace di risolvere in fretta una situazione che, col passare del tempo, potrebbe rivelarsi gravissima.
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