La natura nel cuore del Salento

Da Porto Selvaggio ad Otranto, e da Vernole all’oasi naturale di Supersano. Senza dimenticare il capoluogo. Il polmone verde, a Sud di Puglia

Salento terra di mille oasi. A partire da Porto Selvaggio che con la sua pineta che scende al mare, nasconde merlature di rara bellezza e mare azzurro e cristallino. Pareti rocciose anche di 40 metri d’altezza, proteggono la baia compresa fra Torre dell’Alto e Torre Uluzzo, che insieme a mille ettari di terra e pineta tutto intorno costituisce il “Parco naturale regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano”. Se volete visitare il Parco, indossate scarpe comode e preparate il fiato. Un po’ di fatica e gli incantevoli panorami vi lasceranno senza. Otranto conserva per voi – e noi – la “Riserva di Frassanito”. Situata a pochi chilometri a Nord dei Laghi Alimini, si estende per circa trenta ettari ed è caratterizzata da dune altissime che fanno da cornice ad una lunga spiaggia. Ricoperte da folti Ginepri e dalla caratteristica Violacciocca di mare, la Riserva ospita anche il Giglio delle dune, Lecci in forma arborea, Osiride bianco, Fillirea, Clemantide, Erica arborea e pugliese. A Santa Maria al Bagno non potete perdervi la “Montagna Spaccata”, un bellissimo promontorio roccioso tagliato in due dalla litoranea. Vi si trova una delle più interessanti aree boschive della zona con Pini d’Aleppo, Acacie ed Eucalipti. La zona rocciosa costiera ospita elementi di macchia (Mirto, Lentisco), specie rupicole (Scrofularia lucida) e specie tipiche della flora locale (Campanula versicolor, Alyssum leucadeum). Seguendo un sentiero che parte dalla litoranea a poche decine di metri dalla montagna spaccata, si giunge nei pressi della Torre dell’Alto Lido – 71 metri sul livello del mare – dove sono stati rinvenuti manufatti in selce, ceramiche e ossidiane che indicano la frequentazione della zona fin dal Neolitico. Anche la capitale del barocco, dietro quell’apparenza di “pietra”, nasconde un polmone verde. Parliamo della “Riserva Naturale Regionale del Rauccio”. Ospita anche piante ritenute a rischio di estinzione, come la periploca maggiore, l’orchidea palustre, la campanella palustre, la cerere a una resta, la serapide pugliese, l’ofride di Creta, il lino marittimo e la peverina di Mantico. E poi ci vivono ricci, volpi, donnole, faine, tassi e via dicendo. Le visite guidate vanno prenotate alla segreteria del WWF Lecce al numero 0832/359582, 339/2742742. L’”Oasi Naturale della Serra di Supersano” si estende per decine di ettari sul territorio comunale ma confina con i comuni limitrofi. E’ ricoperto da una pineta e da macchia mediterranea. Si gode della vista della pianura sottostante. Oltre al riconoscimento del vincolo però ancora non è stata organizzata alcuna attività ricettiva né percorsi o visite guidate. Vernole protegge l’”Oasi Naturale delle Cesine”, gestita dal WWF. E’ una grande riserva naturalistica il cui aspetto più tipico è dato dalla presenza di due stagni costieri che hanno un andamento parallelo alla linea di costa; è munita di sentieri attrezzati con dei capanni di osservazione per lo studio e la protezione della flora spontanea e della fauna selvatica. Le Cesine, termine di origine medievale che nel glossarium del Du Cange sta per “silva caedua”, cioè boscaglia soggetta a taglio periodico; è attualmente un’area comprendente un habitat variegato: macchie, pinete, coltivi, paludi e spiaggia, per lo più sottratta alla malaria con opere di bonifica e di rimboschimento.

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