Lecce. Si è spento a 79 anni il primo transessuale pubblicamente dichiarato in Italia. Era di Sannicola. Da tempo ospite in una casa di riposo
LECCE – È morta ieri a Lecce Giò Stajano, nome d'arte di Gioacchino Stajano Starace e poi Maria Gioacchina Stajano Starace, conosciuta come il primo transessuale pubblicamente dichiarato in Italia. Scrittrice, giornalista e attrice, aveva 79 anni. Originaria di Sannicola, nel Sud Salento, da tempo era ricoverata in una casa di riposo. Dopo la pubblicazione e il sequestro (perché contrario alla morale) nel 1959 del testo autobiografico “Roma capovolta”, in cui raccontava le sue folli scorribande nella Roma della cafè society resa celebre dal film “La dolce vita” di Fellini, Giò Stajano diventò il trans più famoso d'Italia. Subito dopo Stajano pubblicò “Meglio l'uovo oggi”, romanzo sempre sulla vita omosessuale di Roma, nel quale si svela sotto veli non troppo difficili da decifrare l'omosessualità di vari personaggi, fra i quali l'ex re d'Italia Umberto II. Segue un altro libro-scandalo, che riecheggia nel titolo il libro sequestrato, “Roma erotica”. Anche questi romanzi sono sequestrati poco dopo la loro uscita nelle librerie, ma non senza avere venduto un certo numero di copie, e contribuito ad accrescere ulteriormente la celebrità dell'autore. Ormai famoso, Giò Stajano apre un locale, ispira Fellini facendo il bagno nella fontana di Piazza di Spagna prima che Anita Ekberg lo facesse nella fontana di Trevi, e ottiene una parte nel film “La dolce vita” che però, a causa di un litigio con il regista, non fu inserita nella edizione del film per le sale, ma fu poi aggiunta nelle edizioni successivamente restaurate per tv e dvd.
Sostieni il Tacco d’Italia!
Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.
Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.
Grazie
Marilù Mastrogiovanni
------
O TRAMITE L'IBAN
IT43I0526204000CC0021181120
------
Oppure aderisci al nostro crowdfunding