Ma-donne in mostra

Lecce. Al Cineporto delle Knos, l’esposizione di ritratti e messe in scena con fotografie della regista Roberta Torre

LECCE – Le “Ma-donne” di Roberta Torre sono in mostra da oggi al Cineporto di Lecce (presso Le Manifatture Knos). Si tratta di una esposizione di ritratti e messe in scena con fotografie della regista Roberta Torre. A presentare l’evento è stata l’ Apulia Film Commission. Realizzata dai Cineporti di Bari e Lecce in collaborazione con l’associazione culturale “Post_La fabbrica della Creatività” di Bari, l’allestimento è curato da Carmela Lovero da un’ispirazione della giornalista Antonella Gaeta. La mostra, che raccoglie 20 ritratti fotografici della regista stampati su plexiglass, dopo essere stata allestita al Cineporto di Bari, torna ad essere visibile al Cineporto di Lecce fino al 2 settembre 2011 (ingresso libero, dal lunedì al venerdì dalle 16.30 alle 19.30, escluso il periodo di chiusura estiva dal 6 al 21 agosto). La curatrice Carmela Lovero si avvale per questa mostra della collaborazione del collettivo “Post_la fabbrica della creatività” che, sotto la direzione artistica di Vittorio Palumbo creativo e designer, arricchisce lo spazio espositivo con una serie di oggetti poetici che raccontano una visione di bellezza. Fiori, verde ed elementi di uso quotidiano si incontrano dando vita ad una rilettura estetica innovatrice che parla di futuro.

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“Ma-donne, letteralmente mia donna – dice la regista -. Com’è una Madonna? E’ una Madonna con il Bambino che stende biancheria intima sui fili spinati di una guerra, una Madonna che allatta in un McDonald’s, una Madonna Surgelata per tempi difficili, una Madonna del sacro Cuore che attraversa epoche future vedendo cose che voi umani non potreste immaginare, una Madonna casalinga che riceve la lieta novella dal Televisore Angelico…una Madonna oggi è questo e molto altro”.

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// Roberta Torre da vicino Dopo essersi laureata in filosofia, ha frequentato la Scuola d’Arte drammatica Paolo Grassi, diplomandosi poi alla Scuola di Cinema di Milano. Nel 1990 si trasferisce a Palermo, dove realizza una serie di docu-film in video e pellicola, fondando anche una piccola casa di produzione, la “Anonimi & Indipendenti”, con i quali finanziamenti ha prodotto gran parte delle sue opere. Ed è proprio nel 1990 che firma il suo primo cortometraggio “Tempo da buttare”, cui fa seguito “Senti amor mio?” (1994), vincitore del premio Aiace a Venezia, ma anche “Le anime corte” (1994) e i documentari “Palermo bandita” (1996), “Appunti per un film su Tano” (1996) e “La vita a volo d'Angelo – Videoritratto del popolare cantante napoletano Nino d'Angelo” (1996). Solo nel 1997 sbarca sul grande schermo con la regia del musical grottesco “Tano da morire”, che riprende la storia di Tano Guardasi, mafioso di Palermo, ucciso dai corleonesi nel 1968. Torre mischia Tati e Waters in una serie di gag strepitose, coadiuvata dalle musiche di Nino d'Angelo, e gioca con il tema della mafia (pur facendone una satira) in chiave originale, vincendo il David di Donatello e il Nastro d'Argento come miglior regista esordiente, nonché i premi Fedic, Kodak e Luigi De Laurentiis al Festival di Venezia. Tenterà poi di bissare il successo con “Sud Side Stori” (2000), musical con Mario Merola e Little Tony che prende piede dal shakespeariano “Giulietta e Romeo”. Si stacca completamente dal genere musicale per affondare il suo sguardo nel drammatico “Angela” (2002), con Donatella Finocchiaro e Andrea Di Stefano, storia d’amore fra una donna di mafia e un mafiosetto dalla ciarlata facile. La pellicola le farà guadagnare le candidature per la miglior regia e la miglior sceneggiatura (scritta a quattro mani con Massimo D’Anolfi). Infine, nel 2006, butta nelle tinte noir Luigi Lo Cascio e Anna Mouglalis in “Mare nero”. Nel 2011 torna con un nuovo film, “I baci mai dati”, per il quale sceglie ancora come protagonista l’attrice Donatella Finocchiaro, affiancata da Beppe Fiorello e Piera Degli Esposti.

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