Monteco e Area Vasta. I chiarimenti del Pd

Casarano. Dati alla mano, tutti i retroscena di due questioni spinose

Fare chiarezza, “carte alla mano”, su due casi amministrativi molto importanti: questione Monteco (ex appaltatrice del servizio di spazzatura) e Area Vasta. Questi i motivi della conferenza stampa nei giorni scorsi dal Partito Democratico di Casarano, nella sede di via Dante, presenti il segretario Dario De Filippi, l’ex sindaco Remigio Venuti e l’ex assessore al Bilancio, Gabriele Caputo. Convincere i cittadini della bontà dell’azione amministrativa del Pd, su queste due questioni, è ritenuto strategico in vista del futuro appuntamento elettorale. Caputo, supportato dall’avvocato Giuseppe Mormandi (difende il Comune nel contenzioso con la Monteco), ha ripercorso la lunga storia del caso Monteco, cominciato nel lontano 1994 con la firma del contratto, trascinatosi per ben cinque Consiliature e ancora lungi dal concludersi. Caputo, intanto, ha chiarito che le richieste della Monteco sono due: la revisione prezzi del contratto per il periodo 1998-2003 e la revisione dei prezzi sulle proroghe, concesse dall’amministrazione Venuti, dal 2003 al 2006. Sulla prima il Tar si è espresso di recente e ha riconosciuto alla società non un euro in più rispetto a quanto dovuto da contratto, prorogato negli anni per non interrompere il pubblico esercizio di raccolta dei rifiuti, ma senza mutarne le iniziali condizioni economiche. Infatti, sulle ordinanze di proroga, di durata annuale, il consigliere provinciale ha ribadito che all’epoca l’amministrazione comunale non aveva scelta: «Per garantire il servizio ed evitare una situazione tipo Napoli di oggi, quelle proroghe si dovevano concedere». L’ex assessore al Bilancio, in sostanza, ha cercato di dimostrare che l’impostazione del contenzioso messo a punto dall’amministrazione Venuti era giusta e se si è arrivati a questo risultato (la sentenza favorevole del Tar) «è merito solo della città di Casarano non di altri». Caputo, però, ha voluto sottolienare con forza un concetto. «Noi in questa vicenda non abbiamo generato debito – spiega il consigliere provinciale – ma abbiamo subito la richiesta del “tutto e subito” della società. Se la Monteco ci avesse chiesto la revisione dei prezzi per tempo, noi avremmo programmato e chiesto una lira in più cittadini. Il problema è stato che la società ha chiesto tutto in una volta e subito». Venuti, invece, ha affrontato il problema di Area Vasta “Sud Salento”, di cui Casarano è l’ente gestore, confermando, dati alla mano, quanto sostiene da tempo. I dati resi noti da Venuti dicono questo: al 15 luglio 2010, i fondi impegnati per Area Vasta “Sud Salento” ammontavano a € 9.646.084,08, pari al 33%; ma i soldi spesi, sempre alla stessa data, risultavano pari a zero. Circa un anno dopo, e precisamente al 16 giugno 2011, i fondi impegnati risultavano essere pari a € 10.992.409,69 (36% del totale), mentre quelli effettivamente spesi erano € 2.587.006,36 (9 %). Cosa voleva dimostrare l’ex sindaco? Che i dati resi noti dal movimento “Liberacittà” erano sbagliati. Il movimento “fersiano”, in una recente nota, per sottolineare l’impegno dell’amministrazione De Masi in Area Vasta, aveva sostenuto, citando fonti della Ragioneria dello Stato, che l’Area Vasta Sud Salento, «31 dicembre 2010, risulta essere la migliore delle aree vasta pugliesi per l’attuazione dei programmi pianificati e per completamento dell’iter dei progetti». L’ex sindaco, infine, parlando in generale del progetto Area Vasta, ha sottolineato che «siamo costretti a notare che in questi ultimi 2 anni si è impantanato tutto, partendo proprio dagli obiettivi strategici». Riguardo al gioco di fioretto tra i fersiniani e Venuti, tesi a dimostrare, da una parte la bontà dell’amministrazione De masi, dall’altra la sua cattiva gestione di Area Vasta, è doveroso da parte nostra, in quanto prima come Sole24ore, poi come Tacco siamo stati i primi a fornire dati ufficiali sull’attuazione del progetto che vede capofila Casarano, precisare che: Libera città cita erroneamente la Ragioneria di Stato, attribuendo un non meglio identificato studio che certificherebbe le ottime performance di Area Vasta. In realtà, come abbiamo ben chiarito nell’articolo uscito sul Sole e sul Tacco, la Ragioneria di Stato analizza i dati Regione per Regione, non quelli delle Aree Vaste, semplicemente perché utilizza dati aggregati forniti dalle Regioni. Per confrontare le performance delle Aree Vaste pugliesi, infatti, ci siamo basati su documenti ufficiali della Regione Puglia, che fanno riferimento non al livello di spesa, ma al numero di progetti messi a bando. Secondo questo parametro, che, come detto, esula dal livello di spesa, l’Area Vasta di Casarano registra il migliore livello di attuazione al 15 luglio 2010, pari all’80% e Lecce il peggiore, insieme all’Area Vasta foggiana. Il livello di spesa dell’Area vasta di Casarano è stato reso noto dal Pd pochi giorni fa, quando abbiamo appreso che al 15 luglio 2010 era pari a zero e che dopo un anno era avanzato del 9%. Del perché tutta la macchina amministrativa dell’Area Vasta abbia preparato (cioè messo a bando) l’80% dei progetti, azione propedeutica alla spesa, e poi a questa fase preparatoria non sia seguita la spesa effettiva, ossia la reale ricaduta sul territorio, in termini di azioni concrete e misurabili dai cittadini, credo che i cittadini dovrebbero chiedere conto all’amministrazione De Masi.

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