Il Coordinamento civico lancia l’allarme contro la rimozione di alberi lungo la Maglie-Collepasso. La zona ricade peraltro nel Parco dei Paduli
Dal Coordinamento Civico per la Tutela del Territorio, della Salute e dei Diritti del Cittadino arriva l'allarme per una presunta strage di alberi che si starebbe consumando nella zona della strada provinciale 361, sul tratto Maglie-Collepasso. L'associazione avvisa la Provincia di Lecce e la Regione Puglia affinché intervengano per tutelare la vegetazione e tutelare gli espianti, come da legge. La causa della rimozione degli alberi sono i lavori di allargamento della carreggiata e la rettificazione di una curva. Come testimoniano alcune foto scattate sul posto, un intero filare di ulivi è già stato eliminato e un altro gruppo sarebbe stato marcato con della vernice rossa, quindi sarebbe, presumibilmente, prossimo al taglio. Gli attivisti non discutono le buone motivazioni di fondo dei lavori, che tendono alla massimizzazione della sicurezza e scorrevolezza stradale; evidenziano, tuttavia, come un'operazione agronomica di questo tipo, che andrebbe effettuata con tecniche ecosostenibili, si stia consumando con un abbattimento di vegetazione senza criterio. Inoltre, il tutto sta avvenendo in un'area dove la Regione ha anche previsto e iniziato a tutelare il Parco dei Paduli – Foresta Belvedere. La zona compresa nell'allargamento della strada provinciale vanta, infatti, la presenza, oltre agli ulivi, anche di querce caducifoglie autoctone e altri alberi da frutta e sarebbe un peccato dover fare a meno di questa vegetazione tipica e sostituirla, come già è successo in altre occasioni, con palme o altri tipi di piante alloctone. Non si può dimenticare che su tante rotatorie, isole sparti-traffico o margini stradali, nel corso degli anni, è stata autorizzata la piantumazione di specie esotiche, le quali, oltre a essere estranee al paesaggio, necessitano di sistemi di irrigazioni dispendiosi, e di cure agronomiche notevoli. “Chiediamo anche – specifica infine il Coordinamento Civico – che le eventuali porzioni di strada attuale che non dovessero essere soprapposte al nuovo tracciato non rimangano terra degradata di nessuno e dell’abbandono, come spesso accade, finendo per accogliere inevitabili discariche a cielo aperto. Chiediamo pertanto che si appronti, già nei lavori di primo cantiere, la loro bonifica con rimozione dell’asfalto e del cemento e altro rifiuto stradale, con ricostruzione del suolo agricolo-naturale, naturalizzando il sito”.
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