La ceramica di Laterza in mostra

GUARDA I VIDEO. Lecce. Al museo Castromediano, “La passione del collezionismo – La ceramica di Laterza nella collezione Tondolo”

LECCE – Splendida mostra da non perdere. Ingresso gratuito. Il progetto della mostra curato da Elio Scarciglia e Antonio Cassiano. Che esprime tutto il suo entusiasmo per una mostra di tutto spessore culturale. L’allestimento della mostra curato da Brizia Minerva e Anna Lucia Tempesta. La bellezza della ceramica di Laterza e la passione di un collezionista, Riccardo Tondolo, ci offrono l’opportunità di ammirare opere di grande valore artistico e culturale, grazie alla Provincia di Lecce che con questo primo allestimento apre una serie dedicata al Collezionismo. Come dice Simona Manca assessore alla Cultura della Provincia di Lecce. Ed ecco la produzione laertina a partire dal ‘600, caratterizzata dall’istoriato in monocromia turchina. Una serie di opere di grande formato e di notevole livello artistico, in massima parte dovute alla mano di Angelo Antonio d’Alessandro, sacerdote e maestro ceramista, attivo per tutta la seconda metà del Seicento e dei suoi allievi. A corredo un catalogo splendido curato in maniera minuziosa delle ceramiche in mostra. A cura di Antonio Cassiano e Guido Donatone. Edito da Congedo per la collana diretta dal direttore del museo Antonio Cassiano, e da Brizia Minerva, Anna Lucia Tempesta, un comitato scientifico di tutto prestigio (Raffaele Casciaro, Antonio Cassiano, Antonio dell’Aquila, Carlo dell’Aquila, Guido Donatone, Brizia Minerva, Regina Poso, Elio Scarciglia, Anna Lucia Tempesta, Riccardo Tondolo, Fabrizio Vona). Minuziose schede, Ida Blattmann D’Amelj, Antonio Cassiano, Claudio Corigliano, Guido Donatone, Brizia Minerva, Elio Scarciglia, Paola Tagliente, Anna Lucia Tempesta gli autori. I saggi sono a firma di Antonio Cassiano, Antonio dell’Aquila, Carlo dell’Aquila, Guido Donatone, Elio Scarciglia. Fotografie di Bee photo studio di Sergio Stamerra. Progetto Bamakò. Nelle opere in mostra la decorazione è estesa sull’intera superficie del piatto e rappresenta “istorie”, appunto, cioè scene mitologiche, episodi storici, battaglie, cacce e altro ancora, a volte ispirate alla grande pittura su tela del periodo, o più spesso alle incisioni a stampa che di queste pitture venivano fatte nel corso del ‘500 e del ‘600. I soggetti sono ottenuti in varie gradazioni di turchino raramente con l’aggiunta di ridotti tocchi di colore:giallo o nero manganese. Le ricerche sistematiche hanno portato poi all’individuazione di altri maestri come Geronimo Tamborrino, Giuseppe Antonio Aloisio, Vito Perrone. Tra gli ultimi Lorenzo Gallo che ha consentito di anticipare attorno al 1640 l’inizio della grande stagione dell’istoriato laertino. Ci sono poi maioliche del XVIII secolo con una serie di innovazioni nella maiolica di Laterza, sia nella decorazione che nella cromia utilizzata dai ceramisti.

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