Se la scuola insegna la pace

Bari. Laboratori su libertà, giustizia e responsabilità. E’ il compito affidato alla Puglia nell’ambito di un programma nazionale sulla promozione della cultura di pace

BARI – “La mia scuola per la pace”, ovvero un programma di educazione alla pace, ai diritti umani e alla cittadinanza democratica. E’ il programma presentato ieri dall’assessora al Diritto allo Studio in Puglia, Alba Sasso, e realizzato a cura di Regione, Tavola per la Pace e Ufficio scolastico regionale, che sfocerà in una due giorni il 19 e il 20 maggio. Oltre all’assessora, alla presentazione sono intervenuti Flavio Lotti, responsabile della Tavola per la Pace, e Anna Cammalleri, dell’Usr. “Il progetto – ha spiegato Sasso – è promosso per incentivare l’educazione alla pace nelle scuole, che è un obiettivo che sta nel dna delle stessa scuola pubblica. Il progetto interessa l’intera Italia con laboratori in ogni regione. Alla Puglia sono stati assegnati i laboratori su libertà, giustizia e responsabilità”. Perché un’educazione alla pace? “La guerra – ha continuato l’assessora – viene ancora utilizzata quale soluzione alle controversie internazionali, quando la nostra Costituzione è una costituzione di pace, uguaglianza e solidarietà. Su queste tematiche dunque le scuole hanno reagito splendidamente, coinvolgendo 26mila ragazzi”. “Le scuole hanno lavorato in piena autonomia progettuale – ha sottolineato Cammalleri – con elevate capacità di gestione dei progetti”. Flavio Lotti ha descritto le due giornate del 19 e del 20 maggio: “Saranno eventi di livello nazionale, tra i quali si inserisce un’assemblea al Petruzzelli il 19 mattina, ultima data dei forum sui valori, per proseguire con una marcia per la pace attraverso Bari vecchia ed un concerto in piazza Ferrarese nel pomeriggio. I 21 laboratori previsti si terranno venerdì 20, con l’intervento di testimonial e esperti”. La Regione distribuirà un quaderno con il testo della prima parte della Costituzione e con la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. “La scuola non è più separata dal resto del mondo – ha concluso Lotti –, ma le viene restituito un compito molto importante: quello di pensare e ragionare su una società nuova”.

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