Casarano. Risanamento dei conti, soprattutto. Poi, anche le questioni sovra-comunali come Area vasta, Area Sistema e Ambito sociale di zona. Il commissario prefettizio Giovanni D’Onofrio ha annunciato gli obiettivi del suo governo transitorio
CASARANO – Risanamento del bilancio, trasparenza amministrativa e collaborazione con tutte le forze politiche. Questo il programma politico-amministrativo del governo transitorio del commissario prefettizio, Giovanni D’Onofrio. Tra gli impegni a breve del prefetto l’avvio della gara per la gestione dei tributi locali, l’approfondimento della situazione debitoria di Palazzo dei Domenicani e la drastica riduzione delle spese (spese legali, incarichi professionali, contributi a pioggia ecc.). Solo in un secondo momento, superata la fase di emergenza, il commissario affronterà le questioni sovra-comunali (Area vasta, Area Sistema e Ambito sociale di zona) di cui il Comune di Casarano è capofila. Intanto continuano le visite a Palazzo dei Domenicani delle forze politiche. Ieri è stata la volta del “Centro Democratico Cristiano”, il movimento politico rappresentato da Claudio Casciaro. Una delegazione del Cdc – formata dallo stesso Casciaro, dal consigliere uscente Adamo Fracasso e da altri membri del direttivo – ha incontrato D’Onofrio al quale ha consegnato un sintetico dossier sui 21 mesi dell’amministrazione di Ivan De Masi, “sottolineando – si legge in una nota del movimento – la confusione di un’azione amministrativa rivolta solo agli interessi particolari, con una totale assenza di cultura istituzionale”. Nel dossier il Cdc ha spiegato i temi principali della passata Consiliatura: la vicenda della società di rating “BD Scelsi”, “con accesso alla documentazione ufficiale senza preventivo incarico”; la vicenda “Monteco”; la questione della “fideiussione solidale” di 1.350.000 euro da parte del Comune per il mutuo accesso dalla società calcistica “Virtus Casarano”; il progetto di riqualificazione urbana di contrada “Botte” (Pirp), “in cui il privato, una società legata alla famiglia del sindaco uscente, ha imposto l’iter del bando, sottolineando tutte le nostre perplessità sui costi effettivi e sul rischio reale di perdita del finanziamento regionale”. Nel dossier non poteva mancare la nota vicenda della centrale a biomasse, la cui realizzazione è prevista nella zona industriale, “che ha bloccato – sottolinea la nota del Cdc – per un intero anno il dibattito nella città, creando situazioni di grande criticità e di pressioni insostenibili nei confronti dei consiglieri comunali e delle forze di volontariato che non condividevano quella scellerata idea progettuale”. I rappresentanti del Cdc hanno espresso fiducia nell’operato del D’Onofrio e hanno proposto alcuni micro-progetti, da realizzarsi entro un anno, «per una riqualificazione e una rinascita della città”.
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