Casarano. Mario Toma, una vita vissuta nel Pci, a Casarano per la presentazione di un libro, analizza la situazione politica cittadina. Che non differisce, dice, da quella dell’intera Penisola
CASARANO – La fine dell’Amministrazione De Masi non risolve niente. Fra un anno, dopo che si rieleggeranno sindaco e Consiglio comunale, quegli stessi consiglieri comunali dimissionari richiederanno di nuovo quello che non hanno ancora ottenuto”. La politica locale vista da lontano da uno che ha fatto la storia della città e della sinistra casaranese. Mario Toma, una vita vissuta nel vecchio Pci, deputato dal 1982 al 1993, da alcuni anni si dedica alla scrittura, si trova in questi giorni a Casarano per preparare la presentazione del suo ultimo libro intitolato “La mia collina” (Lupo Editore) che si terrà venerdì prossimo (ore 18,30) presso la libreria “Dante Alighieri” in via Matino 10. E’ previsto l’intervento del vice presidente del Consiglio regionale, Antonio Maniglio. Ciò che è avvenuto negli ultimi mesi a Casarano è la conseguenza di un modo di fare politica che ormai pervade l’intera Penisola e da diversi anni. “Le vicende di Casarano non sono diverse dalle altre realtà salentine – spiega Toma – ti ritrovi le stesse componenti, le stesse logiche. I partiti tradizionali non ci sono più. Sono sparite le sezioni dove si discuteva dei bisogni della gente. Oggi prevale l’individualismo. Ci sono gruppi di potere, possessori di pacchetti di voti che fanno il bello e il cattivo tempo. Sembra che si sia ritornati al periodo tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento quando c’erano i notabili, con la loro pletora di vassalli”. E’ il frutto della politica “berlusconiana” “che ha fatto proseliti sia a destra che a sinistra”. Alla sinistra casaranese l’ex parlamentare chiede che “mettano in campo subito quello che vogliono fare. La sinistra deve avere il coraggio di aprire un dibattito vero. Se non lo fa – prevede Toma – rischia di chiudersi in se stessa”. “La mia collina” è un libro di racconti di amicizia e politica. La prima parte, tutta casaranese, racconta dell’iniziazione dell’autore alla politica e dei ricordi di un mondo, di persone, luoghi, atmosfere che non ci sono più. Molto bella la storia dei tre inseparabili amici (Antonio, Carlo e l’autore stesso), che compiono il “percorso delle tre P” (parrocchia, politica, partito), fino a diventare dirigenti provinciali del Pci. Toccante il confronto finale tra l’autore e Carlo, nella realtà Giovanni Coletta, prematuramente deceduto alcuni anni fa. La seconda parte è un’analisi storica della politica salentina, e della città di Lecce in particolare, che abbraccia un periodo che va dal dopoguerra fino a i giorni nostri, dove vengono citati personaggi del passato (Oronzo Massari, Pino Leccisi e altri) e contemporanei (Adriana Poli Bortone, Raffaele Fitto). Infine, nella terza parte il libro racconta una storia di solidarietà, un episodio sconosciuto tra Grecia e Salento con protagonista un gruppo di partigiani greci.
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