Caporalato. Cgil: 'siamo con gli immigrati'

Lecce. Il sindacato si costituirà parte civile se la Tecnova sarà imputata in un processo. Per mercoledì, intanto, incontro in Prefettura

Di fronte alle condizioni di lavoro disumane per gli immigrati impiegati dalla ditta spagnola Tecnova che monta pannelli fotovoltaici a Lecce e Brindisi, si è mossa anche la Cgil. Durante un incontro svoltosi questa mattina, a Lecce, il sindacato ha dichiarato il proprio appoggio ai 500 lavoratori – immigrati e al disegno di legge presentato nel 2008 dal Pd (articolo correlato del 26 marzo) che propone di punire penalmente lo sfruttamento dell'immigrazione, introducendo il reato di caporalato. Il problema ripropone la necessità di inasprire le norme vigenti, le sanzioni e intensificare i controlli degli ispettori presso gli impianti. Per far fronte all'emergenza, è stato convocato, per mercoledì, un tavolo tecnico in Prefettura, intorno al quale si siederanno le organizzazioni sindacali e le Istituzioni per discutere della piaga e attivare azioni di contrasto. La Cgil ha anche affermato che si costituirà parte civile nel caso la Tecnova dovesse essere imputata per “acquisto e alienazione di schiavi” (n. 602 del codice penale). Articoli correlati Fotovoltaico. Quando il lavoro è un inferno (24 marzo 2011) Lavoro nero e caporalato. Le proposte del Pd (26 marzo 2011)

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