Ai 'Cantieri Koreja', doppio appuntamento

Lecce. Inaugurazione, alle 19, della mostra fotografica di Ingrid Simon. In serata, “Rumore di acque” del “Teatro delle Albe” di Ravenna

Da oggi e sino al prossimo 7 aprile, ancora un vernissage per “Senso Plurimo” ai “Cantieri teatrali Koreja” con “Lo spazio subacqueo, gli oggetti e la combinazione delle forme”, nella fotografia di Ingrid Simon, artista visiva e operatrice culturale, laureata in grafica, pedagogia d'arte e lingua francese.

Ingrid Simon

Prosegue, infatti,, la seconda edizione della rassegna curata da Marinilde Giannandrea, giornalista, critica e docente presso il Liceo Artistico “V. Ciardo” di Lecce. L'inaugurazione è prevista per le ore 19. Ingrid Simon Viennese d’origine e salentina d’adozione, ha come mezzo d’elezione la fotografia analogica. La casualità nelle sue foto ha un ruolo importante per le immagini che cattura fotografando un soggetto immerso nello spazio subacqueo marino. Ogni fotogramma evidenzia un oggetto, un corpo, un elemento che evoca una forma nata dal caso, scaturita da una combinazione di movimenti che si fissano in un’immagine alla quale Ingrid dà un nome spesso simbolico. Il titolo diventa sintesi del rapporto tra immagine e scrittura. Dall’unione del titolo con la rappresentazione della realtà ha origine un contatto fra lettura e osservazione, tra la realtà e la sua raffigurazione. E il rapporto tra parola e immagine inevitabilmente agisce sulla nostra parte irrazionale: il subconscio, il quale non smette mai di insinuare in noi il dubbio con le conseguenti riflessioni. In serata, invece, alle ore 20.45, sul palcoscenico di Koreja, l’atteso ritorno di una delle più importanti compagnie teatrali italiane.

koreja

Con le musiche originali eseguite dal vivo dai Fratelli Mancuso, in scena “Rumore di acque” del “Teatro delle Albe” di Ravenna, compagnia da sempre abituata a lavorare nelle periferie mentali e geografiche della nostra contemporaneità, prima a Scampia poi a Mazara. Proprio a Mazara, le Albe hanno costruito due spettacoli molto simili ma anche molto diversi: cercatori di tracce che ha coinvolto 60 bambini tra tunisini e italiani su un testo di Sofocle e Rumore di acque che disegna un contorno più cupo e noir del tema dell'immigrazione. “Rumore di acque“, infatti, è la seconda tappa del trittico del “Teatro delle Albe” Ravenna – Mazara 2010 – a cura di Marco Martinelli, Ermanna Montanari e Alessandro Renda – ovvero tre opere che in maniera differente prendono Mazara del Vallo come simbolico luogo di frontiera e punto di partenza per un affresco sull'oggi. A questo allude il titolo dell'intero cantiere di lavoro, oltre che alle due città in cui si svolgeranno e saranno presentate le opere, città segnate nella loro storia millenaria dalla presenza del mare. L'immersione nella realtà di Mazara ha prodotto le storie che i tunisini hanno raccontato, storie di fuga, esilio, emigrazione. E' quello che racconta “Rumori di acque”, protagonista un bravissimo Alessandro Renda e i Fratelli Mancuso per le musiche. Lo spettacolo è un oratorio per i sacrificati, dice Martinelli. “Siamo stati catturati dalle storie di questi eroi del nostro tempo. Persone che partono dal deserto e subiscono ogni tipo di angheria, spesso finiscono in carcere in Libia o tentano la traversata nel buio”. Storie strazianti per fuggire alla violenza, alle torture, alle guerre e tentare la roulette della vita, storie che Ermanna Montanari e Martinelli hanno riscritto in un testo ambientato su una isoletta fantomatica tra Europa e Africa dove c'è un generale presidente che continua a fare conti e presto si capisce che sono i conti dei morti annegati. Una fantomatica isoletta tra l'Europa e l'Africa, situata in quella striscia di mare sede negli ultimi quindici anni di una devastante tragedia: lì, in quella vulcanica e ribollente porzione di terra, alla deriva come una zattera, vive un solo abitante, un generale dai tratti demoniaci e dagli occhi lampeggianti. In relazione a un altrettanto fantomatico Ministro dell'Inferno, pratica la “politica degli accoglimenti”: l'isoletta è abitata dagli invisibili spiriti dei morti e dei dispersi in mare, i rifiutati, che il generale accoglie e stiva nella sua isola – zattera. Ognuno di loro è un “numero”, vite e morti ridotte a statistica. Nel suo sproloquio il generale è attraversato dalle voci di quegli invisibili. Ideazione: Marco Martinelli, Ermanna Montanari Testo e regia: Marco Martinelli con Alessandro Renda Musiche originali eseguite dal vivo: Fratelli Mancuso Spazio, luci, costumi: Ermanna Montanari, Enrico Isola Realizzazione costumi: Laura Graziani Alta Moda, A.N.G.E.L.O. Direzione tecnica: Enrico Isola Tecnico del suono: Andrea Villich E' una coproduzione Ravenna Festival, Teatro delle Albe – Ravenna Teatro, “Circuito del Mito” della Regione Siciliana, Sensi Contemporanei

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