Lecce. Inaugurato l'anno giudiziario. Il presidente del Tribunale: “scendono i ricorsi in giacenza. Sono in tutto 6.764”
“Ringrazio i colleghi più giovani che con passione hanno profuso le loro energie nello studio e nel dipanare le matasse più complicate. Come sapete, Lecce, nel panorama nazionale, è una sede raggiungibile con difficoltà, sicché i magistrati di nuova assegnazione, dopo un periodo più o meno breve, chiedono di essere assegnati ad altra sede”. A lanciare l’allarme è lo stesso presidente del Tribunale amministrativo regionale del capoluogo salentino, Antonio Cavallari, che nella consueta relazione presentata in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario (la cui cerimonia si è svolta ieri mattina), sottolinea le difficoltà di operare in una sede considerata disagiata. “Questo – prosegue il presidente Cavallari – provoca un continuo turn over, un continuo avvicendamento, che d’altra parte mette in condizione i residenti di confrontarsi continuamente con idee nuove”. Quello salentino appare dunque come una sorta di laboratorio di diritto amministrativo, in cui si cerca di “risolvere in modo giusto le controversie, anche percorrendo vie nuove”. Riguardo ai carichi di lavoro il Tar di Lecce, competente anche per le province di Brindisi e Taranto, si è attestato su livelli analoghi a quelli del 2009, con 2.011 ricorsi depositati. “Siamo lontani – si legge nella relazione – dal livello raggiunto nel 2000, quando furono presentati più di 5.000 ricorsi. Questo non significa che le ragioni del contendere siano diminuite. Una gran parte del contenzioso, infatti, quello in materia di pubblico impiego, è migrata innanzi al giudice ordinario”. L’andamento della litigiosità corrisponde direttamente alla situazione sociale, con alcuni settori in forte aumento: nella materia dell’ambiente, per l’attenzione prestata nella nostra regione alle fonti di energia rinnovabile; nella materia degli appalti e in quella della sanità, specialmente per quanto attiene all’assegnazione dei tetti di spesa alle strutture private accreditate che erogano prestazioni specialistiche. Sono ben 1.678, invece, i procedimenti definiti con sentenza e 1.283 con decreto decisorio, per un totale di 2.961. Le ordinanze cautelari adottate sono state 775, 207 le ordinanze collegiali e 85 i decreti. Un risultato che, secondo Cavallari, può essere motivo di soddisfazione, seppur tenendo conto del fatto che i decreti decisori riguardano estinzioni per “perenzione o rinuncia”. Si tratta, cioè, di procedimenti in cui le parti sono rimaste inattive per più di due anni o il ricorso è rimasto giacente per più di cinque anni e nessuno ha più interesse alla pronuncia. In pratica si tratta di situazioni in cui l’attività giudiziaria non ha raggiunto l’obiettivo di regolare la contesa. Notevole, comunque, il contenzioso da smaltire per i giudici amministrativi leccesi, con 6.764 ricorsi giacenti.
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