Dosta! Stop ai pregiudizi

Lecce. Parte domani la campagna contro gli stereotipi su Rom e Sinti. Intanto la Commissione parlamentare per i diritti umani propone di aggiornare la Legge sulle Minoranze in Italia,con l'inclusione di queste popolazioni

“Dosta” vuol dire “Basta”, vuol dire abolire gli ostacoli all'integrazione e abbattere preconcetti e tabù sulle comunità Rom e Sinti. Un passo in avanti, percorrendo questa direzione, è stato fatto, nel febbraio scorso, durante lo svolgimento dei lavori della Commissione parlamentare straordinaria per i diritti umani, quando è stata presa in considerazione la proposta di aggiornare la Legge sulle Minoranze (n. 482 del 1999) in Italia, prevedendo di includere anche queste popolazioni. Intanto, un’iniziativa contro i pregiudizi razziali è prevista per domani e dopo domani, a Lecce, presso i “Cantieri Teatrali Koreja”. Si tratta del secondo appuntamento pugliese della “Campagna Dosta!”, promossa dal Consiglio d’Europa di intesa con la Commissione Europea, Unar – Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali del Ministero delle Pari Opportunità, Regione Puglia – Assessorato al Mediterraneo, Cantieri Teatrali Koreja con il patrocinio del Ministero dell’Interno e della Fondazione Italia Giappone. Media partner dell’iniziativa FuturaTv. Obiettivo dell'iniziativa è diffondere la conoscenza delle comunità – circa 150mila persone in Italia e dodici milioni in Europa – attraverso una diversa rappresentazione più attenta alla loro quotidianità e meno agli aspetti folkloristici della loro cultura, attraverso un coinvolgimento diretto degli interessati e delle comunità locali e attraverso la promozione di politiche d’inclusione. L'Italia è stata il primo Paese dell’Europa occidentale ad aderire alla campagna. Dall'indagine conoscitiva svolta dalla Commisione straordinaria sui livelli e i meccanismi di tutela, vigenti proprio in Italia, si evince che nella penisola, esistono undici leggi regionali su Rom, Sinti e Caminanti e un reticolo di provvedimenti locali e ordinanze municipali, ma manca un piano nazionale che fissi univocamente le linee di intervento che siano allo stesso tempo flessibili (rispetto alle diverse esigenze e al contesto territoriale) e condivise nella loro applicazione. Mancanza che, peraltro, è stata sottolineata dall'Anci. La Regione Puglia, da par suo, ha aderito alla campagna contro le discriminazioni dei cittadini Rom, promossa dal Consiglio d'Europa e dal Governo italiano, prevedendo la realizzazione di specifiche iniziative nei vari ambiti di intervento. Tra cui la scolarizzazione e il lavoro. In quest'ultimo ambito, per la Commissione, in riferimento al Mezzogiorno, soltanto a Isernia e in qualche Comune dell'Abruzzo, della Puglia e della Calabria si possono trovare singole famiglie in grado di sostentarsi attraverso il commercio di equini e l'artigianato del ferro. A Lecce, tiene invece banco la questione dello sgombero del Campo Sosta Panareo (il nostro reportage). Lo scorso 25 gennaio fu infatti consegnata a una ventina di famiglie residenti all'interno del campo, una notifica di abbattimento delle loro baracche da effettuarsi entro 30 giorni a spese delle stesse famiglie. All'ingiunzione, seguì una manifestazione di protesta (con articoli correlati). Secondo il documento della Commissione sono circa 40 mila i Rom e Sinti che vivono nei campi e questo dato rappresenterebbe quindi tra un quarto e un quinto della popolazione complessiva. I campi consistono in roulotte, container o piccole baracche in lamiera o altri materiali di fortuna. In quelli non autorizzati manca l'acqua corrente, i sistemi fognari, l'illuminazione e il riscaldamento. Le condizione igieniche e sanitarie sono molto precarie. L'isolamento dalla vita civile e da qualsiasi rapporto positivo con le istituzioni ha creato spaesamento soprattutto tra le nuove generazioni. Il programma La campagna si inaugura con una presentazione pubblica, mercoledì 9 marzo, alle ore 17, con gli interventi e i saluti di Silvia Godelli (Assessore al Mediterraneo della Regione Puglia), Enrico Scicluna (Consiglio d'Europa), Franco Punzi (Vice Presidente Sezione Italiana Consiglio Comuni e Regioni d’Europa), Giovanni Trovato (Unar – Ministero Pari Opportunità), Petar Antic (Vice Ministro per i diritti umani e le minoranze – Serbia), Antonio Gabellone (Presidente della Provincia di Lecce), Ada Luzza (Presidente Tribunale dei Minori di Lecce) Katia Lotteria (Rete Antirazzista del Salento), Don Elvi De Magistris (Caritas – Lecce), Franco Ungaro (Teatro Koreja) Alle 18, la serata proseguirà con un incontro pubblico sul tema “Il teatro come bene comune”. Intervista a Silvia Godelli a cura di Ugo Bacchella (Fondazione Fitzcarraldo Torino), Fiorenzo Grassi (Teatro dell’Elfo di Milano), Livia Grossi (Corriere della Sera) Alle 21,in scena “Brat” (Fratello), cantieri per un’opera rom, (in replica il 10 marzo alla stessa ora) vincitore del Premio internazionale “Teresa Pomodoro” per il “Teatro dell'Inclusione 2010”. Lo spettacolo, per la regia di Salvatore Tramacere, vede sul palcoscenico undici non attori rom e otto giovani attori serbi nella rilettura dell’”Opera del mendicante” di John Gay in cui ladri, ricettatori, donne di malaffare, capi di polizia in combutta per spillare quattrini dove si può, sono i nuovi eroi di un mondo alla rovescia. Una storia rappresentata tante volte in diverse epoche e luoghi. Una cultura, quella rom, che come i piccoli ladruncoli che mettono in scena, è destinata a scomparire. Ne è scaturita una “presentazione” che, giocando con gli stereotipi di una cultura periferica, mette proprio in discussione il labile confine tra finzione e realtà. La campagna proseguirà giovedì 10 marzo alle ore 17 con una tavola rotonda su “Periferie urbane, marginalità sociali e teatro” coordinata da Gerardo Guccini (docente di Storia del teatro e dello spettacolo al Dams di Bologna). Saluti e interventi di Nicola Fratoianni (Assessore politiche giovanili Regione Puglia), Filomena D’Antini (Assessore ai Servizi Sociali Provincia di Lecce), Petar Pejakovic (Kotor Festival), Emanuele Valenti (Punta Corsara), Alessandra Pomarico (Fondazione Musagetes) La riflessione si concentrerà su un concetto chiave: l’educazione in rapporto al teatro e ai bisogni di una società complessa. Da quarant’anni, infatti, il teatro si è inoltrato in campi che prima non gli appartenevano: il disagio sociale, fisico e psichico, il teatro in carcere, in ospedale, per disabili, per ragazzi a rischio, il teatro di comunità. Sono cresciute nuove esperienze, nuove professionalità, nuovi pubblici che hanno rigenerato la cultura e la pratica teatrale. Negli stessi giorni la campagna sarà affiancata dal progetto “Costruire muri costruire ponti” con spettacoli, incontri, workshop promossi da “Koreja” in partnership con Regione Puglia, “Teatro Pubblico Pugliese”, “Azienda di Promozione Turistica” di Lecce. Per l’occasione oltre cento operatori teatrali e culturali arriveranno a Lecce dall’Italia e dall’estero (India, Inghilterra, Georgia, Bulgaria, Francia, Germania, Slovenia, Montenegro, Svizzera, Brasile, Turchia etc) per discutere del futuro del teatro.

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