Morì in ospedale. Confermate condanne per tre medici

Lecce. 8 mesi per due medici; 6 per il 3°. L’Appello conferma la sentenza del 1° grado per l’inchiesta nata dopo il decesso di un 23enne

LECCE – Gianni De Giorgi, di San Cesario, morì a soli 23 anni il 19 aprile del 2003. Da allora sono passati quasi otto anni di logorante attesa da parte dei familiari che vogliono quantomeno che venga fatta giustizia sull’accaduto. Morì, il giovane, dopo un tragico incidente avvenuto sulla Copertino-San Donato. Le sue condizioni di salute andarono peggiorando col tempo fino a che il suo fisico, ormai debilitato, mollò le forze e cedette. Ieri sera, i giudici della Corte d’appello di Lecce, hanno confermato le sentenze emesse a carico di tre medici e dell’uomo, Antonio Luigi Coppola, che, quel 19 aprile, avrebbe provocato l’impatto. Questi si è visto dimezzare la pena, da due ad un anno di reclusione, rispetto al primo grado. Sono state confermati gli otto mesi a testa per Albino Pagano e Salvatore Fiordaliso, rispettivamente radiologi del “Vito Fazzi” e del “Città di Lecce”, ed i sei mesi per Alfredo Ghiselli, anestesista del “Città di Lecce”. I medici entrano nell’inchiesta in quanto in seguito all’incidente, il 23enne venne trasportato d’urgenza al “Fazzi” di Lecce. Lì gli vennero diagnosticati una frattura al femore sinistro ed un trauma toracico chiuso. Ma dal momento che le sue condizioni di salute non accennavano al miglioramento, i genitori decisero di trasferirlo presso la “Città di Lecce”, dove giunse debilitato. Operato al femore, contrasse un’infezione batterica che fu la causa del suo decesso.

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