Poggiardo: 'l'ospedale non chiuda'

E' l'appello del sindaco Astore. Che conferma il dialogo, ma anche il ricorso al Tar contro le disposizioni del Piano di rientro regionale

La chiusura dell’Ospedale di Poggiardo, che solo ieri “veniva ritenuta un errore tecnico foriero di gravi criticità per le popolazioni dell’intera area adriatica, oggi sembra passare in secondo piano, sacrificata sull’altare dell’intangibilità del Piano di Riordino”. E' quanto dichiara il Sindaco di Poggiardo, Silvio Astore, intervenendo in merito alle dichiarazioni, che definisce “contraddittorie”, dell’assessore regionale al ramo, Tommaso Fiore. Nonostante ciò, Astore rinnova, da un lato la disponibilità al confronto per trovare una soluzione che non penalizzi un nosocomio che “copre” le esigenze di un bacino di utenti che non riguarda solo Poggiardo e dall'altro conferma anche la via giudiziaria intrapresa con un ricorso al Tar Lecce. Nel ricorso, affidato al legale Carlo Ciardo, si pone in evidenza “l’illegittima esclusione degli Enti Locali direttamente toccati dalla disattivazione dell’Ospedale di Poggiardo, oltre alla evidente carente dislocazione dei posti letto che penalizzerebbe in maniera spropositata tutte le popolazioni dell’area adriatica che, d’un colpo, rimarrebbero prive di servizi ospedalieri essenziali. Inoltre, si eccepisce una evidente irrazionalità nella programmazione. Non si comprende, infatti, perché la struttura ospedaliera “F. Pispico” sia stata fatta oggetto di chiusura, in spregio a qualsiasi oggettiva valutazione di carattere tecnico, in quanto il nosocomio può vantare degli standard quantitativi e qualitativi ben al di sopra di quelli fissati dalla Regione Puglia”.

Sostieni il Tacco d’Italia!

Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.

Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.

Grazie
Marilù Mastrogiovanni

SOSTIENICI ADESSO CON PAYPAL

------

O TRAMITE L'IBAN

IT43I0526204000CC0021181120

------

Oppure aderisci al nostro crowdfunding

Leave a Comment