Bari. Il gruppo del Pdl alla Regione sollecita il Prefetto del capoluogo pugliese a organizzare un vertice sull’allarme di infiltrazioni criminali nel business. Necessari strumenti di controllo e verifica di cui si discute da tempo
L’allarme era stato lanciato mesi fa dal presidente della Commissione Antimafia, Senatore Beppe Pisanu (“I clan acquistano e rivendono terreni per costruire un parco fotovoltaico da gestire in proprio o con prestanome”) ed è stato successivamente confermato dal Procuratore Capo di Lecce, Cataldo Motta“: il business del fotovoltaico, in Puglia, è a rischio di infiltrazioni mafiose. “Stiamo valutando sia il rischio di presenze malavitose che il danno ambientale”, aveva detto a Radio 24 il procuratore capo, sabato scorso, alla trasmissione “Storiacce”. In Puglia, c’è stato un boom delle energie rinnovabili e delle inchieste, sia su eolico che fotovoltaico. Una decina tuttora aperte solo nel Salento. Per il procuratore, in riferimento all’eolico, ampie zone della provincia sono coperte da pannelli, messi senza criteri. Manca un’effettiva regolamentazione e senza regole può accadere di tutto. “Ne abbiamo parlato anche con gli amministratori regionali. Rischiamo di trovarci, tra 20 anni, con colline piene di pannelli inutilizzati, che hanno prodotto solo danno ambientale”. Intanto, in una nota, il vice coordinatore regionale del Pdl della Puglia, il deputato Antonio Distaso e il senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri tornano sull’argomento e sollecitano il Prefetto di Bari a convocare un comitato interprovinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica al quale far partecipare il Presidente Vendola e gli assessori all’Ambiente e allo Sviluppo Economico della Regione Puglia; i vertici delle Procure Distrettuali Antimafia della Puglia; i vertici regionali delle Forze dell’Ordine; i Presidenti delle Province e dei Sindaci delle Città capoluogo, oltre che di rappresentanti di Anci e Upi”. “A dicembre scorso – dicono – il presidente della Commissione Antimafia, per primo lanciò questo allarme nel corso di una visita in Puglia, ma Vendola e compagni minimizzarono e dissero che era tutto a posto. Il Procuratore Capo della Repubblica di Lecce, Cataldo Motta, ha, ancora un a volta, ribadito che il fotovoltaico interessa alla malavita e che in Puglia c’è un rischio concreto di stravolgimento del territorio per mancanza di regole di tutela. Allarmi gravissimi che non possono continuare a cadere nel vuoto – dicono Distaso e D’Ambrosio Lettieri – per questo non solo è necessaria ed urgente una riunione del Comitato interprovinciale, ma insieme con gli altri parlamentari pugliesi chiederemo al presidente Pisanu e alla Commissione Antimafia di tornare in Puglia e tenere alta la guardia”. Ciò che si richiede e di cui si parla da tempo sono strumenti di controllo e verifica tra cui l’anagrafe degli impianti, la moratoria la commissione d’indagine, i controlli sulle domande. Molto lunga è la lista delle autorizzazioni concesse alla costruzione e all’esercizio degli impianti sul territorio pugliese, da parte della Regione. Solo nel Salento, a osta concesso per due nuovi impianti, a Galatina e Novoli. Ma il fenomeno, a macchia di leopardo, riguarda il Capo di Leuca come il Gargano, con impianti anche molto piccoli che sfuggono alle valutazioni di impatto ambientale.
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