Una piazza a misura di donna

Lecce. Ore 18. Inizia la manifestazione “Se non ora quando?” che vuole difendere la dignità delle donne

aggiornamento ore 21 “Nè bigotte, nè mignotte” è il messaggio che “campeggia” su uno striscione che fa bella mostra di sè in Piazza Sant'Oronzo, a Lecce. E' oggi il giorno della manifestazione “Se non ora quando?” che parla di diritti calpestati e dignità violata. L'iniziativa, promossa dal Coordinamento nazionale delle donne, prende le mosse dai recenti fatti di cronaca inerenti gli scandali sessuali che hanno coinvolto il premier Silvio Berlusconi, ma si estende fino a riconsiderare il ruolo della donna nella società, lontano dalla rappresentazione di mero oggetto di piacere. La piazza è partecipata. E non solo da donne. Ci sono anche uomini. “Non è una questione di genere – afferma un signore sui 50 – si tratta della dignità e del valore di ogni essere umano. Che vive per migliorarsi e migliorare la società. E' il contributo di ognuno di noi per il presente e il futuro della collettività”. Poi a parlare sono le donne. E raccontano di percorsi di sofferenza e di quotidianità. “Quando si parla di noi – dice una trentenne – bisognerebbe tenere a mente quelli che sono i nostri problemi e le nostre esigenze, dalla disoccupazione ai figli, dalla precarietà all'agire quotidiano, ai tentativi, anche fantasiosi, di conciliare vita e lavoro. E invece, troppo spesso, veniamo private della nostra soggettività”. 13 febbraio 2011 – Tremate, tremate. Le donne scendono in piazza Grideranno la propria dignità. Saranno, oggi, le donne italiane in ben 117 piazze del territorio nazionale ed anche all’estero, per dire basta agli scandali sessuali della politica e per ribellarsi ad un sempre crescente modo di considerare il sesso femminile come merce di scambio. Già nel titolo, “Se non ora quando?”, l’evento sottolinea come sia arrivato il momento di agire. Ed il capoluogo salentino non si tira indietro. Le donne della provincia di Lecce (ma non solo le donne, anche gli amici della donne) si ritroveranno in piazza Sant’Oronzo a partire dalle ore 18 per dare il via ad un improvvisato salotto dove si susseguiranno proiezioni video, musica, reading di testi e poesie. Ci sarà tempo anche per la lettura di liste che indichino “I miei 5 motivi (come donna e/o come uomo) per cui sono qui a manifestare…”. L'evento leccese è organizzato dal Coordinamento Donne “Se non ora quando?”. Ma alla realizzazione hanno contribuito, con la “Campagna fotografica Se non ora quando?” anche i soci dello Spazio sociale Zei, il circolo Arci situato in Corte dei Chiaromonte a Lecce, che da mercoledì 9 febbraio ha invitato uomini e donne a mostrare, tramite fotografie, il vero volto dell'Italia, fatto di tutti i volti di uomini e donne di dignità. Le foto raccolte saranno proiettate e installate nel corso della manifestazione in piazza Sant’Oronzo. Manifestazioni sono previste anche a Maglie ed a Tricase. “Non facciamo una manifestazione contro le escort – ha precisato Magda Terrevoli, presidente della Commissione regionale Pari opportunità -; noi protestiamo contro questa gestione della cosa pubblica e contro la mancanza di futuro. Esiste una Italia migliore di quella che ci viene presentata”. “Non c'è cambiamento possibile in Italia che non parta dalla libertà e dalla dignità delle donne”, ha dichiarato invece il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola a proposito delle iniziative previste in tutta Italia. “Per questo anche gli uomini devono prendere parola su questa vicenda e dire: Noi pensiamo che si possa costruire una relazione fondata sulla parità e sul rispetto tra uomini e donne, questo mi pare molto importante”. “Abbiamo convissuto troppo a lungo – ha continuato Vendola – con una degradazione dell'immagine delle donne, l'umiliazione del loro corpo, la riduzione della loro realtà a orpello a contorno delle performance del genere maschile. Il genere maschile, ma parlo di una classe dirigente, si è addirittura dotato dell'idea di poter scegliere nella vita pubblica le donne a seconda della loro gradevolezza estetica, uso una espressione che ha usato il premier in una trasmissione televisiva. Credo che il peggio di un'Italia da caserma, il peggio di un'Italia da bettola abbia codificato un linguaggio che ha attraversato i mass media e ha ingombrato la scena pubblica diventando il linguaggio del potere”. // La politica. In piazza donne e uomini “Sarò in piazza al fianco di tutte quelle donne che, in tutta Italia, pretendono rispetto per il proprio talento e per il proprio intelletto”, ha annunciato Teresa Bellanova, deputata del Pd. Secondo la parlamentare negli ultimi anni media, pubblicità, intrattenimento, ed anche una parte della politica hanno privilegiato il corpo delle donne piuttosto che consentire al sesso femminile di offrire il proprio contributo allo sviluppo di una società più giusta. “Il risultato più eloquente della miopia di questa operazione – ha dichiarato – lo si può trovare in tutte le impietose istantanee della condizione della donna, nel mondo del lavoro come nella società e nella politica, che tutti gli organismi e gli istituti di ricerca, nazionali ed internazionali, puntualmente ci forniscono”. La partecipazione alla manifestazione di oggi non è dunque, secondo Bellanova, l’espressione di un giudizio morale, ma l’affermazione della libertà femminile. “Ricordo – ha detto – a chi oggi ci affibbia l'etichetta di puritane, che l'unica forma di puritanesimo che l'Italia ha conosciuto in tempi recenti è stata quella indossata ipocritamente in diversi Family day da tanti di quei signori che oggi vanno in altre piazze a sventolare mutande come trofei di battaglia”. Oggi la deputata sarà dunque in piazza Sant’Oronzo per gridare il proprio disappunto verso un tale atteggiamento, irrispettoso nei confronti delle donne, per gridare il proprio “no” alla mercificazione del corpo femminile, così come del lavoro, delle Istituzioni, della funzione di parlamentare. Ma le dichiarazioni di partecipazione alla manifestazione “Se non ora quando?” da parte del mondo politico non hanno riguardato soltanto esponenti donne. Anche il mondo maschile si è mobilitato garantendo la propria presenza in piazza sant’Oronzo. Lo ha fatto, ad esempio, Wojtek Pankiewicz, consigliere comunale di Lecce dell’Udc, che ha voluto puntare il dito soprattutto sulla “decadenza morale del Governo Berlusconi”. “Questo premier, vecchio e decadente – ha detto Pankiewicz – anziché avvertire la responsabilità e l’onere, in quanto capo del Governo italiano di essere un esempio per il popolo, un guida politica e morale, aveva preannunciato, anandola poi precipitosamente, per il 13 febbraio una manifestazione a Milano contro i giudici e a favore delle sue amiche signorine, che hanno frequentato i festini a base di bunga-bunga nella sua villa di Hardcore”. Secondo il consigliere, il cosiddetto “Ruby-gate” avrebbe offeso, umiliandola, non solo la dignità della donna ridotta a oggetto di godimento, ma anche quella degli uomini descritti come cacciatori sempre impegnati “nella nostra attività venatoria nei confronti del gentil sesso-preda”. Avrebbe calpestato, inoltre, le più elementari regole di civiltà politica e istituzionale. “Il moto di sdegno che pervade il mio animo – ha aggiunto l’esponente del’Udc – avendo io avuto, tra l’altro, in passato, la fortuna di conoscere e di collaborare con giganti di saggezza e di moralità come Codacci-Pisanelli, De Maria, De Giuseppe, Urso, Rausa, mi induce a non essere spettatore inerte e silenzioso e a reagire non solo come consigliere comunale ed uomo di partito, ma, prima di tutto, come uomo e come cittadino. Anche con manifestazioni come questa bisogna cercare di riscoprire i valori e ridestare le coscienze, perché si deve riscoprire l’etica, il rispetto della persona umana e recuperare il costume pubblico, garantendo pure l’osservanza di tutte le regole dello Stato di diritto in questo clima di fibrillazione istituzionale e di sovversivismo strisciante”. // I numeri In meno di una settimana l’appello lanciato sull’Unità e su Repubblica, “Se non ora quando?”, ha raggiunto 51.500 firme. I contatti quotidiani sul blog sono circa 23mila; 15mila quelli su facebook. Numeri importanti per una manifestazione che, come hanno avuto modo di spiegare le promotrici, non è contro altre donne – le donne “cattive” – ma contro un modo, fin troppo diffuso, ormai, di considerarle oggetti pronti all’uso per la soddisfazione dei desideri maschili. Si tratta di una manifesta senza bandiera, che raccoglie non volti appartenenti ad uno schieramento politico piuttosto che ad un altro, ma raccoglie persone. E non solo donne. Ma anche amici delle donne, che vogliono esserci, per affermare il proprio appoggio all’iniziativa. I politici che vi prenderanno parte, lo faranno infatti, all’unico scopo di costruire – è proprio nella mission dell’evento – “un ‘Italia moderna, giusta e sana”. In allegato l’elenco delle 117 piazze nazionali ed internazionali che ospiteranno una manifestazione “Se non ora quando?”.

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