LA STORIA DELLA DOMENICA. Ambientazione salentina, trama da thriller noir e colonna sonora affidata al gruppo di pizzica Tammurria. Sono gli ingredienti del film “Taranta Man (la pizzica è in pericolo)”, scritto e diretto da Daniele Amoroso, produttore musicale alla sua prima esperienza con la pellicola
LECCE – La pizzica è un pericolo. L’intero mondo delle tradizioni, della cultura e dell’arte salentina corre il grosso rischio di sparire per sempre. I maestri di tamburello, veri detentori dei segreti della musica tradizionale e conoscitori del carattere e del sapore propri del territorio, da un po’ di tempo vengono misteriosamente trovati morti. Un serial killer dall’identità ignota semina il panico tra le persone. Le forze dell’ordine non riescono a sbrogliare la matassa. Solo l’intervento di un super-eroe può salvare le sorti del ritmo sanguigno salentino, della musica che scorre nel sangue, della passione dei veloci passi di danza. Tranquilli. Non è l’ultima notizia di cronaca nera mandata in onda dal tg. E’ fortunatamente solo la trama di un film. “Taranta Man (la pizzica è in pericolo)”, dove Taranta Man è proprio il super-eroe di cui sopra, colui che interviene laddove neppure gli addetti alla sicurezza sanno farlo. Di lui purtroppo non è possibile svelare altro; si sa che i super-eroi hanno pudore e senso del mistero nel dna. Anche perché per saperne di più bastano un televisore, un lettore dvd, ed un comodo divano per gustarsi il tutto. Serve, poi, il film. Ma questo non è un problema, perché è distribuito in tutte le edicole pugliesi; ce ne sono 7mila copie in tutto. Scritto e diretto da Daniele Amoroso, 30enne tricasino, e prodotto dalla Amoroso production. Nel cast, tra i protagonisti ci sono Gianpiero Perone (il “Principe Cacca” di Colorado Cafè) e la tricasina Dolores Panico. Altri interpreti sono Alessandro Tuma, Antonio Palese, Luigi Ciullo, Pietro Panico, Antonio Rubino, Sergio Micaletto, Claudio Simonetti, Tebaldo Verardi, Stefano Martina e tanti altri, tra attori, aspiranti attori, cittadini del Salento. La sigla e la colonna sonora, costituita da sola musica popolare salentina, sono affidate al gruppo dei Tammurria, nel quale Amoroso crede molto, perché sono, dice, “molto rispettosi della tradizione e nello stesso tempo innovatori. Inoltre sono molto seri nell’approccio musicale”. Il film, come dice lo stesso Amoroso, è comico e drammatico insieme. Un film, continua, che non si dimentica appena terminato di vederlo. “Fa piangere e ridere insieme, lascia qualcosa dentro”, dice l’autore. Lui, Daniele Amoroso, alla sua prima esperienza diretta con una pellicola cinematografica presentata al pubblico, in realtà non è proprio nuovo del settore. Un papà cameraman e tanta curiosità nel maneggiare i “ferri del mestiere” l’hanno fatto appassionare fin da quando era bambino alla macchina da presa. “Ho sempre realizzato cortometraggi, che poi ho tenuto per me e difficilmente fatto vedere ad altri”. Ma stavolta è stato diverso. Intanto siamo alle prese con una pellicola della durata di due ore; poi, qualcosa è “scattato” dentro al nostro, che dice di essere stato per quattro anni alla ricerca del soggetto giusto. “Finalmente ho avuto l’idea del super-eroe che salva la pizzica e mi è sembrata quella giusta”. Bene, ma la pizzica, quella suonata, è davvero in pericolo? Amoroso crede di sì. “Troppe contaminazioni, troppa pubblicità, troppe influenze che poco hanno a che vedere con la nostra tradizione stanno denaturando la musica salentina. I festival organizzati solo come operazione di marketing restituiscono agli ascoltatori, soprattutto quelli che non conoscono il Salento vero, una dimensione che non è quella reale. Così spesso succede che per i cittadini del Nord la pizzica non è ciò che intendiamo noi”. // “Orgoglioso di me, ignorato dalle istituzioni” Il film è uscito ufficialmente lo scorso 27 dicembre; l’anteprima per giornalisti e curiosi si era tenuta il 5 dicembre nella Sala del Trono di Tricase. “Fu un vero successo – ricorda Amoroso -. Tutta quella gente, che si disponeva in fila per vedere il mio film, ed addirittura è rimasta fuori protestando per non aver trovato posto a sedere, mi ha reso veramente orgoglioso”. Un orgoglio che il novello autore non può che gridare ad alta voce, sapendo, come ha avuto modo di riferirci, che “è stato tutto merito mio e di nessun altro, per cui oggi devo ringraziare solo me stesso e la mia caparbietà”. Il tema è ancora una volta quello della scarsa mancanza di appoggio per iniziative artistiche e culturali di giovani locali da parte delle istituzioni. Una polemica sentita infinite volte ma sempre d’attualità. “Se i rappresentanti delle istituzioni capissero l’importanza di prodotti promozionali del territorio, come questo – continua – non saremmo lasciati da soli a fare i conti con le ristrettezze economiche, con un budget mai sufficiente e con l’impossibilità di realizzare tutte le idee che abbiamo in mente. Io ho bussato a tutte le porte ma nessuno mi ha aperto”. Ma Amoroso non si ferma neppure davanti alle porte sbattute in faccia ed è già al lavoro per l’opera seconda. Ci svela poco, un po’ per scaramanzia ed un po’ per lasciarci la curiosità in bocca. Sarà comunque un film rivolto agli adolescenti, a quei ragazzi che sono alle prese con decisioni difficili. Un altro mistero è aperto. Intanto sono già in corso i casting per la ricerca degli attori. Tutti giovanissimi. Pare che il protagonista sia già stato individuato. Ma non è tutto. Perché nel gennaio 2012 uscirà a seconda parte di “Taranta Man”. E c’è solo un modo per non rimanere indietro: vedere, per ora, il primo.
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