Domani, commemorazione a Bari. Sarà presente il Coordinatore regionale dell’Anci Giovane. Plauso dei politici salentini: “è importante dare dignità a una tragedia colpevolemte sottaciuta”
Si celebra il 10 febbraio, il Italia, il “Giorno del Ricordo, in memoria delle vittime delle foibe, gli eccidi perpetrati per motivi etnici e/o politici ai danni della popolazione italiana di Istria, Venezia Giulia e Dalmazia, durante ed immediatamente dopo la seconda guerra mondiale, dall'Esercito popolare di liberazione iugoslavo. Domani, a Bari, il Coordinatore regionale dell’Anci Giovane della Puglia, in rappresentanza di tutti i giovani amministratori pugliesi, parteciperà alla commemorazione dei martiri delle foibe organizzata dal “Comitato 10 febbraio”. “Una nazione degna di questo nome non può dimenticare i propri figli per fare un interesse di parte: credo che sia nostro dovere ricordare la storia delle Foibe, che è la nostra storia” dice Giuseppe D’Introno ricordando i martiri italiani del confine orientale. “I nostri martiri del confine orientale, i 350 mila esuli, hanno sofferto unicamente in ragione del fatto di essere italiani”, continua. “Si trattò di pulizia etnica contro gli italiani. I morti e gli esuli furono in numero molto superiore a quello che sempre è stato detto e scritto. Non si parla di una ‘questioncina’ attinente alla guerra e all’immediato dopoguerra ma di un’autentica pulizia etnica che è grave aver così a lungo dimenticato”. “La legge che ha istituito il ‘Giorno del Ricordo’ sulle foibe – spiega il Coordinatore Anci Giovane – è servita a conoscere questa tragedia togliendo le censure fatte sulla storia d’Italia per interessi di parte e di partito”. Sulle foibe, “in Italia c’è ancora qualcuno che crede che questa storia non vada ricordata e ci sono persino amministrazioni locali che tendono a dimenticare di celebrare il ‘Giorno del Ricordo’ con scuse più o meno imbarazzanti. Ci rincuora il fatto che sono tanti, invece, i giovani amministratori che nei comuni di Puglia stanno organizzando manifestazioni a favore di questa giornata e la mia presenza al corteo è un segno importante che vuole testimoniare l'attenzione di una nuova e giovane classe dirigente a quelle che è stata la nostra storia a lungo dimenticata”. Per l'onorevole Ugo Lisi del Pdl, si tratta di un’iniziativa nata con lo scopo di fare luce su una storia per anni sottaciuta: quella, appunto, delle vittime delle foibe, “sulla quale, per anni, è calato un velo di omertoso silenzio al punto che, i nostri giovani, per troppo tempo, non ne sono mai venuti a conoscenza”. “Quelle vittime – continua Lisi – sono state doppiamente martiri: vittime della violenza subita e vittime, purtroppo, anche della storia che ha preferito tacere. Grazie all’istituzione della ricorrenza del 10 febbraio, finalmente, tutti adesso sono nella condizioni di conoscere e di sapere quella che è stata l’immane tragedia. Finalmente si racconta questo pezzo storia in tutta la sua tragicità, quella di decine di migliaia di italiani di Istria, Fiume e Dalmazia che furono costretti a fuggire dalla ferocia e dalla pulizia etnica dei partigiani comunisti del maresciallo Tito e furono lanciati vivi o morti nelle cavità carsiche. In ultimo mi preme sottolineare, l’enorme importanza che questa ricorrenza ha assunto anche sul territorio salentino, grazie ad iniziative dall’alto profilo a cui le amministrazioni comunali, le associazioni e, soprattutto, tantissimi giovani, danno vita per consegnare a quelle persone un doveroso e necessario momento di riflessione”. Per Pasquale Gaetani, assessore provinciale al Patrimonio, la celebrazione del 10 febbraio è un modo grazie al quale, gli italiani, possono finalmente confrontarsi con un pezzo della nostra storia, per troppo tempo, volutamente e colpevolmente sottaciuto. “È doveroso che i nostri ragazzi abbiano cognizione di questa pagina dolorosa per troppi anni rimasta sconosciuta, anche se, molto spesso, sono fortemente colpito da come essi, il 10 di febbraio, diano vita a tutta una serie di toccanti e significative iniziative per fare sì che rimanga sempre impresso nella nostra memoria un frammento disonorevole della storia d’Italia. Certe date devono essere obbligatoriamente segnate nella coscienza civica di ciascuno di noi. Auspico che la memoria di quel martirio vile che subirono tanti innocenti cittadini italiani sia resa sempre attuale e viva nei nostri cuori”.
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