Ici e cooperative agricole: il Consiglio comunale approva

Collapasso. Il Comune deve o no esigere il contributo? La questione è spinosa e l'amministrazione si rivolgerà al Minstero competente

Due importanti ordini del giorno sono stati approvati nella seduta del 31 gennaio dal Consiglio comunale di Collepasso su due questioni: la prima riguarda la vicenda “Ici cooperative agricole” (approvato con 11 voti favorevoli e 6 astenuti); la seconda, le diffamazioni del consigliere comunale e assessore provinciale Salvatore Perrone (approvato con 11 voti favorevoli). Ordine del giorno sulla vicenda “Ici cooperative agricole” Il Comune di Collepasso conosce la rilevanza economico – sociale delle cooperative agricole nel contesto cittadino e le loro difficoltà, che, insieme all’attuale stato di incertezza, generano preoccupazione in vasta parte della popolazione e, in particolare, negli amministratori, nei soci e nei lavoratori di quelle aziende. Le Cooperative agricole di Collepasso hanno avuto accertamenti Ici per il possesso di fabbricati strumentali alle loro attività e gli accertamenti sono divenuti definitivi perché non impugnati nei termini o per decisioni giurisprudenziali passate in giudicato. Il debito iscritto o iscrivibile a ruolo è di importi relativamente considerevoli e comunque in grado di mettere le Cooperative in grave difficoltà finanziaria, in quanto, per tali importi vi è il pignoramento da parte del concessionario per la riscossione dei tributi. Intanto, l’attuale normativa in materia prevede l’esonero dall’Ici dei fabbricati rurali posseduti dalle cooperative agricole e tale normativa appare applicabile anche retroattivamente sin dall’entrata in vigore dell’Ici (come si evince dalla sentenza n. 227/22.7.2009 della Corte Costituzionale). Le cooperative agricole di Collepasso, poi, svolgono la loro attività in un Comune inserito tra i “territori svantaggiati” (ai sensi della Direttiva Cee 268/75) i cui terreni sono da sempre esenti dal pagamento dell’Ici. L'amministrazione comunale, da par suo, nel rispetto del principio di legalità, deve esigere il tributo, qualora dovuto, e abbandonare la pretesa tributaria qualora si accerti l’esonero dei fabbricati dall’imposta (in materia, tuttavia, persistono tuttora differenziazioni giurisprudenziali che meriterebbero un deciso e chiarificatore intervento da parte del competente Ministero e dello stesso Parlamento) Tutto ciò premesso, l’Amministrazione comunale si impegna ad attivare ogni iniziativa per arrivare alla definizione della questione in modo lineare, trasparente e conforme alla legge, acquisendo anche eventuali consulenze specialistiche e, in particolare, a mettere in atto decise iniziative verso il competente Ministero, coinvolgendo tutta la rappresentanza parlamentare della provincia di Lecce, al fine di ottenere in tempi brevi chiarimenti definitivi in merito. Ordine del giorno su Salvatore Perrone Si legge: “ripetutamente il consigliere comunale Salvatore Perrone, tramite scritti, dichiarazioni alla stampa e alle televisioni locali, ha lanciato attacchi e accuse irresponsabili, infamanti e diffamatori circa lo svolgimento del concorso per la copertura del posto di 'Capo settore Urbanistica, LL.PP., Assetto del Territorio'. Il concorso si è svolto in maniera trasparente, così come risulta dagli atti e dai lavori della Commissione, nominata e presieduta dal Segretario generale dott.ssa Anna Pina Traldi e il vincitore del concorso è risultato l’arch. Fernando Montagna. Il consiglio, pertanto, esprime “sconcerto, indignazione e netta condanna per le accuse e gli attacchi infamanti e diffamatori lanciati dal consigliere Perrone” e accorda “totale solidarietà e piena fiducia ai componenti della Commissione per il lavoro svolto e piena fiducia al Capo settore Urbanistica, LL.PP., Assetto del Territorio” Infine, invita il consigliere Perrone ad astenersi da continue e immotivate accuse atte a minare la pacifica convivenza della Comunità collepassese e il corretto confronto politico e istituzionale. “La Magistratura – si legge nell'odg – farà piena luce sulle circostanze denunciate dal consigliere” e, qualora le ritenesse prive di ogni fondamento e totalmente diffamatorie, il Consiglio chiede agli organi preposti, “di attivare nei confronti di Perrone i necessari e doverosi interventi di natura penale previsti dalla legge”.

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