Pisanò: ‘Caro Paolo ti scrivo’

Lecce. Il presidente del Consiglio comunale, Eugenio Pisanò, interviene sulla situazione politica cittadina dispensando consigli al sindaco Paolo Perrone

Lecce. E' ormai pieno clima pre-Amministrative. Ed ora che i consiglieri di maggioranza hanno ribadito il proprio appoggio incondizionato ad una nuova candidatura di Paolo Perrone alla carica di sindaco, negando ogni vicinanza con la ex, Adriana Poli Bortone, si susseguono gli interventi pro o contro il singolo papabile candidato. L’ultimo in ordine di tempo è quello di Eugenio Pisanò, presidente del Consiglio di Lecce. In una lettera che ha il tono intimo di una corrispondenza tra amici, Pisanò avanza alcuni consigli al primo cittadino. In cima alla lista delle “cose da fare”, ci sarebbe secondo il presidente del Consiglio il riavvicinamento con l’Udc di Salvatore Ruggeri, “persona capace – si legge nella lettera – di spogliarsi dai tatticismi romani in quanto conoscitore della realtà locale e profondo conoscitore del territorio”. Poi un avvertimento: “Guardati bene dalle opposizioni ma non sottovalutarle”. Chissà se Perrone terrà in considerazione le parole dell’amico. Anzi, del “grillo parlante”, come lui stesso si definisce. Ecco la lettera di Pisanò. Il Pdl regionale sceglie, fuori da schemi e tatticismi, di proseguire con Paolo Perrone nella riconferma a Palazzo Carafa. Finalmente una programmazione politica capace di dare certezza e tranquillità per il futuro della coalizione. Oggi il sindaco dopo aver retto la città con non pochi scossoni politici – venutisi a creare principalmente dall’interno – e dopo aver svolto le funzioni di curatore fallimentare può sicuramente iniziare a programmare il secondo mandato. Con una certezza in più: il secondo non è un’inerzia del primo, bensì deve rappresentare la riscossa di una città e di una comunità poco avvezza ai pettegolezzi dell’ultima ora, ma vogliosa di un recupero economico e sociale con lo sguardo sempre attento alla solidarietà, alla tolleranza ed al confronto tra le parti. Caro Paolo, lascia perdere le classifiche e guarda avanti. Marca sempre più il rapporto con i cittadini. Loro sanno bene e comprendono che le difficoltà vissute all’interno delle loro famiglie sono specchio di un intero Paese quale è la nostra Italia che sta vivendo in questo periodo il momento più decadente della storia. Non ti fare incantare dal canto di sirene stonate. I tempi sono cambiati, gli elettori non sono dei pecoroni né – tanto meno – hanno l’anello al naso: i condizionamenti o il tatticismo di alleanze o quant’altro, lasciali ai professionisti della politica. Vai avanti e cerca adesioni su un progetto, su un programma chiaro, semplice e fattibile. Bene hanno fatto i vertici del partito, raccogliendo gli umori della base a ribadire che sei il candidato naturale del Pdl per Lecce. Hanno operato nella giusta decisione di riconfermarti, anche se nella nostra coalizione – ad onor del vero – non mancano quei soggetti che avrebbero potuto degnamente sostituirti laddove tu non avessi manifestato la volontà di ricandidarti, a cominciare da Congedo e Marti. Entrambi saranno sicuramente al tuo fianco sin da ora per aggiustare il tiro dell’azione politica e per consentirci una vittoria più che mai possibile. Questo è quello che tutti noi vogliamo: unità di intenti e di coesione. Caro Paolo, il mio non vuole essere il vademecum del buon sindaco, ma mi sento di consigliarti un passo dovuto: devi riavviare il rapporto con l’Udc di Totò Ruggeri, persona capace di spogliarsi dai tatticismi romani in quanto conoscitore della realtà locale e profondo conoscitore del territorio. Bisogna ricostruire quel feeling che è stato tranciato più dagli uomini che dagli intenti che avevano caratterizzato la condivisione dei programmi della tua prima candidatura. Ovviamente, questo è scontato, io sarò al tuo fianco con l’entusiasmo di sempre. Sarò il tuo grillo parlante, a costo di subire improperi e mugugni. Ho le spalle forti e sopporto con pazienza. Guardati bene dalle opposizioni ma non sottovalutarle. Non hanno le idee chiare: le loro primarie, se le faranno, rappresenteranno l’ennesima farsa di democrazia partecipata che cela l’incapacità di condividere il consenso su un’unica persona. D’altro canto, ce ne siamo accorti in questa legislatura nella quale abbiamo assistito ad una doppia opposizione, una istituzionale e un’altra mediatica, rappresentata da chi è fuori dal consiglio per mancanza di consenso. Nell’augurarci buon lavoro, iniziamo la fase di confronto prima degli annunci programmatici. Il resto verrà da sé. I nostri elettori valuteranno con più attenzione ciò che è stato fatto e ciò che faremo. Articolo correlato: Il Pdl: 'Piena fiducia a Perrone' (31 gennaio 2011)

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