L’ultimo rapporto Eurispes: il 50,9% dei giovani italiani vorrebbe andar via. Ma, sorpresa: proprio i cittadini del Sud, dove si concentrano i maggiori problemi, non lascerebbe mai la propria terra per l’estero
Sarà per il clima favorevole, sarà per la buona cucina o per la simpatia della gente. Sarà forse per la straordinaria ricchezza storico-artistica o per le bellezze naturali di cui è piena, ma “mamma Italia” non si abbandona. Non andrebbero mai via dal bel Paese, infatti, i giovani di età compresa tra i 25 ed i 34 anni che vivono al Sud. Strano, ma vero. Lo dice il Rapporto Eurispes 2011 condotto tra i cittadini italiani di diverse fasce d’età con un focus particolare sui giovani: proprio quel Sud dove si concentrano i problemi economici più gravi ed arrivare a fine mese è “uno scoglio insormontabile” per il 35,1% delle famiglie, ama la propria terra, pur riconoscendo che le città più vivibili si trovano al Nord. I motivi succitati sono effettivamente le ragioni per cui i ragazzi della fascia d’età considerata non ci pensano affatto a fare le valige ed anzi si dichiarano felici di vivere nel proprio Paese. Di quest’opinione sono il 74,1% degli abitanti delle Isole, il 66,7% del Mezzogiorno, il 54,4% degli abitanti del Centro. Il dato italiano. Il Rapporto svela che, su scala nazionale, si trasferirebbe all’esterno il 50,9% dei cittadini tra i 25 e i 34 anni. Ciò significa che oltre il 60% degli italiani ritiene che vivere in Italia sia una fortuna. Questa percentuale tuttavia si riduce man mano che dalle fasce di età più anziane si arriva ai giovani: quasi il 40% dei 25-34enni ritiene che vivere in Italia sia una sfortuna, e ben il 40,6% degli intervistati (di tutte le fasce di età) si trasferirebbe volentieri all'estero. Perché andar via. La precarietà lavorativa è indicata al primo posto tra i mali italiani, dal 29,1% degli intervistati. Per i giovani è un problema di gran lunga più pesante: lo sottolinea il 43,5% dei 18-24enni e il 33,6% dei 25-34enni. Al secondo posto tra i mali italiani c'è la mancanza di senso civico (20,6%), mentre il 19,1% giudica eccessivo il livello di corruzione, il 15,2% ritiene che il peggiore problema per l'Italia sia rappresentato dalla classe politica, l'8,6% dalle condizioni dell'economia, il 3,9% dal tasso di criminalità e l'1,3% dallo stato del welfare. La preoccupazione per la precarietà nel lavoro è più diffusa nel Mezzogiorno (43,2% nelle Isole e 42,4% nel resto del Sud) contro il 30% del Nord-Est, il 25,6% del Nord-Ovest e il 18,9% del Centro. Eppure i più disposti a trasferirsi vivono proprio al Centro (49,4%). Dove andare. Le nazioni più ambite dagli “aspiranti emigranti” sono la Francia (16,5%), gli Stati Uniti (16,1%), la Spagna (14,3%), l’Inghilterra (11,9%) e la Germania (10,1%).
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