Perseguita due donne: arrestato

Leverano. L'uomo era lo psicologo di un operaio arrestato per droga e marito e padre delle vittime

Minacce, pedinamenti, appostamenti davanti all’abitazione, telefonate e messaggi continui. E poi inviti pressanti, difficili se non impossibili da evitare. E’ una storia di ordinaria persecuzione con i connotati caratteristici dello stalking quella che vede come protagonista Theodoros Koukakis, psicologo cinquantottenne di origini greche ma residente nel Salento, in servizio presso la casa circondariale di Lecce. Le morbose attenzioni dell’uomo si sarebbero concentrate su due donne, tanto da spingerle a denunciare una vera e propria persecuzione cominciata sin dall’agosto 2009 e proseguita fino alle 8 di oggi, quando i carabinieri della stazione di Leverano lo hanno arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare. Le due vittime (madre e figlia, rispettivamente di 43 e 23 anni) hanno avuto il “torto” di essere rispettivamente coniuge e figlia di un operaio cinquantenne che era stato arrestato, nel 2009, per droga. Durante la detenzione dell’uomo, Koukakis era venuto in contatto con le due donne per motivi attinenti al suo incarico lavorativo. Un normale rapporto professionale che si è però rapidamente trasformato in una sorta di persecuzione. Il professionista ha cominciato a seguirle, a controllare i loro spostamenti, a transitare in auto “con estrema frequenza” sotto la loro abitazione; le molestava per telefono, arrivando a chiamare o inviare messaggi anche dodici volte al giorno; le andava a trovare in casa per parlare della condizione del detenuto, o anche le invitava speso a raggiungerlo presso il proprio studio. In un’occasione Koukakis avrebbe anche inseguito con la propria auto quella guidata dalla ragazza, costringendola a fermarsi, insultandola e minacciandola di “far marcire in carcere il padre”. Anche nei confronti di quest’ultimo non sono mancate le minacce. Lo psicologo, infatti, durante i numerosi colloqui in carcere, avrebbe “tormentato il detenuto in ogni modo, appellando spesso in modo volgare la moglie e la figlia”. L’operaio cinquantenne, esasperato da tale situazione, si sarebbe anche reso protagonista di atti di autolesionismo. La situazione, diventata insostenibile e proseguita sino al settembre 2010, ha infine indotto le vittime a sporgere denuncia. Di qui le indagini, condotte dai carabinieri di Leverano e coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Lecce, Stefania Mininni. I reati ipotizzati sono quelli di “stalking”, violenza privata aggravata e minacce aggravate (queste ultime anche dall’abuso di potere). I successivi riscontri investigativi raccolti negli ultimi mesi, hanno convinto l’autorità giudiziaria della fondatezza e della gravità della situazione. Il gip Carlo Cazzella ha quindi emesso ne confronti di Koukakis un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari presso la sua abitazione, che è stata eseguita questa mattina stessa dai militari dell’Arma.

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