Capone al termine della conferenza Stato-Regioni: “Il Governo elimini il regime transitorio per l’approvazione del decreto o sarà battaglia in Parlamento”
Scoraggiare gli investimenti su distese di campi fotovoltaici in suolo agricolo e, parallelamente, spingere gli investitori a considerare la collocazione dei pannelli sui tetti degli edifici e sui capannoni industriali. Era questo lo scopo della conferenza Stato-Regioni che ha avuto luogo ieri mattina e alla quale hanno preso parte per la Regione Puglia, la vicepresidente Loredana Capone, assessora allo Sviluppo economico e all’Energia, e per il Governo, Raffaele Fitto, ministro per i rapporti con le Regioni, e Stefano Saglia, sottosegretario per lo Sviluppo economico. Tra i diversi temi all’ordine del giorno uno assumeva particolare rilevanza per dotare le Regioni di una norma efficace in ambito di impianti fotovoltaici: il parere sullo schema di decreto legislativo recante “Attuazione della Direttiva 2009/28/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2009 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili”. Tale decreto prevede due indicazioni che sanciscono una stretta sulla diffusione degli impianti fotovoltaici sul suolo agricolo: la possibilità di realizzare al massimo 50 Kw a ettaro e l’incentivazione consentita per impianti fino a 1 MW. “Due paletti – aveva commentato Capone – che possono contribuire a ridurre l’interesse ad investire su distese di campi fotovoltaici su suolo agricolo e, parallelamente, a spingere gli interessi degli investitori verso i tetti degli edifici e capannoni industriali. Se si aggiunge peraltro la spinta, fortemente sostenuta dalla nostra Regione, a ridurre gli incentivi, ancora oggi fissati nella misura più alta al mondo, per i campi fotovoltaici, si potrebbe ottenere il calmiere che oggi tutti auspichiamo”. Ma il Governo ha disposto un regime transitorio di un anno per l’entrata in vigore della norma. “Una previsione – ha aggiunto la vicepresidente – di una gravità tale da rendere inutile l’intera norma”. Secondo le previsioni di Capone, le Regioni in quell’anno sarebbero invase da talmente tante richieste che esaurirebbero l’utilizzazione di tutti gli spazi agricoli esistenti. “Di concerto con le altre Regioni ed il presidente Vasco Errani, abbiamo precisato che il nostro parere favorevole all’approvazione del decreto è condizionato all’eliminazione del regime transitorio dell’anno così come previsto dal Governo e che tale condizione è imprescindibile altrimenti la nostra battaglia si sposterà in Parlamento”.
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