Processo ai 'Bravi ragazzi', condanne per 26 anni

Lecce. Condannati Marco Donadei, Marco Seclì e Samuele Specchiarello di Casarano; Luigi Barone di Scorrano, residente a Parabita; Giorgio Moscatello; Lulzim Krasniqi, albanese residente a Matino. Un gruppo criminale organizzato, dedito a rapine e spaccio di droga

Si è concluso con una condanna complessiva a 26 anni di reclusione il giudizio ai sei imputati che hanno scelto il rito abbreviato nel processo scaturito dall’operazione denominata “Bravi ragazzi”. L’operazione, condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Lecce, portò all’esecuzione, il 27 gennaio scorso, di nove ordinanze di custodia cautelare in carcere. Il sostituto procuratore della Repubblica di Lecce, Angela Rotondano, aveva chiesto pene per trentacinque anni di carcere. A dare avvio all’inchiesta fu una rapina compiuta ai danni di un distributore di benzina il 23 agosto del 2008. I successivi riscontri investigativi portarono gli inquirenti a sospettare che dietro le numerose rapine compiute ai danni di stazioni di servizio avvenute nel sud Salento, anche in periodi antecedenti, ci fosse lo stesso gruppo criminale. Le indagini permisero di risalire al gruppo di “bravi ragazzi”, come amavano definirsi, di Parabita e Matino, che vivevano di rapine, furti e spaccio di sostanze stupefacenti. Peculiarità del gruppo era, oltre ai numerosi atti criminali, la capacità di scambiarsi i ruoli. Tanto che se uno non era disponibile a compiere una rapina o a spacciare sostanze stupefacenti perché impegnato, subito era pronto un altro del gruppo a prendere il suo posto. Le rapine e i furti servivano agli arrestati ad accumulare denaro liquido da utilizzare sia per il proprio sostentamento sia per l'acquisto di sostanze stupefacenti. Una parte della droga serviva per uso personale, il resto veniva venduta. Nel corso delle attività investigative emerse che un agente di polizia, in un paio di occasioni, aveva informato alcuni dei componenti del gruppo circa le indagini che i carabinieri stavano svolgendo. Il pubblico ministero ha escluso i reati relativi al traffico di sostanze stupefacenti, contestando, invece, quelli di spaccio e associazione per delinquere finalizzata alle rapine. Il gup, Antonia Martalò, ha condannato a sette anni di reclusione Marco Donadei e Marcò Seclì, entrambi 26enni di Casarano; 2 anni e 6 mesi (pena sospesa) per Luigi Barone, 20enne di Scorrano ma residente a Parabita; 3 anni e 4 mesi per Giorgio Moscatello; 2 anni (pena sospesa) per Samuele Specchiarello, 21enne di Casarano; 4 anni e due mesi per Lulzim Krasniqi, albanese di 36 anni residente a Matino. Gli imputati erano difesi dagli avvocati Elvia Belmonte, Vincenzo Blandolino e Laura Minosi. La parte civile è rappresentata dal legale Antonio Palumbo. 14 dicembre 2010 – Operazione 'Bravi ragazzi: chiesti 35 anni di carcere Il sostituto procuratore della Repubblica di Lecce, Angela Rotondano, ha chiesto pene per complessivi trentacinque anni di carcere per i sei imputati che hanno scelto il giudizio abbreviato nel processo scaturito dall’operazione denominata “Bravi ragazzi”. L’operazione, condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Lecce, portò all’esecuzione, il 27 gennaio scorso, di nove ordinanze di custodia cautelare in carcere. A dare avvio all’inchiesta fu una rapina compiuta ai danni di un distributore di benzina il 23 agosto del 2008. I successivi riscontri investigativi portarono gli inquirenti a sospettare che dietro le numerose rapine compiute ai danni di stazioni di servizio avvenute nel sud Salento, anche in periodi antecedenti, ci fosse lo stesso gruppo criminale. Le indagini permisero di risalire al gruppo di “bravi ragazzi”, come amavano definirsi, di Parabita e Matino, che vivevano di rapine, furti e spaccio di sostanze stupefacenti. Peculiarità del gruppo era, oltre ai numerosi atti criminali, la capacità di scambiarsi i ruoli. Tanto che se uno non era disponibile a compiere una rapina o a spacciare sostanze stupefacenti perché impegnato, subito era pronto un altro del gruppo a prendere il suo posto. Le rapine e i furti servivano agli arrestati ad accumulare denaro liquido da utilizzare sia per il proprio sostentamento sia per l'acquisto di sostanze stupefacenti. Una parte della droga serviva per uso personale, il resto veniva venduta. Nel corso delle attività investigative emerse che un agente di polizia, in un paio di occasioni, aveva informato alcuni dei componenti del gruppo circa le indagini che i carabinieri stavano svolgendo. Il pubblico ministero ha escluso i reati relativi al traffico di sostanze stupefacenti, contestando, invece, quelli di spaccio e associazione per delinquere finalizzata alle rapine. Dieci anni sono stati chiesti per Marco Donadei, 26enne di Casarano; 9 anni e mezzo per Marcò Seclì, 26enne di Casarano; 3 anni e 1 mese per Luigi Barone, 20enne di Scorrano ma residente a Parabita; 3 anni e 4 mesi per Giorgio Moscatello; 4 anni per Samuele Specchiarello, 21enne di Casarano, e Lulzim Krasniqi, albanese di 36 anni residente a Matino. La sentenza, da parte del gup Antonia Martalò, è attesa per il prossimo 26 gennaio. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Elvia Belmonte, Vincenzo Blandolino e Laura Minosi. La parte civile è rappresentata dal legale Antonio Palumbo. Articoli correlati Tricase, torna in cella per rapina (12 luglio 2010) Bravi ragazzi. Eppure rapinatori (27 gennaio 2010)

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