Mastrogiovanni e il collega del Manifesto, Carlo Lania, hanno indagato sul fenomeno della ‘riapertura’ della vecchia rotta dei curdi, attraverso la quale, partendo dalla Turchia e arrivando in Calabria o nel Salento, per tutti gli anni '90, le organizzazioni criminali turche hanno trasportato i curdi in fuga verso l'Europa
Si chiama “Best International organised crime report award”, il nuovo concorso di idee del Premio “Ilaria Alpi”, della “Novaja Gazeta” e “Flare Network”, istituito per promuovere la circolazione di informazioni sulle criminalità organizzate e di sostenere l’attività giornalistica sui fenomeni internazionali. Sono quattro i finalisti che concorreranno all’assegnazione del premio finale “Ilaria Alpi Biocr”. Le quattro inchieste selezionate ricevono un piccolo finanziamento finalizzato alla produzione di un documentario che verrà presentato nei principali festival mondiali del settore. Per l’edizione 2011 sono stati selezionati tra i quattro finalisti, Maria Luisa Mastrogiovanni, direttora del “Tacco d’Italia” e Carlo Lania del “Manifesto”, per l’inchiesta scritta a quattro mani “Traffici umani”, pubblicata nell’edizione di settembre del mensile il Tacco d’Italia. Mastrogiovanni e Lania, unico gruppo di giornalisti italiani tra i quattro finalisti, hanno indagato sul fenomeno della ‘riapertura’ della vecchia rotta dei curdi, quella attraverso la quale, partendo dalla Turchia e arrivando in Calabria o nel Salento, per tutti gli anni '90 le organizzazioni criminali turche hanno trasportato i curdi in fuga verso l'Europa. Chiuso il Canale di Sicilia, ecco allora che si è riaperto quello di Otranto. Stessa strada degli anni passati, stessi criminali con base in Turchia ma nuove merci. Il posto dei curdi oggi lo hanno preso afghani, iraniani, iracheni, uomini e donne in fuga da regimi o paesi in guerra. ‘Traffici umani’ diventerà quindi un reportage girato tra il Salento, l’Albania, la Grecia e la Turchia, sulle tracce delle organizzazioni mafiose che organizzano e gestiscono i viaggi di migranti che dall’Afghanistan arrivano in Puglia. “Adesso è importante trovare nelle Istituzioni chi crede nel progetto e contribuisca a finanziarlo. Anche perché l’immagine che ne viene fuori è quella di una Puglia terra d’accoglienza e tolleranza. Credo che sia un’occasione unica di promozione del territorio” dice la Mastrogiovanni. Il Premio Ilaria Alpi Il Premio Giornalistico Televisivo Ilaria Alpi nasce nel 2005 con il duplice obiettivo di riconoscere e valorizzare l'impegno per l'inchiesta e di sostenere l’informazione intelligente, che sa guardare nella profondità degli eventi con il coraggio di riferire sempre la verità. Il Premio prende il nome dall'inviata Rai uccisa in Somalia il 20 marzo 1994 insieme all'operatore free – lance Miran Hrovatin e da quasi sedici anni rappresenta, a livello nazionale, uno dei più importanti momenti di riflessione e dibattito sul giornalismo d'inchiesta. Il Premio “Ilaria Alpi” da anni organizza eventi collaterali al concorso per inchieste giornalistiche, come da quest’anno il Biocr. Novaja Gazeta E' un periodico russo libero ed indipendente che ha pubblicato importanti inchieste su casi di corruzione nell'esercito e sulla condizione dei civili ceceni coinvolti nel conflitto, di cui è stato sempre un fermo oppositore sin dai tempi del governo El'cin (1994-1996). Fra i suoi giornalisti vi era Anna Politkovskaja, autrice di inchieste sulla guerra in Cecenia e assassinata il 7 ottobre 2006 a Mosca in circostanze misteriose Flare Network Associazione internazionale impegnata nella lotta sociale al crimine organizzato transnazionale. Gli aderenti a Flare sono associazioni di promozione giovanile e organizzazioni non governative. Le loro aree di provenienza sono Europa, bacino del Mediterraneo, Federazione Russa, area caucasica, penisola balcanica. Pomossa da Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie – e da Terra del Fuoco, fondata il 10 giugno 2008 al Parlamento Europeo a Bruxelles, Flare raccoglie associazioni, Ong e organizzazioni giovanili da 50 Paesi. Chi era Ilaria Alpi Ilaria Alpi fu uccisa mentre si trovava a Mogadiscio come inviata del TG3 per seguire la guerra civile somala e per indagare su un traffico d'armi e di rifiuti tossici illegali. Nel novembre precedente era stato ucciso sempre in Somalia, in circostanze misteriose il sottufficiale del Sismi Vincenzo Li Causi, informatore della stessa Alpi sul traffico illecito di scorie tossiche nel paese africano. La perizia della polizia scientifica ricostruì la dinamica dell'azione criminale, stabilendo che i colpi sparati dai kalashnikov erano indirizzati alle vittime, poiché l'autista e la guardia del corpo rimasero indenni. I due giornalisti avrebbero scoperto un traffico internazionale di veleni, rifiuti tossici e radioattivi prodotti nei Paesi industrializzati e stivati nei Paesi poveri dell'Africa, in cambio di tangenti e armi scambiate coi gruppi politici locali. Oggi Ilaria Alpi è il simbolo del giornalismo d’inchiesta svolto con onestà intellettuale, passione per la verità e sprezzo del pericolo. Marilù Mastrogiovanni dichiara: “Il documentario parteciperà ai più importanti festival europei e mondiali del settore e probabilmente andrà in onda sui canali satellitari, che già si sono dimostrati interessati. Se il Ministero dell’Interno riuscisse ad accelerare le pratiche, potremmo raccogliere testimonianze significative in Afghanistan. Ora la priorità è spingere le Istituzioni a credere nel progetto, finanziandolo, dal momento che la Puglia ne esce fuori con una bellissima immagine di terra d’accoglienza e di tolleranza”. Maria Luisa Mastrogiovanni, giornalista professionista salentina ma “cittadina del mondo”, è laureata in Lettere moderne alla Cattolica di Milano. Ha conseguito il diploma di regia televisiva e cinematografica e un Master in comunicazione culturale. Ha iniziato la sua carriera di giornalista con il settimanale “il Corsivo” diretto da Adolfo Maffei. Nel 2004 ha fondato il mensile d’inchiesta “Il Tacco d’Italia” e il quotidiano on line www.iltaccoditalia.info. Lo scorso anno ha vinto il “Premio Campione” dell’Ordine dei giornalisti di Puglia per un’inchiesta sui beni confiscati alla mafia. Nel 2009 ha pubblicato il libro “Il sistema. L’intreccio di interessi economico-politici all’ombra dell’omicidio di Peppino Basile”.
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