L’associazione cittadina chiede un incontro pubblico con il responsabile dell’agenzia
“Ma cosa ha fatto Arpa Puglia nell’ultimo decennio per tutelare la salute dei cittadini di Casarano”? E’ l’interrogativo che l’associazione “Idee Insieme” ha sollevato dopo la diffusione dei dati elaborati dall’Osservatorio epidemiologico della Puglia ad opera dell’agenzia regionale sull’ambiente nelle conferenza durante la quale ha esposto le motivazioni del proprio parere negativo alla centrale a biomasse “Heliantos 2”. In quell’occasione il direttore dell’Arpa, Giorgio Assennato, aveva dichiarato che “specificamente nel territorio di Casarano la criticità sanitaria è preoccupante”. L’associazione “Idee Insieme” definisce “ad intermittenza” il funzionamento dell’Arpa e chiede un incontro pubblico con il responsabile dell’agenzia per discutere della presunta emergenza ambientale. “Fa un certo effetto – si legge nella nota firmata dal vice presidente dell’associazione, Giovanni Memmi – verificare che il monitoraggio dell’aria sia imprescindibile alla corretta verifica dei dati qualitativi, salvo poi venire a conoscenza che tale monitoraggio non esiste. È evidente che la situazione nel Salento non debba essere sottovalutata, perché effettivamente il problema parrebbe sussistere ed insistere con una certa gravità, allo stesso tempo, però, risulta altrettanto sconcertante e alquanto misterioso il modo in cui i dati verrebbero estrapolati. L’Arpa, infatti – prosegue la nota – nella documentazione ufficiale consegnata alla Conferenza dei servizi, conferma la diagnosi, ma conferma anche l’assenza del monitoraggio (in realtà proprio la mancanza di un monitoraggio dell’aria ex ante nella zona dov’è prevista la centrale e delle emissioni in atmosfera da oggi ad un anno è stata tra le motivazioni per cui Arpa ha rigettato il progetto, ndr). Ad un’associazione come ‘Idee insieme’, da sempre attenta alle problematiche ambientali, ha fatto sicuramente piacere la presa di posizione a tutela della salute della collettività con il documento espresso a diniego dell’autorizzazione alla centrale a biomasse. Ma, nonostante ciò, non possiamo e non dobbiamo tralasciare l’interrogativo: dovesse esistere una criticità sanitaria tale da creare un presupposto per impedire la realizzazione di una centrale a biomasse, quali sono le azioni che nel futuro immediato un ente che, a ragion veduta, dovrebbe tutelare i cittadini sempre e comunque, si prefigge di perseguire? Al di là delle nostre perplessità – conclude Memmi – non tutto il male viene per nuocere, perché si è finalmente portata l’attenzione della cittadinanza su un problema serio. Altrettanto serio ci pare, però, l’interrogativo su cosa abbia fatto l’Arpa nell’ultimo decennio per tutelare la salute dei cittadini di Casarano e del Salento, stante la dichiarata criticità della situazione attuale”. Leggi gli articoli correlati
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