Piano di rientro sanitario. Infiammano le polemiche

Circa 200 i posti letto in meno negli ospedali della provincia di Lecce, con la riduzione dagli attuali 2152 a 1951. Sul piede di guerra i sindaci dei Comuni interessati

LECCE – Non accenna a placarsi l’ondata di polemiche e proteste relative al piano di rientro sanitario firmato dalla Regione Puglia. Sono ormai sul piede di guerra i sindaci di quei Comuni salentini che rischiano il ridimensionamento o addirittura la chiusura dei propri ospedali a causa degli effetti del tanto contestato riordino della rete ospedaliera della Regione. Chiusura che interessa, in particolare, i nosocomi di Campi Salentina, Gagliano del Capo, Maglie e Poggiardo. Saranno circa 200 i posti letto in meno nella provincia di Lecce, con la riduzione dagli attuali 2152 a 1951. Nei giorni scorsi era stato il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, a puntare il dito contro la chiusura dell’ospedale di Campi. Un’operazione che secondo il primo cittadino avrà gravi ripercussioni soprattutto sul nosocomio leccese, il “Vito Fazzi”. Per discutere dei tagli alla sanità e dei disagi che potrebbero scaturire per i comuni del Salento si è riunita ieri mattina, presso la sala consiliare di Palazzo dei Celestini, a Lecce, la Sesta commissione provinciale (con competenza sui servizi sociali) presieduta dall’avvocato Francesco Cimino del Popolo delle libertà. Alla riunione erano presenti anche i sindaci dei comuni interessati dal piano, che ha già incassato il parere sfavorevole dell'Associazione nazionale dei comuni italiani. I sindaci del Nord Salento, con il primo cittadino di Campi Salentina Roberto Palasciano in testa, si dicono pronti a tutto pur di impedire la chiusura dell’ospedale “San Pio”. Domani, in occasione dell’accensione della “Focara” di Novoli, alla presenza del governatore della Regione Puglia Nichi Vendola e di tanti altri politici, i sindaci, per manifestare il loro dissenso si sfileranno la fascia tricolore e la getteranno nel fuoco. La chiusura dei quattro ospedali avrà, secondo i massimi rappresentanti locali, ripercussioni gravi a livello sociale ed economico, per questo hanno sollecitato l’apertura “di un tavolo di confronto con i rappresentanti istituzionali regionali, provinciali, comunali, con le parti sociali e con la Asl, affinché vengano eliminate le negative conseguenze derivanti dal proposto Piano regionale di riordino con la riduzione dei posti letto ed i disagi delle comunità interessate che sarebbero private di servizi sanitari essenziali per la salute”. Il presidente della provincia di Lecce, Antonio Gabellone, ha chiesto di portare a conoscenza delle Commissioni regionali competenti l’ordine del giorno approvato all’unanimità dalla Sesta commissione consiliare, col quale chiede un tavolo di confronto prima di ogni ulteriore provvedimento sulla materia. In allegato: – la proposta di ordine del giorno in Consiglio provinciale per discutere della richiesta di un tavolo di confronto sul Piano sanitario inviata dal consigliere Cimino al presidente del consiglio Primiceri – la lettera con la richiesta del tavolo di confronto inviata da Gabellone alla Regione

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