Truffa all'Inps: arrestate due sorelle di Spongano

Dirigente dell'anagrafe e impiegata: si sarebbero appropriate di 400mila euro di pensioni di persone nel frattempo decedute

Per anni avrebbero riscosso, in qualità di false eredi, le pensioni di invalidi civili deceduti o inesistenti. Per questo, con l’accusa di truffa aggravata e continuata ai danni dell’Istituto nazionale di previdenza sociale, sono state arrestate, su ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Lecce, Ercole Aprile, due sorelle di Spongano, Rita e Maria Barbieri, rispettivamente di 50 e 58 anni. Le due donne avrebbero creato un sistema piuttosto articolato di truffa con cui, tra l’ottobre del 2004 e il settembre del 2010, avrebbero intascato una somma pari a 407mila euro. Secondo l’ipotesi accusatoria le due sorelle avevano creato un impianto ben collaudato con cui intascare le pensioni. Sarebbe stata Rita Barbieri, funzionario del Comune di Spongano e incaricata della gestione delle pratiche di invalidità civile e dell’invio telematico all’Inps dei relativi mandati di pagamento, a inviare falsi ordini di riscossione i cui beneficiari erano proprio lei e la sorella Maria. Almeno quarantotto i casi accertati, con somme che oscillavano da un minimo di 5.559 euro ad un massimo di 14.130 euro. In alcuni casi i mandati di pagamento avrebbero fatto riferimento anche a persone mai esistite. A dare avvio alle indagini sarebbe stata una segnalazione giunta in Procura a Lecce proprio dalla sede dell’Inps. Le indagini della polizia giudiziaria, coordinate dallo stesso procuratore della Repubblica, Cataldo Motta, hanno permesso di ricostruire i movimenti truffaldini delle due sorelle. Sono stati gli stessi agenti della pg ad arrestarle ieri mattina. Nel corso della successiva perquisizione sono stati sequestrati numerosi documenti ora al vaglio degli inquirenti.

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