Approvato dalla Regione Puglia il superamento del parametro dei trialometani fino al 31 dicembre 2010. Ma non è la prima volta. Perchè?
E' stata rinnovata, con la deliberazione della Giunta regionale pugliese n. 2256/2010 (in allegato), pubblicata sul Burp del 5 novembre 2010, la deroga al valore dei trialometani (presenti nell'acqua potabile distribuita dall'Aqp) in alcuni Comuni delle province di Foggia e Lecce (in allegato) fino al 31 dicembre di quest'anno. I trialometani sono dei sottoprodotti delle attività di clorazione delle acque negli impianti di potabilizzazione, in funzione disinfettante. Non è però la prima volta che accade. Già il 22 luglio 2008, con deliberazione della Giunta Regionale n. 1346, la deroga fu rinnovata in tutto il territorio regionale per il parametro dei trialometani, entro il valore massimo ammissibile, fino al 31 dicembre 2008. Idem nel 2009. Con deliberazione del 13 maggio 2009 n. 831, si derogò al parametro dei trialometani nei Comuni ricadenti nelle Province di Foggia, Lecce e Taranto fino al 31 dicembre 2009. Insomma, la deroga è ormai prassi. Perchè? Con una comunicazione (in allegato) la Regione Puglia ha informato la cittadinanza che la presenza di trialometani nell’acqua potabile distribuita dall’Aqp nelle province di Foggia e Lecce, non costituisce un rischio specifico per la popolazione. (…). Le attività di continuo monitoraggio, operato dalle Aa.Ss.Ll. competenti, evidenziano come il valore di trialometani riscontrato sia inferiore al valore massimo previsto dalla Direttiva europea n.98/83/CE relativa alla “Qualità delle acque destinate al consumo umano”. (…) Le acque potabili distribuite sono, comunque, sempre e costantemente monitorate dalle AA.Ss.Ll. al fine di garantire la qualità dell’acqua e la salute pubblica. E' infatti demandato all'ufficio competente del Servizio Assistenza Territoriale e Prevenzione il compito di fornire gli indirizzi operativi alle Asl e di predisporre un programma che prevede un incremento dei controlli ufficiali, al fine di monitorare i livelli di Thm nelle acque in distribuzione, anche con riferimento alle industrie alimentarie presenti nei Comuni interessati dal provvedimento. La Regione, dunque, rassicura le comunità rispetto a eventuali pericoli per la salute pubblica, ma, oltre un certo limite, il cloro nell'acqua potabile sarebbe un rischio. Lo dice il Consiglio Statunitense per la Qualità Ambientale (U.S Council of Environment Quality): “il pericolo di sviluppare un cancro nelle persone che bevono acqua con cloro è maggiore del 93% rispetto alle persone che bevono acqua senza cloro”. I trialometani sono sospettati di creare danni al fegato, reni e al sistema nervoso centrale. Sono inoltre considerati cancerogeni e causa di morte intrauterina. E ancora una ricerca di Hartford Connecticut ha dimostrato che “le donne con il cancro al seno hanno livelli di sottoprodotti del cloro più alti della media dal 50% al 60% rispetto a donne senza tumore al seno”. Infine il Dr. Robert Morris del Mediacl College of Wisconsin in Milwaukee ha condotto uno studio e dimostrato che chi beve acqua con cloro ha una probabilità più alta del 21% di ammalarsi di cancro alla vescica; e una probabilità più alta del 38% di ammalarsi di cancro all'intestino retto. “Sono convinto che ci sia una relazione tra presenza di cloro nell'acqua potabile e insorgenza di cancro”.
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