Convocata la conferenza dei servizi per la centrale a biomasse che Italgest Energia di Paride De Masi vorrebbe costruire a Casarano
Convocata per il 18 novembre prossimo la conferenza dei servizi per la realizzazione della centrale a biomasse “Heliantos2”, che la Italgest Energia di Paride De Masi vorrebbe realizzare a Casarano. Entra dunque nel vivo il procedimento volto ad ottenere dalla Regione Puglia l’”autorizzazione unica” per l’avvio dei lavori dell’impianto. La centrale denominata “Helianthos 2” è un impianto a ciclo combinato per la cogenerazione di energia elettrica e calore alimentata da oli vegetali con una potenza di circa 25 megawatt. Per la centrale gemella “Heliantos 1” di Lecce con determina del 12 agosto, l'ufficio “Servizio Energia, Reti e Infrastrutture materiali per lo Sviluppo” della Regione Puglia ha negato l'autorizzazione. Varie le ragioni, tra cui il non aver prodotto, da parte del proponente “documentazione che dimostri che la centrale sarebbe stata alimentata da biomasse provenienti almeno per il 40% da filiera corta, cioè ottenute in un raggio di 70 km dall'impianto, secondo la l. r. del 2008”. Nel documento si fa riferimento alle rilevazioni del Comune di Lecce, come “la mancata dimostrazione della disponibilità di suoli usufruibili in provincia di Lecce, Brindisi e Taranto”. Anche per Casarano la procedura è complessa, poiché l’area di riferimento è sempre il Salento: l’ultima conferenza dei servizi in Regione è stata rimandata perché Asl e Arpa hanno chiesto ulteriori chiarimenti in merito a questioni di primo piano e su cui ruota la reale sostenibilità ambientale dell'impianto. Importanti prescrizioni sono state richieste anche dalla Provincia di Lecce, a cui la Italgest ha risposto in questi giorni presentando ulteriore documentazione. Il Comune di Casarano dovrà poi esprimere il parere sul progetto, in quanto l’unico documento presentato finora è relativo al parere di ‘conformità urbanistica’ dei terreni situati nella zona industriale, dove si vorrebbe realizzare la centrale. Se gli uffici comunali non dovessero presentare il richiesto parere sul progetto, secondo la legge 214/90 varrebbe il silenzio assenso. Un’ipotesi che farebbe ancora una volta incrinare la compattezza della maggioranza del sindaco Ivan De Masi, fratello di Paride, amministratore delegato Italgest, come già successo con la recente approvazione della fidejussione solidale in favore della Virtus Casarano, associazione sportiva della famiglia De masi. Domani il coordinamento intercomunale “No alla Centrale” – cui aderiscono la Lilt di Lecce, i gruppi politici del Pdl, del Cdc, del Sel e di IdV di Casarano, il Comitato Energia Ambiente e Vita, Cittadinanzattiva, l'associazione Grande Salento, il comitato cittadino Tutela Ambientale, Idee Insieme, Io Conto (Ugento), Legambiente, WWF, I Paladini di Via Messina (Casarano), il forum Ambiente e Salute (Lecce) e numerose altre associazioni – che hanno consegnato in Prefettura 6.000 firme contro la centrale, si riunirà presso la sede della Lilt, per decidere con quali documenti presentarsi alla conferenza dei servizi, in quanto inviati insieme agli altri Enti.
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