Simula furto del bancomat per giocare ai videopoker

Nardò. La carta appartiene alla moglie, che, sporto denuncia, riconosce il marito dalle immagini della videosprveglianza

Agli inizi del mese di novembre una casalinga ventisettenne di Nardò ha denunciato di aver subito un furto presso la propria abitazione sita nel centro storico. Nella circostanza, ignoti si erano introdotti in casa asportando la sua carta bancomat e un libretto di risparmio. Gli agenti del commissariato, intervenuti sul posto, hanno accertato l’assenza di segni di effrazione o danneggiamenti, ma la donna insisteva sulla possibilità che, persone non meglio indicate, avessero fatto uso di un duplicato delle chiavi del portone di ingresso. Dopo due giorni la signora, accompagnata dal marito, ha integrato la precedente denuncia riferendo che nel lasso di tempo tra il furto e la denuncia (circa una settimana), i malfattori si erano già impossessati dalla somma di 1.300 euro mediante dieci prelievi dell’importo medio di circa 100 euro ciascuno. Gli investigatori hanno individuato la postazione bancomat dalla quale erano stati effettuati i prelevamenti e, visionando i filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza, hanno notato un uomo giovane che, ripeteva l’operazione si allontanava. Sottoposto il filmato alla denunciante, la stessa, aveva avuto quasi un mancamento, riconoscenso, in quell'uomo, il marito. Quest’ultimo, ventottenne contadino del posto, convocato e posto davanti all’evidenza dei fatti, ha confessato di aver effettuato i prelievi per giocarseli ai videopoker di un bar del centro di Nardò. Pertanto, l'uomo è stato denunciato per simulazione di reato mentre per il reato di furto è stato applicato l’art. 649 del c.p. che prevede la non punibilità del coniuge non legalmente separato per alcuni tipi di reato, tra i quali il furto.

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