Consulenze esterne. Infondata la notizia di indagine della Corte dei Conti

Lo afferma il sindaco di Lecce Perrone. “L’unica indagine di natura patrimoniale in corso è quella relativa a Via Brenta e ai Boc”

“Totalmente infondata la notizia secondo cui sarebbe in corso un’indagine della Corte dei Conti sui contratti di consulenza del Comune di Lecce”. Così il sindaco di Lecce, Paolo Perrone. Allo stato, infatti, “l’unica indagine di natura patrimoniale in corso risulta essere quella relativa agli incarichi che il Comune di Lecce è stato costretto a conferire per risolvere le questioni di Via Brenta e dei Boc; costi aggiuntivi che verranno poi sommati ai danni patrimoniali che la Corte dei Conti dovesse ravvisare a danno delle casse comunali, dunque a carico degli imputati delle relative vicende giudiziarie”. “Rotundo dunque stia tranquillo”, spiega ancora il sindaco di Lecce, “perché quest’amministrazione comunale non è incline allo spreco dei soldi pubblici. Si risparmi dunque l’ennesima diffusione di notizie campate in aria per attaccare quest’amministrazione comunale, che contrariamente a quanto lui continua a blaterare ai quattro venti si è distinta per trasparenza e contenimento degli incarichi esterni. Per noi, infatti, parlano i dati, non le notizie infondate e tendenziose di Rotundo: se nel 2006 la cifra complessiva spesa da Palazzo Carafa per consulenze ammontava a 2 milioni e 495mila euro, nel 2009 questa cifra era già passata a 1 milione e 25mila euro, comprensivi peraltro dei compensi di tutti i contratti di co.co.co. poi non rinnovati. E quest’anno, guarda un po’, siamo ulteriormente scesi a 346mila euro che ricomprendono perfino il costo di incarichi che il Comune ha l’obbligo di conferire, tipo l’energy manager e il responsabile per la sicurezza sul lavoro”. Il tutto, conclude il primo cittadino di Lecce, “regolarmente pubblicato sul sito del Comune, come Rotundo potrebbe constatare se almeno una volta in vita sua si prendesse la briga di verificare quello che dice”. Il comunicato di Palazzo Carafa risponde alle affermazioni da Antonio Rotundo del Pd secondo cui il Comune di Lecce avrebbe violato le disposizione sulla trasparenza amministrativa che obbligano gli enti a pubblicare sul sito istituzionale tutti i contratti di consulenza e i relativi importi. Che, nel conto consuntivo 2009, ammontano a oltre un milione di euro. “Spesa che a nostro avviso si sarebbe, almeno in parte, potuto evitare se invece di ricercare all’esterno le competenze richieste si fosse verificato l’esistenza delle professionalità necessarie tra i 18 dirigenti o all’interno della struttura amministrativa”. C'è poi il rischio che al danno si aggiunga la beffa perché la Corte dei Conti avrebbe aperto una verifica su una ventina di consulenze non pubblicate tra il 2008 e il 2010. “L’art. 53 della legge 165 del 2001 prevede infatti che in caso di mancata pubblicazione sul sito istituzionale dei contratti di consulenza e dei relativi importi, il Comune debba pagare una sanzione pecuniaria pari al doppio delle retribuzioni erogate e non rese pubbliche”. “Anche in questo caso – ironizza Rotundo riferendosi ai casi di Via Brenta e del filobus – la colpa è di qualche dirigente? Chiediamo al sindaco di pubblicare domani mattina stesso i contratti di consulenza per evitare che, ancora una volta, siano i contribuenti onesti a farne le spese”.

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