Bersani a Lecce: noi non abbiamo paura delle elezioni

Il segretario è stato intervistato dal direttore del Quotidiano di Puglia, Claudio Scamardella e ha risposto a domande su primarie, legalità, legge elettorale, politica nazionale

Arriva il segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, e il cinema Massimo di Lecce è un abbraccio caldissimo. Il multisala è gremito dalla platea al loggione, ed è presente anche tutto lo stato maggiore del partito pugliese e salentino con Loredana Capone, Sergio Blasi, Michele Emiliano (che poche ore prima, a Firenze, picconava la dirigenza definendola vuota e inconsistente), Salvatore Capone, dirigenti e parlamentari. Il segretario è stato intervistato dal direttore del Quotidiano di Puglia, Claudio Scamardella e ha risposto a domande su primarie, legalità, legge elettorale, politica nazionale, con ovvi riferimenti alle dichiarazioni di sfiducia a Berlusconi da parte di Gianfranco Fini. “Noi delle elezioni non abbiamo paura. Però non ci piace una legge elettorale del tipo 'ghe pensi mi'” ovvero “fatta giusto per un uomo solo che comanda tutto e che mette il suo nome sulle schede”. “Se toccherà a me -dice Bersani – il mio nome sul simbolo non lo metterò, sia chiaro”. Un modo per dire basta all'eccessiva personalizzazione della politica. In ogni caso, prima di parlare di elezioni, è necessario capire quale sarà l'atteggiamento di Fini. “Da lui – commenta Bersani – mi aspetto atti conseguenti dopo il comunicato della Lega che, a seguito dell'incontro con Berlusconi, annuncia l'intenzione del governo di andare avanti”. Quanto a un'eventuale mozione di sfiducia contro il governo, il leader afferma che, nella giornata di domani (oggi), il Pd riunirà i suoi organismi perchè il centrosinistra deve essere pronto a far ripartire il Paese coinvolgendo gli alleati del Pd che sono IdV, SeL, Psi e confrontarsi con l’UdC. Ma il percorso di avvicinamento alle elezioni, passa anche per le primarie nazionali. Il dibattito si sposta così su Nichi Vendola. Pur sottolineando Bersani, come sia lui l’unico ad essere stato eletto con questo strumento, afferma che Vendola avrebbe il suo appoggio se vincesse. Tanti gli applausi per il segretario, ma quello probabilmente più forte arriva quando Bersani cita un passaggio dell’articolo 54 della Costituzione: “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore” a dimostrazione di quanto il tema della legalità sia sentito e imprescindibile. L'incontro si chiude con una battuta su Matteo Renzi, il “rottamatore” della classe dirigente del Pd (in funzione “anti-invecchiamento”), a cui Bersani manda a dire che l’80% dei segretari provinciali del partito ha meno di 40 anni”.

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