Presa di posizione dell'Idv della Provincia di Lecce in favore dei pendolari. Aumentato di 1,10 euro il biglietto del regionale Lecce – Bari. A breve, interrogazione di Gianfreda all'assessore regionale ai Trasporti Minervini
Sono scattati gli aumenti tariffari dei treni regionali. Allertata da alcuni cittadini, l'Idv della Provincia di Lecce non ci sta e denuncia l’ennesima tegola per i consumatori ed utenti salentini colpiti dai tagli del Governo. “Da ieri, infatti – spiega la nota del partito – il frequentatissimo treno regionale Lecce – Bari ha avuto un aumento di ben 1,10 passando da 8,60 a 9,70 euro, senza che a questo sia seguito un miglioramento delle condizioni del trasporto che a detta di tanti passeggeri risulta a dir poco inadeguato”. Per queste ragioni il consigliere di Idv, Aurelio Gianfreda, presidente della IV Commissione permanente, ha pensato di predisporre un’interrogazione all’assessore regionale ai Trasporti Guglielmo Minervini per ricercare ogni possibile soluzione al problema della mobilità infraregionale già in una situazione a dir poco complessa che sarà ulteriormente compromessa dagli aumenti e dai tagli in questione. I tagli orizzontali del governo ai trasporti (- 3,5 miliardi nel triennio 2010-2012), dice il responsabiile provinciale, Francesco D'Agata, “si fanno dunque sentire anche nella nostra regione e in particolare nell’estremo lembo del Tacco d’Italia non solo periferia geografica, ma da sempre penalizzato nell’ambito del sistema della locomozione nazionale. Quindi oltre al danno la beffa per tutti quei lavoratori, studenti, e per tutte le categorie di pendolari che sono costretti a spostarsi dalla Nostra Provincia con un aggravio mensile che si aggirerebbe intorno alle 30 – 40 euro pro capite, che in un momento di grave crisi economica pesano come un macigno nelle tasche delle famiglie salentine. Per non parlare della riduzione praticata a partire dal mese di settembre di alcune tratte regionali: con i tagli già operati i collegamenti ferroviari in Puglia pare risultino ridotti per il 15-20% delle corse, mentre aumentano in maniera inversamente proporzionale i disagi per tutti i viaggiatori della regione”.
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