Aula bunker, rischio chiusura

La ditta manutentrice degli impianti ha rescisso il contratto con il Comune di Lecce”. La struttura è fondamentale per l’attività giudiziaria

L’aula bunker di Borgo San Nicola, che sorge alla periferia del capoluogo salentino, nei pressi della casa circondariale, potrebbe rimanere chiusa per lungo tempo. E’ lo stesso presidente della Corte d’Appello di Lecce, Mario Buffa, a lanciare l’allarme: “Da maggio scorso la ditta incaricata dell’assistenza e della manutenzione degli impianti tecnologici ha rescisso il contratto con il Comune di Lecce. In questi mesi questa lacuna è stata colmata, seppur saltuariamente, dall’opera di un tecnico, lo stesso che ha sempre seguito gli impianti sin dalla realizzazione, e che in maniera bonaria e volontaria ha contribuito a far sì che l’alula potesse essere utilizzata”. Si tratta di impianti particolarmente complessi che regolano l’intero funzionamento della struttura: dall’areazione alla registrazione delle udienze, dall’illuminazione ai controlli di sicurezza. “Ieri mattina – prosegue Buffa – ho appreso dallo stesso tecnico che la gara d’appalto del Comune è slittata di altri tre mesi e che pertanto egli non intende continuare ad attendere un nuovo contratto e a lavorare gratis. Se la situazione non dovesse evolvere positivamente dovremo chiudere l’aula bunker e sospendere l’attività giudiziaria che si svolge all’interno della stessa”. Entrata in funzione alla fine degli anni novanta, quella di Borgo San Nicola è una struttura cruciale nell’ambito degli uffici giudiziari. Al suo interno, infatti, vengono celebrati tutti i processi della Corte d’Assise d’Appello e le udienze, con si svolgono con cadenza settimanale, del Tribunale di Sorveglianza riguardanti i detenuti. I condannati in stato di detenzione sono tradotti nell’aula bunker dalla polizia penitenziaria attraverso il percorso interno di sicurezza che la collega all'Istituto di pena. “L’utilizzo dell’aula bunker – conclude il presidente Buffa – ha consentito di evitare la traduzione dei detenuti all’attuale Palazzo di giustizia, evitando spese aggiuntive e che si creino eventuali situazioni di pericolo e di traffico in prossimità degli uffici giudiziari”.

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