Incentivi alle nuove start-up: riaperto il bando

Start up mette a disposizione a fondo perduto fino a 400 mila euro per ogni microazienda. Inviare le domande a partire dal 30 novembre

Per chi abbia la voglia, il coraggio e le idee per mettere su un’impresa, torna Start up, il bando che permette di mettersi in proprio con una piccola impresa. Il bando (in allegato), dispibile dal 29 ottobre, mette a disposizione 43 milioni in tutto (16 per la prima fase, 27 per questa), è stato riaperto il 29 ottobre con alcune differenze rispetto al primo ciclo chiuso a luglio. C'è invece un mese di tempo per inoltrare le domande che potranno essere inviate a partire dal 30 novembre, ma senza termini finali visto che il bando è a sportello, quindi sarà aperto fino all'esaurimento delle risorse. Chi fa domanda per un’impresa artigiana avrà la possibilità di ricevere l’incentivo anche se succede all’azienda paterna o di un parente entro il secondo grado (padre, nonno, fratello). L’altra novità riguarda i “Principi attivi”. L’avviso Start up solo per questi progetti viene esteso anche alle imprese già costituite il cui piano di attività però sia stato approvato dalla Regione. Start up mette a disposizione a fondo perduto fino a 400 mila euro per ogni microazienda, di cui 150 mila euro possono essere spesi per investimenti, acquisto di locali, suoli, strumenti e attrezzature e 250 mila per i costi di gestione, dunque stipendi, affitti, leasing, bollette. Il tutto per tre anni di esercizio. Agevola disoccupati e precari, si lega alle politiche di imprenditorialità femminile e giovanile, permette il sostegno dei cassaintegrati intenzionati ad uscire dall’azienda, valorizza i giovani di Bollenti Spiriti perché mettano in piedi un’attività propria e i ragazzi dei “Principi attivi” perché le proseguano. Le microaziende da avviare devono essere di nuova costituzione e inattive al momento della presentazione della domanda. I settori che potrebbero ricevere gli aiuti sono moltissimi. Si va dalla produzione industriale di pasti e piatti pronti, alla fabbricazione di tappeti, articoli in paglia, prodotti farmaceutici, e ancora computer, autoveicoli, costruzioni e attività di produzione cinematografica, design, interpretariato, attività di pulizia e organizzazione di convegni, imprese commerciali nelle aree eleggibili quali Zone Franche urbane per situazioni di disagio. Al primo bando in soli due mesi arrivarono 469 domande. Sono risultate ammissibili 115, di cui il 49,9% nei servizi, il 44,3% nella produzione e il 5,8% nel commercio. L’incentivo Start up interessa soprattutto alle donne che sono di gran lunga la categoria più rappresentata (il 38,1%), i giovani di età tra i 18 e i 25 anni rappresentano il 17,9% del contingente, mentre i disoccupati di lungo periodo costituiscono il 12,5%, quasi la stessa percentuale (il 12,1%) di chi è in attesa di prima occupazione. I candidati in procinto di perdere il posto di lavoro rappresentano il 3,7% delle richieste, mentre i giovani con formazione sono il 2,9%. I progetti già ritenuti ammissibili valgono circa 16 milioni di euro dei 43 totali. Per il nuovo ciclo del bando restano dunque a disposizione 27 milioni. La documentazione è scaricabile dal sito http://www.sistema.puglia.it/ (Bandi e Gare – Area Sviluppo)

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