Il Comitato provinciale “Acqua Bene Comune” di Brindisi chiede, entro fine mese, la calendarizzazione del ddl per l'acquedotto pugliese
Il Comitato provinciale “Acqua Bene Comune” di Brindisi ha inviato una lettera aperta alle commissioni consiliari competenti, ai consiglieri di maggioranza e agli assessori della giunta regionale pugliese, per ricordare l'impegno assunto in campagna elettorale (essendo trascorsi oramai i 100 giorni dall’inizio della nuova legislatura) per chiedere di procedere con sollecitudine alla calendarizzazione del Disegno di Legge sulla ripubblicizzazione dell'acquedotto pugliese (“Governo e gestione del servizio idrico integrato – Costituzione dell’azienda pubblica regionale Acquedotto pugliese – Aqp”), alle audizioni e all'inoltro del testo in Consiglio entro il mese di ottobre. “Vi scriviamo – recita la lettera – perché sono oramai decorsi i 100 giorni durante i quali l’attuale Governo, nella persona del Presidente Vendola e dei Partiti di Coalizione, aveva preso, in campagna elettorale, ufficialmente e pubblicamente (durante la conferenza stampa del 5 marzo scorso) l’impegno di trasformare il Ddl in oggetto in legge”. Purtroppo, a oggi, non solo questo non è avvenuto, scrive il Comitato, ma il Ddl – benché approvato nuovamente dalla giunta lo scorso 11 maggio – risulta, al Comitato, non essere stato neppure inserito nel calendario dei lavori delle Commissioni competenti. Tenendo presente, oltre agli impegni presi, anche la diffusa volontà dei cittadini pugliesi rispetto alla gestione pubblica e partecipativa dei servizi idrici (protagonisti di una mobilitazione straordinaria a sostegno dei referendum contro la privatizzazione dell’acqua in quasi ogni Comune della Regione e che ha portato alla raccolta di oltre 105.000 firme su 1.400.000 raccolte a livello nazionale) il Comitato chiede “di dare corso agli impegni assunti dai rispettivi partiti con la cittadinanza durante la campagna elettorale” mettendo all'Odg delle Commissioni Consiliari il Ddl stabilendo, quanto prima, le audizioni, alle quali il Comitato stesso chiede di partecipare; inoltrando e mettendo ai voti in Consiglio regionale, entro la fine del mese di ottobre, il Ddl (nella forma in cui è stato approvato dalla giunta all’unanimità lo scorso 11 maggio) affinché l’Acquedotto pugliese possa presto essere trasformato in un soggetto di diritto pubblico e gestito secondo un metodo di partecipazione sociale.
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