Inchiesta Half Moon: prescritti tutti gli imputati

Per l'accusa, i finanziamenti per una beauty farm a Santa Maria di Leuca erano stati concessi sulla base di dichiarazioni e fatture false

I giudici della II sezione penale del Tribunale di Lecce hanno assolto, per intervenuta prescrizione, tutti gli imputati del processo scaturito dalla cosiddetta inchiesta “Half Moon”, relativa alla lussuosa la beauty farm che doveva sorgere a Santa Maria di Leuca. Un progetto finanziato in parte con fondi europei, in base alla legge 488, ma mai realizzato perché previsto su terreni agricoli e sottoposti a vincolo paesaggistico. I finanziamenti, secondo il pubblico ministero Imerio Tramis, sarebbero stati concessi attraverso pratiche poste in essere sulla base di dichiarazioni e fatture false o inesistenti. Nell’ambito dell’inchiesta furono arrestati, nell’agosto del 2003, gli industriali Rocco Antonio Chetta e Gianfranco Lunetta, l'architetto Cosimo Antonaci e il consulente aziendale Gianfranco Napolitano, al centro di numerose inchieste relative alla 488. Prescritti per tutti i reati di associazione a delinquere e i tanti episodi di truffa di cui rispondevano. L'associazione resta in piedi solo per Chetta, considerato dall’accusa il promotore. I giudici si sono riservati di decidere, entro dieci giorni, sull'eventuale dissequestro dei beni (da diversi milioni di euro) richiesto dai legali degli imputati. L’accusa, però, si è opposta a tale dissequestro. Secondo Imerio Tramis, infatti, i beni devono essere sottoposti a confisca. Due imputati hanno rinunciato alla prescrizione: Paolo Lota e Vincenzo Lotito.

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