Brasile campione del mondo. Italia medaglia di legno

Bronzo alla Serbia che nel pomeriggio batte l'Italia 3-1

Troppo forte il Brasile per i cubani che conquistano l'argento. Nel pomeriggio l'Italia perde con la Serbia e si piazza al quarto posto

Brasile Coach: Bernardo Rezende 1 Bruno Mossa Rezende 5 Sidnei Jr. Dos Santos 6 Leandro Neves Vissotto 7 Gilberto Godoy Filho (capitano) 8 Murilo Endres 9 Theo Fabricio Neri 13 Joao Paulo Bravo Pereira 14 Rodrigo Santana 16 Lucas Saatkamp 17 Marlon Muragati Yared 18 Dante Guimaraes Amaral 19 Mario Jr. Da Silva Pereira (libero) Cuba Coach: Orlando Blackwood 1 Wilfredo Leon Venero 4 Yoandy Leal Hidalgo 6 Keibel Gutierrez (libero) 7 Osmany Roberto Camejo 8 Rolando Cepeda Abreu 11 Rafael Ortiz Ortega 12 Yenry Bell Cisnero 13 Robertlandy Simon Aties (capitano) 14 Raydel Hierrezuelo Aguirre 16 Isbel Mesa Sandoval 18 Yoandry Diaz Carmenate 19 Fernando Hernandez Si infrange in finale il sogno di Cuba. Una squadra giovanissima, 22 anni e cinque mesi la media delle età, con un gioco tutto cuore e potenza. Il Brasile raggiunge l'Italia a quota tre titoli mondiali consecutivi. I sudamericani scelgono la loro tattica e la portano a termine senza sembrare per a intimoriti dagli straripanti fisici degli avversari: ovvio che per applicare alla lettera le indicazioni di mister Rezende occorre classe, concentrazione e affiatamento. Tutto questo non manca al Brasile che liquida Cuba 3-0 per conquistare un torneo dove la grande superiorità tecnica è stata accompagnata anche dalla giusta dose di cinismo come quando hanno volontariamente ceduto alla Bulgaria per 3-0 pur di capitare nella parte pù agevole del tabellone. Cuba sembra giocare avere i favori del pubblico, comunque sportivissimo, di Roma che applaude a ritma entrambi gli inni nazionali. Grandi applausi anche per il secondo arbitro, l'italiano Simone Santi, che coadiuva il primo direttore di gara, il turco Umit Sokullu. Sono 11'605 gli spettatori sugli spalti. Il Brasile scende in campo con Bruno Rezende, Vissotto, Endres Murilo, Rodrigo Santana, Lucas, Dante Amaral e il libero Da Silva. Cuba risponde con Leon (il più giovane giocatore del mondiale con 17 anni compiuti lo scorso 31 luglio), Leal, Camejo, Simon, Hierrezuelo, Hernandez e Gutierrez libero. Fischi ogni volta che il Brasile si porta al servizio, ma sostegno anche della torcida verde-oro. Inizio shock per Cuba che è subito sotto 6-2 e pagherà questo inizio non proprio dei migliori. Mancano le misure in campo con i brasiliani che puntano il giovane Leon (comunque sempre impressionante per coraggio e potenza) al servizio e mettono in difficoltà la costruzione del gioco avversaria. I giovani ed incoscienti cubani attaccano senza paura, ma di fronte hanno una squadra che è consapevole della propria superiorità. Primo set che si chiude sul 25-22 per il Brasile, ma si preannuncia una partita tutt'altro che agevole per i brasiliani che si trovano di fronte un avversario dalla potenza impressionante e imprevedibile dal punto di vista tattico. Inizio di secondo set terrificante del Brasile con Murilo, poi eletto miglior giocatore del torneo dai giornalisti accreditati all'evento, in battuta che consente ai suoi di portarsi sul 4-0 prima di veder segnare un punto cubano. Il palleggiatore verde-oro Bruno sembra rimessosi dopo i problemi fisici dei giorni scorsi, Cuba crolla sotto i colpi precisi dei brasiliani che, come nel match contro l'Italia, continuano ad insistere sul punto debole della ricezione avversaria con servizi precisi e pochissimi errori in attacco. Finisce 25-14 con un punteggio che non ammette repliche. Terzo set, finalmente Cuba parte bene e si va punto a punto fino al primo tempo tecnico con Brasile in vantaggio 8-7. Fino a metà del secondo parziale i cubani tengono la partita in parità, poi gli avversari allungano e si è al secondo parziale con il punteggio di 16-12. Finisce 25-22 per la gioia della torcida e gli applausi del pubblico di Roma. 10 ottobre 2010. Niente medaglia per gli azzurri del volley maschile. Italia Coach: Andrea Anastasi 1 Luigi Mastrangelo 2 Davide Marra (libero) 3 Simone Parodi 4 Andrea Bari (libero) 5 Valerio Vermiglio (capitano) 7 Michal Lasko 11 Cristian Savani 13 Dragan Travica 14 Alessandro Fei 15 Emanuele Birarelli 17 Andrea Sala 19 Ivan Zaytsev Serbia Coach: Igor Kolakovic 1 Nikola Kovacevic 4 Bojan Janic 5 Vlado Petrkovic 6 Milos Terzic 7 Dragan Stankovic 9 Nikola Grbic (capitano) 10 Milos Nikic 14 Ivan Miljkovic 15 Sasa Starovic 17 Borislav Petrovic 18 Marko Podrascanin 19 Nikola Rosic (libero) L'Italia manca da un podio internazionale da dodici anni e la medaglia dovrà ancora attendere. Netto miglioramento rispetto al decimo posto dell'europeo 2009, ma il pubblico italiano sperava almeno in un bronzo che porta a casa, invece, la Serbia. Nelle ultime due partite l'Italia ha smarrito quella cattiveria agonistica e quella concentrazione che erano state l'arma in più di tutto il torneo. Si chiude al quarto posto che a inizio mondiale sembrava insperato e che è un buon risultato, ma è mancato lo slancio dei campioni nel momento decisivo. Una nazionale con oltre 29 anni di età in media non è che abbia ancora molto da esprimere, ma è dai giovani e giovanissimi che si può ripartire: Marra è stato chiamato in causa dallo stesso Anastasi come uno dei punti di riferimento per il futuro e poi Parodi, Travica e Zaytsev possono essere l'ossatura della squadra per gli anni a venire. Come giornalisti, commentatori o semplici ospiti a seguire la nazionale c'erano Zorzi, Lucchetta, Bernardi, De Giorgi: con loro l'Italia ha vinto tre mondiali di seguito impresa mai più riuscita a nessuno in nessuno sport. Si riparte da una semifinale mondiale, dalle prime quattro del pianeta. Difficile immaginare fondamenta più solide. Stavolta l'inno italiano sfuma e lascia spazio al pubblico con i 10'808 del Palalottomatica di Roma che non deludono e nuovo minuto di silenzio per i militari caduti in Afganistan. Si inizia con la Serbia che manda in campo Kovacevic, Janic, Stankovic, Grbic, Miljkovic, Podrascanin e Rosic libero. Anastasi presenta il sestetto con cui ha iniziato il mondiale: Mastrangelo e Birarelli centrali, Vermiglio in cabina di regia, Fei Savani e Parodi come opposti, Marra libero. La presenza tra i convocati del secondo libero Bari al posto di Cernic che ieri aveva comunque disputato una bella partita lascia immaginare che si cambierà parecchio in campo, ma non sarà così. Finisce 3-1 per i serbi in un'ora e 39 minuti di gioco con parziali di 25-21, 25-20, 26-28 e 25-19. Primo set L'Italia sembra scendere in campo senza alcun timore: il muro funziona così come l'intesa Vermiglio-Fei e Mastrangelo comanda a perfezione la prima linea in fase difensiva. Nessun errore e l'Italia costringe il coach serbo sul 5-1 a chiamare il primo time-out. Ma Fei non sbaglia il servizio mentre sbagliano in attacco i serbi. Ottimo Marra in ricezione, ma le distrazioni sono sempre in agguato, con Fei in seconda linea la difesa sbanda e la Serbia recupera fino al 7-5 grazie anche al potente servizio di Miljkovic. Ma ci pensa Simone Parodi, dopo un lungo scambio, a portare l'Italia avanti di tre alla prima pausa tecnica. Vermiglio sembra impeccabile anche quando viene chiamato a ricevere e Fei perfeziona il recupero con un attacco dei suoi, ma dopo l'errore al servizio del capitano arriva anche quello in attacco di Savani che consente alla Serbia di riavvicinarsi. I balcanici, però, non sono il Brasile e sbagliano anche loro in battuta. Fei sembrerebbe in giornata e il nostro palleggiatore lo chiama in causa di continuo. Savani spara un missile su un avversario che può solo coprirsi istintivamente il volto e si è sul 14-9. Si spegne ancora una volta la lampadina grazie anche al mordente dei serbi e Anastasi chiama tempo sul 14-13. Fei lascia cadere un pallone facile facile credendolo fuori ed è pareggio: ace di Miljkovic per il primo vantaggio Serbia, Parodi spedisce un diagonale dove nessuno ci può arrivare, ma subito dopo sbaglia il servizio e si va sul 16-15 in nostro sfavore alla seconda pausa tecnica: un vantaggio di 5 punti sprecato e gli spettri della semifinale persa con il Brasile che riaffiorano sui volti degli azzurri. Basta un altro missile di Savani a riaccendere gli entusiasmi. Si va avanti punto a punto, poi Savani sbaglia in ricezione e Serbia avanti di due. Si riprende subito il nostro opposto, ma gli avversari rispondono colpo su colpo e si è 20-18. Sul 21-18 Anastasi richiama a se i suoi perchè sprecare questo set sarebbe un delitto. Mastrangelo mura per il meno uno Italia, ma si fa murare a sua volta: Serbia avanti di tre. Il pugliese di Mottola scarica la sua rabbia sul successivo attacco e manda Fei al servizio che però, dopo una bella difesa di Marra, spedisce sul muro avversario la possibilità di riavvicinare gli avversari. Ace in battuta e il primo set se ne va 25-21 in favore della Serbia. Si era 14-9 per gli azzurri che hanno subito un parziale di 16-7 perdendo un set che sembrava ormai a portata di mano. Secondo set Tre muri consecutivi per consentire a Mastrangelo di urlare a tutto il Pala Eur la sua rabbia. Fei dopo il buon turno iniziale si spegne velocemente e continua a sbagliare anche al servizio, ma ci pensa Savani a toglierlo al pericolosissimo Miljkovic. Si va avanti con continui cambi palla e troppi errori. Azione lunghissima con difese al limite di Marra e Savani e errore in attacco dei serbi per il 6-5 in nostro sfavore. Si arriva al primo time-out tecnico con il punteggio di 8-6. Fei non può sbagliare dopo una difesa di un Marra veramente ispiratissimo e si è 9-7. Mastrangelo carica se stesso e compagni, ma si è sempre sotto di tre punti e finalmente anche i serbi sbagliano al servizio imitati subito dopo dal centrale tarantino. Altri errori in attacco e sembra rivedere al contrario il primo set con Anastasi che chiama il time-out sul 14-10 per gli avversari. Sembra svegliarsi il muro azzurro che costringe anche al fallo in attacco gli avversari e l'Italia si fa sotto fino al 15-14. Vermiglio perde un po' di concentrazione, ma mister Anastasi continua a dargli fiducia e il secondo parziale se ne va con la Serbia avanti di due. Al rientro si riceve male, si imposta peggio e l'allenatore azzurro ferma il tempo prima che il danno sia irreparabile con l'Italia ferma a 14 e i serbi a quota 18. Il Brasile ha fatto scuola e Marra è il destinatario preferito dei servizi avversari: il libero sbaglia tutto ciò che potrebbe essere semplice e la Serbia diventa irraggiungibile. Si sbaglia anche in attacco e i punti arrivano solo quando si riesce a ricevere in modo dignitoso. Palla del set per i serbi sul servizio di Nikic e muro sull'attacco italiano per il 25-20 che congela il secondo set e anche gli entusiasmi del pubblico. Terzo set Si inizia sbagliando di tutto in difesa e in attacco con Fei che prova a riaccendere se stesso e le speranze. Gli azzurri sembrano demoralizzati, ma Anastasi continua ad insistere sugli stessi uomini. La difesa non funziona: errori di posizione e la Serbia riesce a fare punto anche con attacchi non proprio dei più efficaci. Muro su Fei per il primo parziale che se ne va con il punteggio di 8-5 in favore dei balcanici. Marra finalmente si ricorda che il compito principale di un libero è ricevere e consente a Vermiglio di mandare Savani a punto prima del muro di Parodi che riporta sotto di uno l'Italia. Finalmente un ace di Savani per il pareggio! Ancora servizio potentissimo e vantaggio Italia con Kolakovic che chiama tempo per bloccare la rimonta azzurra. Miljkovic e mani fuori per il nuovo vantaggio Serbia. Finalmente si lotta e Mastrangelo mura come ai tempi migliori, la Serbia tiene a meno due gli azzurri e finalmente in campo ci sono due squadre che non ci stanno a perdere. Splendida difesa di Marra e Fei trova il mani-fuori per il nuovo pareggio prima di sbagliare nuovamente il servizio. Miljkovic questa volta sbaglia in battuta imitato da Mastrangelo che prova senza successo a forzare e i serbi sono avanti 16-14 al secondo time-out tecnico. Anastasi ferma di nuovo il tempo perchè al rientro l'Italia è rimasta in panca e inserisce Sala al posto di Birarelli. Fuori anche Savani per Zaytsev e ci pensa Parodi a non lasciare scappare via la Serbia portando l'Italia sul 15-18. Muro di Sala, ma alla Serbia basta controllare. Zaytsev alla disperata spara per il meno due, ma serve subito fuori. Ancora Zaytsev dopo un servizio potentissimo di Sala per il 19-20 in favore della Serbia, ma ora il Palalottomatica crede alla rimonta e Kolakovic chiama tempo. Nuovo missile di Sala in battuta con Parodi che non sbaglia un primo tempo facile facile sull'errore in ricezione dei serbi e subito dopo Mastrangelo mura per il vantaggio che fa esplodere il pubblico. Ora si gioca in una bolgia: i serbi ritirano su un pallone alla disperata e raggiungono il pari, ma Fei ci riporta avanti prima di sbagliare nuovamente il servizio: 22-22. Fallo in attacco Serbia: fuori Vermiglio-Fei e dentro Travica e Lasko, invocato dal pubblico, e dopo uno scambio interminabile Zaytsev consegna la prima palla set all'Italia con Parodi al servizio. Muro di Mastrangelo fuori e quando Anastasi rimanda in campo la diagonale titolare chiamando nuovamente fuori Travica e Lasko il pubblico non gradisce sommergendo di fischi la panchina azzurra tanto che il coach è costretto a chiamare tempo. Zaytsev viene murato e si è 24 pari. Parodi trova un lungolinea fondamentale per un'altra palla set che viene subito anata sul servizio poco efficace di Mastrangelo. Sala è ispiratissimo ancora Vermiglio al servizio per il set. Davanti c'è il muro alto con Sala, Fei e Zaytsev, ma i serbi mettono a terra il pallone. Fei non spinge, Marra recupera da campione e Zaytsev finalizza portandosi in battuta: ace e urlo per l'Italia che continua a sperare! Quarto Set Fei spedisce sulla rete il servizio e il pubblico lo fischia. La Serbia è subito 3-1 con Mastrangelo un po' deconcentrato, Vermiglio continua ad insistere con Fei che non forza, ma sbagliano anche i serbi finalmente: 4-4 dopo un po' di errori in attacco e ricezione. Marra questa volta riceve bene, Fei non spinge e il pubblico continua a chiamare Lasko. Serbia di nuovo avanti di due e sul 7-5 Zaytsev riceve male e non consente a Parodi di spingere spedendo lungo l'attacco per il primo parziale che termina con il punteggio di 8-5. Entra Lasko per Fei, ma Parodi manda ancora lungo e Anastasi chiama nuovamente tempo. Errore anche di Sala in attacco: sono punti regalati. Sbaglia anche Vermiglio ad alzare per Lasko che può solo appoggiare e Serbia avanti 11-5. Sbagliano tutti: anche Zaytsev spedisce sulla rete e ancora time-out Italia. Lasko attacca fuori e Anastasi manda in campo Travica per il capitano provando il tutto per tutto. Sala finalmente sblocca il punteggio portando l'Italia a 6, ma la Serbia vola a 14. Nuova diagonale e finalmente si chiude un punto pulito in attacco. Fallo azzurro per il secondo tempo tecnico sul 16-7: sembra davvero di rivedere la semifinale contro il Brasile con i serbi che si limitano a controllare e gli italiani che regalano punti e opportunità agli avversari. Punto di Parodi nonostante Mastrangelo che vaga per il campo. Si prova a forzare il servizio, ma non ne va bene una, sbagliano anche i serbi, però, al servizio e in attacco e si recupera un punticino sul 17-10. Adesso i nostri avversari si disuniscono e sbagliano anche in ricezione, ma il vantaggio è abissale e sono di nuovo 18-11. Zaytsev schiaccia, Travica forza il successivo servizio e Sala mura: meno cinque e Kolakovic, che ha ancora tutti i suoi time-out, ne chiama subito uno per evitare che l'Italia provi una rimonta che pare ancora disperata. Tocca il muro italiano, Travica difende come può, ma Lasko trova il mani fuori per il meno quattro. Potente servizio di Podrascanin con la Serbia che si porta a 20, ma Zaytsev non è solo potenza e appoggia un pallonetto delizioso per il quindicesimo punto. Poi va in battuta, spara una palla che i serbi possono solo appoggiare in campo azzurro e Lasko mette a terra. Ancora Lasko dopo un veloce cambio palla: 21-17 e Sala al servizio che, però, finisce sulla rete nel tentativo di forzare. Il nastro non gioca in favore degli azzurri e la Serbia e ha due punti dalla medaglia, ma il servizio di Nikic è fuori. Lasko serve sulla rete consegnando cinque palle match agli avversari: la prima finisce fuori, ma sul servizio di Parodi i serbi non sbagliano l'attacco e conquistano il bronzo. Applausi per tutti. Dichiarazioni a fine partita Nikola Grbic (capitano Serbia): “ho fatto tante partite, ma vi assicuro che non era facile dimenticare la sconfitta di ieri e scendere in campo oggi. E' stato difficile per me e per i miei compagni ritrovare la grinta e la concentrazione. Siamo comunque riusciti a giocare con continuità, più dell'Italia che ci ha messo in difficoltà nel terzo set forzando la battuta. Nel quarto set gli azzurri hanno fatto molti errori e non hanno giocato in maniera regolare. Vincere questa medaglia, nonostante la delusione patita contro Cuba, è un grande risultato che ci riempie di soddisfazione, dopo due quarti porti consecutivi ai Mondiali. Questa è stata certamente la mia ultima partita in nazionale.” Valerio Vermiglio (capitano Italia): “Ieri si è infranto il grande sogno di giocare la finale qui a Roma avanti a questo meraviglioso pubblico. Oggi abbiamo iniziato bene, ma nel corso della partita siamo stati poco regolari. Onore alla Serbia che ha giocato in maniera efficace e con continuità, credo che il loro terzo posto sia davvero meritato. Per l'Italia credo che sia stato un mondiale positivo che migliora quanto fatto nelle precedenti due edizioni.”. Igor Kolakovic (coach Serbia): “Siamo soddisfatti del terzo posto in una manifestazione così importante. Abbiamo avuto qualche alto e basso nel corso della partita di oggi, ma alla fine abbiamo vinto credo meritatamente. Permettetemi un elogio ai miei giocatori per quanto hanno fatto in questo mondiale e per aver giocato così bene oggi nonostante la delusione della sconfitta contro Cuba al quinto set.” Andrea Anastasi (coach Italia): “Vivono in me sentimenti contrastanti, da una parte la gioia di aver portato l'Italia alla terza fase ed aver avuto la possibilità di giocare a Roma davanti a questo meraviglioso pubblico, dall'altra la delusione di non aver giocato al massimo in queste ultime due partite. Credo che questa sia la legge dello sport, da uomo che frequenta lo sport di alto livello da tantissimi anni non posso che accettarla. In assoluto credo sia stato un bel mondiale, con tante squadre di altissimo livello con una grande risposta da parte del pubblico in ogni città dove si è giocato.” 10 ottobre 2010. Niente finale per l'Italia. Sarà il Brasile ad affrontare Cuba per l'oro mondiale. Italia Coach: Andrea Anastasi 1 Luigi Mastrangelo 2 Davide Marra (libero) 3 Simone Parodi 5 Valerio Vermiglio (capitano) 7 Michal Lasko 11 Cristian Savani 13 Dragan Travica 14 Alessandro Fei 15 Emanuele Birarelli 17 Andrea Sala 18 Matej Cernic 19 Ivan Zaytsev Brasile Coach: Bernardo Rezende 1 Bruno Mossa Rezende 5 Sidnei Jr. Dos Santos 6 Leandro Neves Vvissotto 7 Gilberto Godoy Filho (capitano) 8 Murilo Endres 9 Theo Fabricio Neri 13 Joao Paulo Bravo Pereira 14 Rodrigo Santana 16 Lucas Saatkamp 17 Marlon Muragati Yared 18 Dante Guimaraes Amaral 19 Mario Jr. Da Silva Pereira Palalottomatica strapieno e bolgia fin dall'inizio del riscaldamento con 12178 spettatori sulle gradinate. Solito rito dell'inno italiano sospeso dopo 45 secondi e il pubblico che lo canta a squarciagola anche dopo che gli altoparlanti hanno smesso di diffondere la musica. Prima dell'inizio le squadre osservano un minuto di silenzio per ricordare i quattro militari italiano morti in Afganistan. Il coach del Brasile Rezende sceglie Vissotto, Murilo, Rodrigo, Rezende, Lucas, Dante con Da Silva libero mentre Anastasi risponde con Mastrangelo, Parodi, Vermiglio, Savani, Fei Sala e Marra libero. Primo set Inizio timorosissimo dell'Italia con il servizio di Murilo che mette in seria difficoltà la ricezione azzura e il Brasile che si porta 3-0. Primo muro di Mastrangelo per il 4-2 che fa esplodere il palazzetto. Vermiglio pare ispirato da subito e Fei si fa trovare pronto: funziona la diagonale azzurra. Primo time out tecnico sul 8-5 per il Brasile che ha subito incamerato tre punti di vantaggio e li ha difesi punto su punto. Sala sembra un po' frastornato, sbaglia una facile ricezione, ma Vermiglio lo capisce e da capitano lo chiama subito ad attaccare al punto successivo e non sbaglia. Mancano gli attacchi di Mastrangelo che ancora non è entrato in partita e la difesa che stenta spesso anche su palle apparentemente semplici. Anastasi lo capisce e chiama il time-out sul 14-9 per il Brasile. Il secondo parziale se ne va sul 16-11 con il muro italiano che, a parte il primo punto, non ha ancora preso le misure agli attacchi brasiliani. Non funziona la ricezione con l'Italia che pare aver mollato ancor prima di cominciare. Anastasi chiama il secondo time-out con Vermiglio e Mastrangelo che si sgolano per incitare i compagni. Fuori Sala, inconcludente, per Birarelli, ma il Brasile è 21-12. Si prova anche la carta Cernic per Parodi. Cambia poco e si chiude sul 25-15. Pochissime volte Vermiglio è riuscito a giocare la seconda per tentare attacchi ragionati. Troppa tensione blocca le ricezioni e ne risente tutto il gioco. Il Brasile svolge il compitino e porta a casa il set. Secondo set Si sveglia il muro con Savani e questa volta l'Italia sembra rispondere colpo su colpo. Ma è solo un'illusione: Vissotto trascina il Brasile sul 5-2 e Anastasi chiama subito il time-out per provare almeno a giocare questo secondo set. Si sbaglia troppo e si arriva al primo time-out tecnico sul 8-5 in favore dei sudamericani. Punto di Fei e ace di Cernic e finamente l'Italia pareggia 8-8 e stavolta è il coach brasiliano, per la prima volta, a fermare il tempo tentando di contenere la rimonta azzurra. Finalmente l'Italia passa avanti per la prima volta: 10-9 dopo uno scambio combattutissimo. Si va avanti punto a punto con il Brasile che sembra subire un po' la pressione di giocare su ogni pallone. Ace di Savani e si è avanti di due, Cernic fa salire un po' le percentuali in ricezione, ma si è di nuovo pari sul 15-15. Ci pensa Mastrangelo a mandare per la prima volta alla pausa tecnica avanti l'Italia 16-15. Si torna a sbagliare in ricezione e il Brasile prende un break che sembra decisivo portandosi avanti sul 22-20 con Anastasi che prova a spezzare il ritmo dell'incontro spendendo l'ultimo time-out a disposizione. Ace di Lucas per il 23-20. Cernic c'è anche in attacco e porta Fei in battuta per le ultime speranze azzurre. Buone ricezioni da una parte e dall'altra, ma palla set per il Brasile. Vermiglio-Mastrangelo giocano con classe e si va sul 24-22: dentro Lasko e Travica per Fei e Vermiglio provando ad alzare il muro. Splendido servizio di Cernic con i brasiliani che sbagliano la ricezione, ma gli azzurri si guardano e lasciano cadere il pallone nel proprio campo consegnando il set agli avversari che si limitano semplicemente a non sbagliare più del necessario. Terzo set Si inizia punto a punto ed è la prima volta che accade. Finalmente l'Italia è avanti 5-4, ma Fei sbaglia una semplice palla del doppio vantaggio. Lunghissimo scambio nel quale si trova addirittura Mastrangelo ad alzare per Cernic e il muro di Fei porta l'Italia sul 7-5. Muro di Mastrangelo da solo! Finalmente si è avanti 8-5 al primo time-out tecnico. Ottimo servizio di Fei, spendida ricezione di Savani e attacco alla disperata di Cernic che trova il muro-fuori per il 10-6 che costringe Rezende a fermare il tempo e a richiamare a se i suoi giocatori. Ancora punto a punto con errori azzurri compensati da ottimi attacchi di Fei che finalmente si intende con Vermiglio. Secondo parziale che va avanti fino al 16-13 con l'Italia che spreca altre buone occasioni per allungare. Di nuovo in campo e l'Italia si porta a più quattro sul 17-13 con Rezende che blocca il tempo spendendo il secondo time-out e al rientro Birarelli spedisce il suo servizio sulla rete. Savani è caldo: lo capisce Vermiglio che lo chiama per due volte. Poi Fei per il 20-16. Bellissimo scambio con recuperi al limite da entrambi i lati, Savani che sbaglia l'attacco e il punto del 20-18 è del Brasile. Anastasi ha ancora tutti i suoi time-out e ne chiama subito uno. Marra in ricezione cresce tantissimo e Birarelli ci riporta avanti di tre sul 22-19. Il Brasile non ci sta e recupera fino a 23-22 con il coach italiano che chiama ancora a colloquio i suoi per provare a chiudere il set che rimetterebbe in corsa l'Italia. Marra impressionante in un recupero al volo, Cernic sbaglia e recupera dal muro avversario e Fei chiude: palla set, ma subito anata. Di nuovo Vermiglio e Mastrangelo si cercano e Mastrangelo appoggia un pallonetto che non lascia scampo. Esplode finalmente il Palalottomatica con gli azzurri che sembrano potersela giocare finalmente. Quarti set Si inizia con un buon lavoro in difesa, ma l'attacco non riesce a chiudere. Subito 3-1 per il Brasile con l'Italia che risponde subito. Troppi errori in attacco con il Brasile che è sul 6-2 e Anastasi manda in campo Lasko per un frastornato Fei. Birarelli firma punti importanti, poi sbaglia anche il Brasile in ricezione e Cernic ci porta fino al 7-6 e poi 8-6 per il primo time-out tecnico. Al rientro Mastrangelo sbaglia un attacco facile facile e il Brasile è avanti di tre. Si riprende prontamente il pugliese di Mottola, però, ma il Brasile risponde con un secondo tempo improvviso e si è sul 10-7. Muro di Vissotto che sfrutta i suoi 212 centimetri e Anastasi chiama tempo per provare a riordinare le idee. Si torna in campo e Mastrangelo mura dopo un lungo scambio con una splendida difesa di Marra, ma il Brasile gioca in scioltezza quando è in vantaggio e non concede a. Dante frana addosso a Vermiglio che è undici centimetri più basso, ma l'arbitro da palla contesa e i sudamericani sono avanti di cinque sul 13-8. Si sbaglia in attacco, l'inerzia della partita sembra ormai segnata e si va alla pausa tecnica con l'Italia sotto 16-10. Ancora punto per il Brasile e Anastasi spende il suo secondo time-out alla ricerca di una rimonta che ormai pare disperata. Finalmente Lasko mette a terra un attacco e si porta in battuta Savani, ma i brasiliani non sbagliano un colpo e si è sul 18-11. Sbaglia ancora il nostro attacco e diciannovesimo punto Brasile. Rientra Fei al posto di Lasko e punto verde-oro con partita che sembra ormai chiusa. Finalmente si rivede la diagonale Vermiglio-Fei anche se ormai sembra tardi. Entra Travica per Vermiglio, però l'attacco brasiliano è impeccabile. Si va avanti fino al 23-14, poi Mastrangelo sbaglia il servizio ed è palla match per i brasiliani, subito neutralizzata: 24-16 il punteggio. Ace di Travica che serve solo a prolungare l'agonia. Finisce 25-17 con i brasiliani che esultano e il pubblico di Roma che non gradisce, ma sportivamente applaude. L'Italia è sembrata entrare in campo solo nel terzo set. Per il resto è apparsa completamente in balìa degli eventi, incapace di organizzare un gioco che potesse mettere in difficoltà i brasiliani che non hanno concesso quasi a sbagliando poco e dimostrando di non cedere alla tensione, soprattutto nei momenti decisivi. Gli azzurri sono stati sfortunati nel secondo set e lì la storia dell'incontro sarebbe potuta cambiare, ma al Brasile, favorito del torneo fin dall'inizio, non si possono lasciare anche solo due punti di vantaggio: gioca in scioltezza e chiude la partita dimostrando superiorità tattica e fisica. Domani si gioca per le medaglie: Serbia-Italia per il bronzo e Cuba-Brasile per l'oro. America batte Europa 2-0 e lascia il resto del mondo a disputarsi le briciole della pallavolo mondiale. Commenti di fine partita Gilberto Godoy Filho: “Il Brasile ha giocato tatticamente in modo perfetto: è stata una bella partita. Ora dobbiamo smaltire l'adrenalina per domani perchè Cuba sta giocando veramente bene, hanno dei fisici straordinari e sarà un incontro molto difficile.” Alessandro Fei: “Abbiamo iniziato la partita in attesa, poi ci siamo svegliati e nel finale abbiamo sbagliato un paio di palle che hanno compromesso il set. Ora abbiamo un'altra partita molto importante domani ed è meglio pensare alla prossima.” Andrea Anastasi (coach Italia): “Complimenti al Brasile: hanno giocato meglio e nello sport chi gioca meglio vince. Siamo stati deficiari in attacco: 14 errori la dicono lunga su quanto abbiamo sbagliato in questo fondamentale.” Bernardo Rezende (coach Brasile): “Giocare in un palazzetto così è fantastico. Il Brasile ha giocato tatticamente molto bene. Io credo che la squadra che fa meno errori vince: l'Italia ha fatto molti errori in attacco e questo ci ha agevolato. Ora abbiamo un po' di gente acciaccata da recuperare e dobbiamo pensare subito alla partita di domani.” 9 ottobre 2010 – Cuba prima finalista dei mondiali di volley Cuba prima finalista dei mondiali di volley maschili 2010. Roma ha risposto alla grande: 7'500 spettatori per la prima semifinale contro la Serbia. E saranno 15mila con il tutto esaurito alle 21.15 per l'altra semifinale tra Italia, padrona di casa, e il Brasile. Partita combattutissima finita 3-2 al tie break (i parziali: 22-25, 17-25, 31-29, 22-25, 16-14). Partita che ha fatto onore al volley e allo sport in generale. Emozioni a non finire con un copione che ha messo di fronte l'organizzazione tattica e l'esperienza serba alla freschezza, a volte anche incoscienza, dei cubani. Nonostante l'elevatissima posta in palio i giovanissimi cubani (17 anni per Leon solo per citare un esempio) non si sono lasciati intimorire. Anzi, quasi sempre, nei momenti topici sono stati presenti. E pensare che già nella seconda fase le due squadre si erano incontrate con Serbia vittoriosa 3-1 in appena 1 ora e 28 minuti di gioco. Grande potenza al servizio per i cubani e attacchi sempre molto precisi sono state la chiave della partita. Grande partecipazione, come sempre, del pubblico italiano che, ha superato quota 300mila presenze dall'inizio del torneo lo scorso 25 settembre. 27 settembre 2010 – Secondo 3-0 per l'Italia ai mondiali di volley Italia Coach: Andrea Anastasi 1 Luigi Mastrangelo 2 Davide Marra (libero) 3 Simone Parodi 5 Valerio Vermiglio (capitano) 7 Michal Lasko 11 Cristian Savani 13 Dragan Travica 14 Alessandro Fei 15 Emanuele Birarelli 17 Andrea Sala 18 Matej Cernic 19 Ivan Zaytsev Egitto Coach: Antonio Giacobbe 1 Saleh Youssef 2 Abdalla Ahmed 4 Ahmed Abdelhay 5 Abdel Latif Ahmed 6 Wael Alaydy (libero) 7 Ashraf Abouel Hassan (capitano) 9 Rashad Atia 10 Ahmed El Kotb 11 Ahmed Afifi 13 Mohamed Badawy 14 Ahmed El Shikh 17 Mohmoud Abd El Kader Sestetto iniziale azzurro composto da Mastangelo, Parodi, Vermiglio, Savani Fei e Birarelli con Marra libero. Primo set L'Italia sente la partita in modo diverso dal debutto di ieri contro il troppo debole Giappone. I molti errori al servizio da entrambe le parti testimoniano come le squadre ci tengano a forzare la battuta nel tentativo di mettere in difficoltà la ricezione avversaria. Primo time-out sull'8 a 5 per l'Italia: inizia bene il muro, ma per il resto gli azzurri, oggi in tenuta completamente bianca, devono ancora devono entrare in partita. Continuano gli errori in battuta, l'Egitto ha ben altra organizzazione e caratura tecnica rispetto al Giappone e l'ottima diagonale Fei-Vermiglio di ieri stenta ad imporsi nonostante i due si cerchino con continuità. Il secondo parziale si chiude sul 16-15 per l'Italia. La partita è di quelle vere e anche gli allenatori ci mettono del loro. Doppio cambio sul 22-20: fuori Vermiglio e Fei, che in quel momento era in seconda linea e dentro Lasko e Travica. Muro alto e più potenza in attacco per la chiusura del set che, infatti, finisce 25-20 in favore dell'Italia. Secondo set Si ritorna in campo con gli stessi sei di inizio partita. Dopo un colloquio con Anastasi a bordo campo in una pausa di gioco inizia a girare Vermiglio. Migliora la ricezione e l'attacco fa il suo portando le squadre al primo time-out tecnico sul punteggio di 8-4 per l'Italia. Il secondo parziale va via molto velocemente, 16-12 in favore dell'Italia, tra scambi combattuti e qualche errore di troppo in ricezione. Spiccano i due falli di formazione per l'Egitto difficili da vedere a questi livelli. Vermiglio inizia a chiamare in causa maggiormente Simone Parodi che si fa trovare pronto portando a segno due attacchi per un allungo decisivo, il muro torna quello di inizio partita e il set si chiude 25-17. L'impressione è che l'Italia giochi a tratti svolgendo il compitino senza forzare più di quanto necessario. Terzo set Si ritorna a sbagliare in battuta mentre si infortuna, apparentemente in modo grave, il centrale dell'Egitto Ahmed El Shikh che deve abbandonare la partita tra gli applausi del sempre sportivissimo pubblico di Milano, sostituito da Abdel Latif Ahmed. Primo time-out tecnico sul punteggio di 8-6 sempre per l'Italia. Servizio di Fei e Mastrangelo finalmente decisivo in attacco mettono fuori gioco l'Egitto che sembra accusare il colpo, poi prova anche a reagire, ma il secondo parziale si chiude sul 16-11 per l'Italia dopo un lungo scambio in cui gli azzurri ci tengono a rimarcare la propria supremazia tecnica con ottime difese e attacchi sempre efficaci. Sul 21-16, come nel primo tempo, doppio cambio per l'Italia con Travica e Lasko a sostituire Vermiglio e Fei. Giacobbe chiama il time-out per i suoi sul 22-17 e gli azzurri sembrano distrarsi. Rientra Fei al posto di Travica e al punto successivo rientra Vermiglio per Lasko. L'Egitto recupera fino al 23-22 e questa volta è Anastasi a chiamare l'interruzione del tempo. Errore al servizio di Abdalla Ahmed, ma l'Italia non sfrutta il primo match point a sua disposizione. Va bene al secondo tentativo con il punteggio che si chiude sul 25-23 per il secondo 3-0 della nostra nazionale. L'Italia vola al comando e a punteggio pieno nel girone A dopo la sconfitta del Giappone nel pomeriggio per 3-1 contro l'Iran, avversario di domani per Vermiglio e compagni. La sensazione è sempre che gli azzurri possano fare di più, ma spesso la troppa leggerezza fa commettere errori che non dovranno ripetersi nei successivi e più impegnativi turni. Il capitano a fine partita risulta sempre il migliore in campo, ma la prestazione nel complesso è lievemente al ribasso rispetto al match contro il Giappone. Risulta importante, tuttavia, continuare a non concedere set agli avversari e a farsi trovare pronti e concentrati nei momenti decisivi di ogni incontro. Luigi Mastrangelo, tarantino di Mottola e veterano di questa squadra a fine partita ci tiene a ricordare la sua leadership utile soprattutto ai più giovani compagni di squadra: “Sono uno dei più anziani del gruppo, questo mi da una grande responsabilità: non devo solo fare il mio dovere, ma anche motivare gli altri. I giovani, però, sono importantissimi per questa squadra, danno grande linfa. Abbiamo giocato due belle partite, due 3-1 in cui ci siamo divertiti e questo è molto positivo.” 26 settembre 2010 – Parte bene l'avventura italiana ai mondiali di pallavolo Italia Coach: Andrea Anastasi 1 Luigi Mastrangelo 2 Davide Marra (libero) 3 Simone Parodi 5 Valerio Vermiglio (capitano) 7 Michal Lasko 11 Cristian Savani 13 Dragan Travica 14 Alessandro Fei 15 Emanuele Birarelli 17 Andrea Sala 18 Matej Cernic 19 Ivan Zaytsev Giappone Coach: Ueta Tatsuya 2 Yuta Abe 3 Takeshi Nagano (libero) 4 Daisaku Nishio 9 Takaaki Tomimatsu 11 Yoshihiko Matsumoto 12 Kota Yamamura (capitano) 13 Kunihiro Shimizu 14 Tatsuya Fukuzawa 16 Yusuke Ishijima 17 Yu Koshikawa 18 Yuta Yoneyama 19 Shun Imamura Grandi emozioni per il debutto dell'Italia in questo mondiale. Tutto esaurito al Forum di Assago con brividi ed emozioni fin dagli inni nazionali: un problema all'impianto audio, infatti, interrompe bruscamente l'esecuzione dell'inno di Mameli durante la prima strofa. Il pubblico di Milano in piedi lo canta fino alla fine emozionando anche chi ha 300 presenza in nazionale. Il sestetto iniziale azzurro è composto da Mastangelo, Parodi, Vermiglio, Savani Fei e Birarelli con Marra libero. Primo set Si parte con un break sul 4-2 per l'Italia. Funziona il muro comandato da Fei che anche quando non risulta efficace induce all'errore gli avversari che commettono diversi errori in fase di impostazione. Il primo parziale si chiude sull'8-3 per gli azzurri che al rientro dal primo time-out tecnico subiscono un parziale rimonta giapponese fino al 11-10 chiudendo, tuttavia, sul 16-12 il secondo parziale. Buona difesa del Giappone, soprattutto con il libero Nagano, che comunque al di là di questo non riesce ad organizzare attacchi efficaci dandosi più all'improvvisazione che ad una costruzione ragionata. Il primo boato del Forum blocca sul 25-20 per l'Italia il primo set. Secondo set Si parte bene con il primo parziale che si chiuda 8-3 come nel primo set, ma con la difesa nipponica che sembra meno efficace. Da allora in avanti non c'è più partita: Vermiglio continua ad essere il migliore e a distribuire palloni telecomandati. Fei è meno incisivo del primo tempo, ma comunque buona partita la sua. 16-7 poi 21-13 portano al 25-16 finale. Terzo set L'Italia entra un attimo in ritardo in campo con il Giappone che si porta avanti 3-0. Pronto il recupero azzurro che conduce 8-7 al primo time-out tecnico. Tuttavia manca la cattiveria necessaria per chiudere immediatamente la partita. I giapponesi, pur tra la confusione che accompagna il loro gioco, riescono a chiudere qualche punto, ma Fei e Mastrangelo dall'alto della loro esperienza decidono che è meglio chiudere subito i conti: caricano la squadra per il finale e il Giappone sparisce: 16-11 al secondo parziale. Vermiglio chiama i fondamentali e quando c'è da sacrificarsi recupera anche palle impossibili. Birarelli mura in faccia ai giapponesi le residue speranze di riaprire la partita. 25-14 il finale per la gioia dei 10 mila di Milano che hanno fatto capire agli azzurri fin dal primo minuto cosa ci si aspetta dal loro mondiale. Voti alti per tutti, anche se l'avversario non era dei più impegnativi. Vermiglio in grande spolvero trascina ad una buona prestazione Fei e Mastrangelo che dimostrano ancora di essere l'anima di questa squadra. 25 settembre 2010 – Il Tacco d'Italia ai mondiali di volley maschili Diciassettesima edizione dei mondiali di pallavolo maschile. Per la seconda volta si gioca in Italia, 32 anni dopo la prima. Partenza il 25 settembre. Finale il dieci ottobre a Roma. Sono 24 le nazionali che si contenderanno il titolo iridato in rappresentanza di tutti i continenti. Le città mondiali sono dieci: Milano, Verona, Modena, Reggio Calabria, Torino, Triste, Ancona, Roma, Firenze e Catania. La formula prevede sei gironi eliminatori, ognuno di quattro squadre, con le prime tre classificate ad accedere alla seconda fase, sempre a gironi, ma composti ognuno da tre squadre. Le prime due a comporre altri quattro triangolari da cui verranno fuori gli accoppiamenti per le semifinali ad eliminazione diretta. Le prime classificate si disputeranno le medaglie. Le seconde classificate e le terze giocheranno per i piazzamenti dal quinto al dodicesimo. Girone apparentemente abbordabile per l'Italia di mister Andrea Anastasi. Egitto, Iran e Giappone sono nel Girone A con gli azzurri che da qualche anno mancano dai podi internazionali a cui per più di un decennio non hanno mai fatto mancare la loro presenza. Dal 1989 al 2005 l'Italia ha vinto tutto confermandosi ovunque: tre mondiali, un World Cup, sei Europei, otto World League. Mai sfatata la maledizione olimpica: argento ad Atlanta nel 1996 e ad Atene nel 2004 e bronzo a Sydney nel 2000. Una nazionale, quella italiana, che cerca di lanciare un discreto gruppo di giovani seguiti dai senatori Mastrangelo (310 presenze in azzurro!), Fei e Vermiglio prossimi anche loro ad entrare nell'esclusivo club delle 300 maglie azzurre. Poco più di 29 anni l'età media dei componenti la nazionale italiana. Spiccano, per la fiducia ricevuta dal CT Anastasi i giovani Ivan Zaytsev e Gabriele Maruotti, entrambi classe '88, e Michele Baranowicz 21 anni appena compiuti. Toccherà ai 10mila del Forum di Assago sospingere l'Italia nel corso delle prime tre partite a partire dalle 21 di sabato 25 settembre contro il Giappone. Il Tacco d'Italia seguirà in diretta le prime gare dell'Italia con risultati e commenti. LA ROSA 1 Luigi Mastrangelo 2 Davide Marra 3 Simone Parodi 4 Andrea Bari 5 Valerio Vermiglio 6 Rocco Barone 7 Michal Lasko 8 Gabriele Maruotti 9 Matteo Martino 10 Loris Manià 11 Cristian Savani 12 Simone Buti 13 Dragan Travica 14 Alessandro Fei 15 Emanuele Birarelli 16 Michele Baranowicz 17 Andrea Sala 18 Matej Cernic 19 Ivan Zaytsev COACH: Andrea Anastasi

Sostieni il Tacco d’Italia!

Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.

Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.

Grazie
Marilù Mastrogiovanni

SOSTIENICI ADESSO CON PAYPAL

------

O TRAMITE L'IBAN

IT43I0526204000CC0021181120

------

Oppure aderisci al nostro crowdfunding

Leave a Comment