Il Tribunale di Maglie ha assolto gli amministratori e la società Monteco che gestiva il servizio, perché il fatto non costituisce reato
Si è concluso il processo a carico del sindaco di Otranto Luciano Cariddi e dell’ex Assessore all’Ambiente Salvatore Miggiano con la piena assoluzione dei due amministratori. Lo fa sapere l'amministrazione con un comunicato. “I fatti risalgono all’estate del 2007, quando dall’impresa titolare del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani (allora la Monteco), fu utilizzato per i mesi estivi il piazzale all’interno del Centro don Tonino Bello per trasferire la carta e la plastica raccolta in paese dagli automezzi e motoapi della ditta ai più grossi camion compattatori per il successivo trasferimento in discarica”. “Tale soluzione – riferisce il Sindaco Cariddi – fu all’epoca adottata dalla ditta per migliorare il servizio di raccolta differenziata con passaggi anche pomeridiani riservati agli esercizi commerciali. La vicenda destò un certo scalpore, poiché l’opposizione sostenne che all’interno del Centro fosse illegittimamente in atto attività di stoccaggio e deposito temporaneo non autorizzata e venne appositamente richiesta la convocazione del Consiglio Comunale”. Ne seguì, dapprima il sequestro dell’area, e successivamente l’incriminazione dei due amministratori e del responsabile dell’impresa di smaltimento da parte della Procura della Repubblica per presunta attività di stoccaggio di rifiuti non autorizzata. Con il giudizio, protrattosi per quasi tre anni, la magistratura ha fatto chiarezza. Il Tribunale di Maglie, dinanzi al cui giudice Dr. Pasquale Sansonetti, ha assolto sindaco e assessore, ma anche la società che gestiva il servizio, perché il fatto non costituisce reato. Il Sindaco Cariddi e l’ex Assessore Miggiano sono stati difesi in collegio dinanzi al Tribunale da Mauro Finocchito e Angelo Pallara.
Sostieni il Tacco d’Italia!
Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.
Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.
Grazie
Marilù Mastrogiovanni
------
O TRAMITE L'IBAN
IT43I0526204000CC0021181120
------
Oppure aderisci al nostro crowdfunding