Eletti 11 componenti della Commissione Pari Opportunità. Approvati il rendiconto di gestione e le procedure di alienazione di immobili
Il Consiglio Provinciale, nella seduta di ieri ha eletto undici componenti della Commissione Provinciale per le pari opportunità. I trentaquattro consiglieri votanti hanno eletto: Villani Miglietta Vincenza, Perrone Fiammetta, Maglio Maria Teresa (10 voti), Apollonio Adriana, Cisternino Graziana, Contaldo Maria Rosaria (9), Sperduto Annamaria, Quarta Anna Rita (8), Rizzo Annaluisa, Marra Gabriella, Sindaco Marta (7). Esercizio finanziario 2009 Poi si è sviluppata una lunga discussione sull’approvazione del rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2009, su cui ha relazionato l’assessore al Bilancio e alla Programmazione economica Silvano Macculi. “Il conto consuntivo è la fotografia dell’ente al 31 dicembre di ogni anno e rappresenta lo stato di salute della Provincia – ha dichiarato Macculi – e su questo conto consuntivo grava la dichiarazione del disequilibrio di bilancio 2009. Un bilancio non apprezzabile e confermo non veritiero, perché non rappresenta spese obbligatorie preventivabili e consolidate per 5 milioni e 400mila euro e quindi non rappresenta le reali esigenze dell’ente. A causa di un enorme indebitamento, la Provincia avrà problemi per i prossimi 20 anni. Noi abbiamo avuto la sfortuna di avere l’Ente per la prima volta con un disavanzo di amministrazione. Dobbiamo cercare di salvare l’Ente Provincia con atti contabili realistici. Il bilancio del 2009 chiude al 31 dicembre con disavanzo complessivo di 1 milione e 600mila euro circa. La situazione è questa dobbiamo cercare di uscirne insieme. Stiamo affrontano i problemi riducendo le spese. Dovremo fare operazioni pesanti, ma indispensabili per non rischiare un gravissimo disavanzo e poi il dissesto”. Sull’argomento sono intervenuti, a sostegno delle ragioni della maggioranza, i consiglieri Gianni Marra e Antonio Rosato, in maniera piuttosto critica Roberto Schiavone e Alfonso Rampino. Sul rendiconto di gestione ha riferito anche il capogruppo Biagio Ciardo. “Abbiamo scelto la via obbligata del risanamento finanziario a fronte della spesa cieca fatta in precedenza – ha detto Ciardo – questa triste realtà ci impone di prendere di petto la situazione ed ha fatto benissimo il nostro assessore al bilancio ad esporre i dati e la realtà dei fatti. La lettura dei numeri avuti in eredità è quella che abbiamo ascoltato. Con un bilancio diverso oggi non ci saremmo confrontati con Salento Energia, avremmo soddisfatto le esigenze di Stp e altre, ma questa grave realtà ci impone di agire in modo diverso. Mi irrito quando ascolto interventi demagogici, nonostante ci sia sta lasciata una eredità molto pesante, perciò stiamo con i piedi per terra, non dobbiamo commettere gli stessi errori del passato o da qui a poco potremmo trovarci a un baratro. Il bilancio che andremo a equilibrare è povero di emozioni, ma ricco di sentimenti. Cerchiamo insieme una soluzione, quindi, siamo aperti ai contributi della minoranza a condizione che si esca dal grave rischio di un dissesto che farebbe perdere la faccia non solo il Consiglio provinciale, ma l’intero Salento”. Lavoratori di Salento Energia Dalla senatrice Poli Bortone, invece, un allarme ed un proposta in favore dei lavoratori di Salento Energia, presenti in aula con una folta rappresentanza. “In un anno, nel sud si sono perduti 100 mila posti di lavoro – ha dichiarato: la situazione è gravissima, bisogna essere chiari senza raccontare favole a nessuno e dicendo cosa si può fare. Se il presidente è d’accordo, possiamo incontrarci senza prefigurare delle soluzioni che non siano in grado di offrire ai lavoratori. Abbiamo tutti a cuore le sorti dei lavoratori di Salento Energia e delle loro famiglie. Guardiamo agli impegni assunti, cerchiamo di non disattenderli e di farci carico del problema. Se ci incontreremo nelle sede giusta, che può essere la commissione provinciale o in un’altra commissione allargata ai lavoratori, potremo tutti insieme cercare la via giusta per uscire da questa situazione molto critica per i lavoratori e le loro famiglie”. Le conclusioni Prima del voto il presidente Gabellone ha tirato le somme del dibattito. “Ci sono dati chiari e incontrovertibili sulla attuale situazione finanziaria dell’Ente. Nel secondo semestre del 2009 abbiamo costretto l’Ente a sacrifici terribili, perché quel bilancio non rappresentava le reali esigenze dell’Ente. C’era uno sbilanciamento strutturale di circa 7 milioni di euro. Siamo rientrati in un equilibrio finanziario che non esisteva, ma non ha consentito di coprire il buco di bilancio che si era determinato I sacrifici hanno avuto riflessi immediati e in maniera più decisa nelle programmazione 2010. Era un bilancio con una spese di molto superire alle possibili entrate. Abbiamo cercato di alienare dei beni, ma tre di queste vendite non si sono concretizzate per vari motivi. Siamo tutti d’accordo che c’è bisogno di un’azione di risanamento e questo vuol dire che siamo in una situazione molto difficile. Abbiamo monitorato sin dal primo momento gli Swap (strumenti finanziari che rientrano fra i contratti di finanza derivata) e stiamo cercando di azzerare il costo per l’ente perché le fluttuazioni dei mercati finanziari possono determinare gravi rischi per l’Ente”. “Stiamo percorrendo con chiarezza una via per il risanamento con risultati apprezzabili – ha concluso Gabellone – non dimentichiamo la soluzione dei problemi dei lavoratori. Abbiamo rilevato la Salento Energia fallita i cui lavoratori erano per strada con un capitale sociale di 10.000 euro e che è costata circa 800.000 euro per stipendi, tredicesima e oneri contributivi che la maggioranza precedente non aveva previsto. Si è voluto fare un percorso pericoloso, frutto del momento elettorale, la soluzione che troveremo servirà a garantire il futuro per sempre. Valutiamo le opportunità che vengono dalle imprese private. Giovedì in un incontro esamineremo le risultanze di questo monitoraggio e faremo le nostre proposte. Non vogliamo buttare per strada i lavoratori, da parte nostra ci sono il massimo rispetto e la massima collaborazione”. Sul rendiconto di gestione il Consiglio Provinciale ha espresso 22 favorevoli e 8 astenuti. Alienazione di immobili Sull’attivazione della procedura di sale e lease-back (vendita con leasing di ritorno) che individua nella sede della Questura di Lecce e della Caserma dei Vigili del Fuoco i due immobili da alienare senza pregiudicare l’utilizzo degli stessi che restano vincolati alle destinazioni d’uso, ha riferito l’assessore Macculi. “Si tratta di una operazione finanziaria che ci permette di reperire risorse per 7 milioni di euro – ha dichiarato Macculi – è indispensabile per salvare i conti e per andare avanti. I costi di questa operazione saranno spalmati in venti anni con rate semestrali. Certo non l’avremmo fatta in condizioni normali, ma è necessaria per coprire i debiti contratti in passato con spese non previste, per coprire quel famoso buco che stiamo affrontando con minori spese e con il contenimento dei mutui per circa sei milioni di euro”. L’attivazione della procedura di sale e lease-back è stata approvata con 22 voti favorevoli e 6 astenuti. Accolto, inoltre, l’emendamento proposto dal consigliere Paolo Cairo che impegna la Giunta provinciale ad approfondire ed attuare procedure di evidenza pubblica per individuare gli istituti di credito con cui realizzare l’iniziativa. Infine il Consiglio provinciale ha approvato con 22 voti favorevoli e 6 astenuti la verifica degli equilibri di bilancio alla data del 13 settembre 2010.
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